Nell’antica Grecia, schiavo liberato, manomesso (➔ manomissione). I l. greci, detti ἀπελεύϑεροι, mantenevano obblighi di varia natura nei confronti dell’ex padrone; politicamente non godevano dei pieni diritti cittadini, ma erano assimilati ai meteci.
Nell’antica Roma era chiamato libertus chi per atto del proprio padrone (manumissio) o, durante l’Impero, anche per sentenza del magistrato, veniva liberato ...
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liberto
Nell’antica Roma, denominazione e status giuridico attribuiti allo schiavo cui, attraverso il procedimento giuridico della manumissio, il padrone (e, in età imperiale, anche un magistrato dietro [...] specifica sentenza) concedeva la libertà. Pur divenendo libero e cittadino, il l. non godeva della stessa capacità giuridica degli ingenui (ossia dei nati liberi), sia nell’ambito del diritto pubblico sia in quello del diritto privato. In quest’ ...
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Nell’antica Roma, schiavo o liberto che annunziava al padrone i clienti o amici in visita per la salutatio matutina. In età imperiale i n. furono anche adibiti a uffici pubblici (nomenclator a censu, ab [...] admissione) ...
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patrono
Nel diritto romano, la persona che manometteva uno schiavo rendendolo un liberto, mantenendo però il diritto di successione sul suo patrimonio in caso di morte senza eredi, e quello a determinati [...] altri servizi. Per similitudine si chiama p. anche in altri contesti colui che dispone di una clientela all’interno di una relazione di formale o informale. Nel diritto canonico, il p. è il titolare ...
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L’ordine sociale costantiniano
Schiavitù, economia e aristocrazia
Kyle Harper
«Poi proseguì nell’abusare della memoria di Costantino quale sovversivo e perturbatore delle antiche leggi e dei costumi [...] occhi dello Stato:
Da un certo periodo fino a ora è stato accettato che i padroni possano offrire ai propri schiavi la libertà nella Chiesa cattolica, se ciò è fatto di fronte al pubblico e con i sacerdoti cristiani presenti quali testimoni, in modo ...
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La Chiesa di Roma prima e dopo Costantino
Da Vittore (189-199) a Liberio (352-366)
Emanuele Castelli
«Io sono in grado di mostrare i trofei degli apostoli: se vai infatti sul colle Vaticano o sulla [...] di procedere egli si rifaceva a un principio affermato anche da Cipriano, il quale sottolineava che ciascun vescovo aveva piena libertà di decisione nell’amministrazione della propria Chiesa91.
Come si diceva, con la morte di Stefano e di Cipriano fu ...
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Scienza greco-romana. Istituzioni e forme dell'attivita scientifica in eta ellenistica e romana
Giuseppe Cambiano
Istituzioni e forme dell'attività scientifica in età ellenistica e romana
Istituzioni [...] vita pubblica per impegnarsi nello studio dell'etica e del diritto, ma anche della geometria (Brutus, 175), o ancora un liberto di Crasso. Unico dovette poi essere ‒ come ricorda Plutarco ‒ l'interesse manifestato da una donna, la figlia di Metello ...
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liberto
libèrto s. m. (f. -a) [dal lat. libertus, der. di liber «libero»]. – Nell’antica Roma, chi, per atto del proprio padrone (o, durante l’Impero, per sentenza del magistrato), veniva affrancato, mediante manomissione, dalla schiavitù,...
libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come sa chi per lei vita rifiuta (Dante);...