NARCISSUS (Narcissus)
Red.
Architetto romano, di condizione liberto, attivo a Leptis Magna nel I o piuttosto nel II sec. d. C., come attesta un'iscrizione marmorea rinvenuta in quella città nel 1916, [...] che reca la dedica della moglie: narciso aug(usti) lib(erto) architecto aquila hedone marito optimo fecit. G. Caputo propone, senza sufficienti argomenti, di identificare il N. dell'iscrizione con l'autore ...
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COCCEIUS AUCTUS, Lucius
L. Guerrini
Architetto romano, liberto di L. Cocceius e di C. Postumius Pollio, pure architetto, di origine greca, naturalizzato romano. La sua firma appare su una parete di [...] un antico tempio di Pozzuoli (C. I. L., x, 1614), detto "tempio di Augusto" e su un frammento di architrave a Cuma (C. I. L., x, 3707), connessa con la grandiosa opera, affidatagli da Agrippa, della costruzione ...
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Grammatico, nato a Tuscolo (1º sec. a. C.), liberto di Attico; esiliato per l'accusa di relazioni illecite con Pomponia figlia di Attico e moglie di Marco Agrippa della quale era maestro, fu accolto da [...] Cornelio Gallo prefetto dell'Egitto, e dopo la morte di lui (26 a. C.) aprì in Roma una scuola ...
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VERRIO Flacco (Verrius Flaccus)
Marco Galdi
Figlio di liberto, visse sotto Augusto e Tiberio e fu uno dei più rinomati maestri di grammatica. Augusto gli affidò l'istruzione dei nipoti Gaio e Lucio. [...] Tenne lezione nel palazzo imperiale. Fu anche filologo e scrisse molte opere con le quali mirava a illustrare l'origine e il significato di antiche istituzioni: così si occupò dei Saturnali, degli Etruschi, ...
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Jawhar al-Siqilli
Generale fatimide (m. 991). Probabilmente liberto di origine non araba, J. conquistò, per conto del califfo al-Mu’izz, il Nord Africa e, nel 969, l’Egitto, divenendone governatore. [...] Nel corso della guerra mossa ai , nel 976, annesse all’impero lo Hijaz, a seguito di ciò la khutba della Mecca fu letta nel nome del califfo fatimide ...
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Amico (sec. 1º d. C.), o forse parente o liberto, di Seneca, il quale gli dedicò gli scritti De constantia sapientis e De tranquillitate animi; fu prefetto dei vigili. ...
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Cavaliere romano (m. 15 a. C.), figlio di un liberto; noto per il lusso e la dissolutezza, soleva dare in pasto alle murene i suoi schiavi condannati a morte. Amico di Augusto, gli eresse un Cesareo a [...] Benevento, e morendo gli lasciò la propria villa di Posillipo ...
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FELIX (Φήλιξ)
A. Stazio
1°. - Incisore di gemme, probabilmente liberto greco, vissuto a Roma all'inizio dell'Impero. Di lui si conosce solo una sardonica della Collezione Evans (Inghilterra), con la [...] firma (Φήξιξ ἐποίει) e con il nome del proprietario (Καλπουρνίου Cεουήρου)): vi è rappresentato il ratto del Palladio, in uno stile vivace ed accurato che richiama, benché da lontano, la freschezza delicata ...
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GAIOS (Γαῖος)
A. Stazio
1°. - Incisore di gemme, forse liberto di origine greca, vissuto in età imperiale romana. La sua firma (Γαῖος ἐποίει) è nota solo da un celebre granato della antica Collezione [...] Marìborough, ora forse in America. La genima, spessissimo imitata fino in età moderna (v. masinos) rappresenta di prospetto, in rilievo assai profondo, una testa di cane radiata, evidentemente Sirio. L'esecuzione, ...
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Poeta e musico greco di Creta (sec. 2° d. C.), liberto e amico dell'imperatore Adriano, autore di tre inni (Alla Musa, Al sole, Alla Nemesi), tra i pochi documenti tramandatici dall'antichità con notazioni [...] musicali, e di alcune poesie in metri lirici ,trovate nel 1903 in un codice Ottobruano greco della Bibl. Vaticana, in dialetto dorizzante (tra cui un inno alla Natura e uno a Iside) ...
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liberto
libèrto s. m. (f. -a) [dal lat. libertus, der. di liber «libero»]. – Nell’antica Roma, chi, per atto del proprio padrone (o, durante l’Impero, per sentenza del magistrato), veniva affrancato, mediante manomissione, dalla schiavitù,...
libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come sa chi per lei vita rifiuta (Dante);...