Nella Polonia anteriore alle spartizioni, consuetudine presente nella Dieta per cui, se un nobile si opponeva a una decisione dell’assemblea, la discussione veniva riaperta fino al raggiungimento dell’unanimità. [...] 17° sec., della crescente anarchia interna che determinò la decadenza dello Stato polacco. Per la prima volta il diritto di veto fu applicato nel 1652; cadde in disuso dopo il 1764; la Costituzione del 1791 lo eliminò anche introducendo il principio ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] l’appoggio dato alla confederazione stretta dai nobili polacchi a Radom (1767), il ripristino delle leggi fondamentali del regno (liberumveto ➔; libera elezione del re; diritto di rifiutare obbedienza al re ecc.). L’insurrezione nazionale, nota come ...
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Scolopio (n. presso Jędrzejów, voivodato di Kielce, 1700 - m. Varsavia 1773); scrittore politico e riformatore. Studiò e poi insegnò (1725-29) al Collegio Nazareno di Roma. Tornato in Polonia, si dedicò, [...] l'opera O skutecznym rad sposobie ("Sul modo efficace di deliberare nelle diete", 1760-63), che combatte il deleterio liberumveto, a pioniere del movimento che porterà alla riforma dello stato polacco. Considerato uno dei principali precursori dell ...
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Uomo politico polacco (n. forse Klevan, Ucraina, 1696 - m. Varsavia 1775); fu per circa mezzo secolo il personaggio più influente del regno di Polonia a sostegno di Augusto III e della dinastia sassone [...] piano dopo la morte di Augusto III per le ingerenze della Russia, sostenne con chiaroveggenza la necessità di sopprimere il liberumveto e di restaurare l'autorità regia, ma questo non gl'impedì di firmare, come cancelliere di Lituania, i varî atti ...
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Nato nel 1696, morì nel 1775, dopo una lunga vita spesa quasi sempre in una multiforme e spesso notevole attività politica, non sempre peraltro coerente e rettilinea. Sebbene appartenesse a branca di antica [...] egli sostenuto con chiaroveggenza e senso politico la vera riforma che poteva salvare la Polonia, la soppressione del liberumveto e la restaurazione dell'autorità regia ossia dello stato; viceversa egli firmò, nella sua qualità di cancelliere in ...
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RADOM (A. T., 51-52)
Riccardo RICCARDI
Jean DABROWSKI
Città della Polonia centrale, capoluogo di circondario nel voivodato di Kielce. È situata presso il margine settentrionale dei rilievi della Piccola [...] vantaggio della Russia. Si tratta dei cosiddetti diritti cardinali del 1768 che sancivano le vecchie istituzioni tra le quali: il liberumveto che dava a ogni singolo deputato il potere di frustrare i lavori della dieta; il diritto de non praestanda ...
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sejm In Polonia, l’assemblea dei deputati della nobiltà (szlachta).
Dopo la convocazione di diete locali, divenute (sec. 15°) diete provinciali, si arrivò nel 1493 alla prima dieta nazionale polacca, il [...] dei Pacta conventa e dell’estensione a tutta la nobiltà del diritto di voto per l’elezione del re. Con il liberumveto (1652) di Giovanni II Casimiro, ogni nobile poteva con il proprio voto invalidare le decisioni del s. e provocarne lo scioglimento ...
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Scrittore politico (Piła 1755 - Varsavia 1826). Studioso di scienze naturali, e particolarmente di geologia, ebbe sin da giovane interesse anche per le cose pubbliche; e alla riforma dello stato polacco, [...] di Jan Zamojski", 1787) e Przestrogi dla Polski ("Avvertimenti per la Polonia", 1790). In esse S. propugna l'abolizione del "liberumveto" e della "libera elezione", la costituzione di un forte esercito, l'estensione delle tasse alla nobiltà e il ...
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Famiglia magnatizia polacca della Podolia, affermatasi agli inizî del sec. 17º. Wacław (1706-1779), voivoda di Cracovia e grande etmano della corona, esponente della corrente nobiliare avversa alle riforme [...] di Stanislao Augusto Poniatowski, polemizzò con S. Konarski in difesa del liberumveto, si oppose alla parificazione dei dissidenti, fu arrestato (1767) per ordine del principe N. V. Repnin e deportato in Russia; Seweryn (1743-1811), etmano della ...
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Storico polacco (Varsavia 1880 - Cracovia 1952), prof. nell'università di Cracovia (dal 1917). I suoi studî riguardano soprattutto la Polonia del 18º sec. (St. Konarski, 1926; K. Pułaski, 1931; Konfederacja [...] Barska "La Confederazione di Bar", 1936) e i suoi rapporti con Svezia, Turchia e Russia. Tra gli altri scritti l'opera sintetica Dzieje Polski nowożytnej ("Storia della Polonia moderna", 1936) e lo studio Le liberumveto (in francese, 1930). ...
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