Edificio, o complesso di edifici, destinato all’assistenza sanitaria dei cittadini, adeguatamente attrezzato per il ricovero, il mantenimento e le cure, sia cliniche sia chirurgiche, di ammalati o feriti.
Cenni [...] ). Istituzioni analoghe della Roma imperiale erano i valetudinaria, nei quali le grandi famiglie patrizie ricoveravano i propri liberti e gli schiavi, e le medicatrinae o iatreiae, organizzate dagli stessi medici per accogliervi gli infermi da ...
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VATICANO, Stato della Città del (XXXIV, p. 1032)
Enrico JOSI
Giuseppe NICOLOSI
Diocleziano REDIG DE CAMPOS
La seconda Guerra mondiale, le successive vicende internazionali e dei singoli stati, e in [...] provincia Belgica; o un Aur(elius) Hermes duorum Augustorum libertus, cioè di Diocleziano e Massimiano; ma per lo più appartennero a liberti di note famiglie, quali i Marci, i Popilî, i Tullî, i Valerî o anche di famiglie plebee quali i Cetennî.
L ...
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Scienza greco-romana. Ingegneria
Serafina Cuomo
Pietro Dominici
Ingegneria
A rigore, un'ingegneria greco-romana antica non esiste. Esistevano ed erano oggetto di definizione e di trattazione specifica [...] epigrafiche, molti architetti e ingegneri erano membri dell'esercito o, specialmente nei primi due secoli dell'Impero, liberti. Ci sono, tuttavia, chiare indicazioni del fatto che, almeno nella Tarda Antichità, lo stato sociale degli architetti ...
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Scienza greco-romana. Architettura
Andrew F. Stewart
Architettura
Le fonti dell’architettura greca e romana sono di tipo sia archeologico sia testuale; sebbene le evidenze archeologiche siano numerose, [...] . A partire dal II sec. a.C., gli architetti erano solitamente degli schiavi greci, mentre dopo Augusto essi erano dei liberti imperiali. Tuttavia, molti dei più eminenti architetti dell’Impero erano romani ed è stato sempre un romano, Cossuzio, a ...
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teatro Edificio o complesso architettonico costruito e attrezzato per rappresentazioni sceniche.
Spettacolo, sia come singola rappresentazione teatrale, sia come genere.
Il t. come edificio: l’antichità
In [...] non fossero tenuti in alta considerazione. Erano disprezzati dalle classi elevate e coltivati prevalentemente da schiavi o liberti, di provenienza cioè non dissimile da quella di coloro che avevano partecipato a giochi gladiatori cruenti. I ...
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REIMPIEGO
A. Esch
Il r. nel senso della riutilizzazione di vecchi e, per lo più, antichi pezzi (le c.d. spoglie) in un contesto nuovo, analogo o differente, ovvero in un nuovo ordine funzionale, è ravvisabile [...] ; Calvi Vecchia (prov. Caserta), cattedrale. Nell'ambito della scultura, frequente è il r. delle caratteristiche pietre tombali per liberti (con due o più busti), talvolta murate in un'intera serie decorativa (otto pezzi con diciassette busti nel ...
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PORTA
M. Bernardini
Il mondo antico lasciò in eredità al Medioevo un numero di p. artisticamente lavorate molto superiore all'esigua quantità degli esemplari oggi superstiti. Si doveva trattare di battenti [...] Pisa und des Barisanus von Trani, Berlin 1953; R. Krautheimer, T. Krautheimer-Hess, Lorenzo Ghiberti, Princeton 1956; C. Bertelli, S. Liberti, Notizia preliminare sul restauro di alcune porte di Santa Sofia a Istanbul, BICR 34-35, 1958, pp. 95-115; J ...
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libamento
libaménto s. m. [dal lat. libamentum], raro. – Ciò che si offre agli dei nelle libagioni, e la libagione stessa: fatti a Nettuno e agli altri numi I libamenti (Pindemonte).
libano
libàno s. m. [dall’arabo libān «canapo, corda», o dall’ant. nordico līk-band, comp. di līk «orlo della vela» e band «legame, nodo»; cfr. fr. liban, provenz. ant. liban(t)]. – Corda vegetale, fatta di fibre intrecciate e non ritorte,...