Liberto (m. 47 d. C.) dell'imperatore Claudio e suo favorito. Nel 43 Seneca, esiliato in Corsica, cercò di ingraziarselo indirizzandogli una consolatoria per la morte del fratello, la Consolatio ad Polybium. [...] Accusato di adulterio con Messalina, fu messo a morte ...
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Liberto e pedagogo di Nerone, nel 59, prefetto della flotta di Miseno, aiutò Nerone nell'uccisione di Agrippina. Più tardi (62) fu esiliato in Sardegna, dove morì. ...
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Nell’antica Roma, schiavo o liberto che annunziava al padrone i clienti o amici in visita per la salutatio matutina. In età imperiale i n. furono anche adibiti a uffici pubblici (nomenclator a censu, ab [...] admissione) ...
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Nell’antica Roma, il servo o il liberto addetto a copiare testi al servizio di privati o del pubblico, talvolta in laboratori gestiti da venditori di libri.
Nella legione romana, chi teneva la contabilità [...] dei soldati e annotava per ciascuno debiti e crediti ...
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VERRIO Flacco (Verrius Flaccus)
Marco Galdi
Figlio di liberto, visse sotto Augusto e Tiberio e fu uno dei più rinomati maestri di grammatica. Augusto gli affidò l'istruzione dei nipoti Gaio e Lucio. [...] Tenne lezione nel palazzo imperiale. Fu anche filologo e scrisse molte opere con le quali mirava a illustrare l'origine e il significato di antiche istituzioni: così si occupò dei Saturnali, degli Etruschi, ...
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Jawhar al-Siqilli
Generale fatimide (m. 991). Probabilmente liberto di origine non araba, J. conquistò, per conto del califfo al-Mu’izz, il Nord Africa e, nel 969, l’Egitto, divenendone governatore. [...] Nel corso della guerra mossa ai , nel 976, annesse all’impero lo Hijaz, a seguito di ciò la khutba della Mecca fu letta nel nome del califfo fatimide ...
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Amico (sec. 1º d. C.), o forse parente o liberto, di Seneca, il quale gli dedicò gli scritti De constantia sapientis e De tranquillitate animi; fu prefetto dei vigili. ...
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Cavaliere romano (m. 15 a. C.), figlio di un liberto; noto per il lusso e la dissolutezza, soleva dare in pasto alle murene i suoi schiavi condannati a morte. Amico di Augusto, gli eresse un Cesareo a [...] Benevento, e morendo gli lasciò la propria villa di Posillipo ...
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patrono
Nel diritto romano, la persona che manometteva uno schiavo rendendolo un liberto, mantenendo però il diritto di successione sul suo patrimonio in caso di morte senza eredi, e quello a determinati [...] altri servizi. Per similitudine si chiama p. anche in altri contesti colui che dispone di una clientela all’interno di una relazione di formale o informale. Nel diritto canonico, il p. è il titolare ...
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liberto
libèrto s. m. (f. -a) [dal lat. libertus, der. di liber «libero»]. – Nell’antica Roma, chi, per atto del proprio padrone (o, durante l’Impero, per sentenza del magistrato), veniva affrancato, mediante manomissione, dalla schiavitù,...
libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come sa chi per lei vita rifiuta (Dante);...