Scrittore francese (Besançon 1802 - Parigi 1885), figlio di Joseph-Léopold-Sigisbert (v.), che egli seguì da bambino nei suoi spostamenti (Corsica, Calabria, Spagna). Già nel 1818 e nel 1819 fu premiato [...] les ombres (1840), in cui l'ispirazione intimistica, religiosa e filosofica si alterna con quella politica e sociale, di 1875-85). Fra le numerose opere postume si ricordano il Théâtre en liberté (1886), la Fin de Satan (1886), Toute la lyre (1888) ...
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Scrittore francese (Parigi 1869 - ivi 1951). La sua prima formazione fu fortemente influenzata dall'ambiente familiare: il padre, il giurista Paul (1832-1880), apparteneva a famiglia di tradizioni calviniste; [...] (1903) e Nouveaux prétextes (1911). Altra manifestazione di libertà fu in quel periodo la fondazione della Nouvelle revue française, la guerra ci fu in G. un acuirsi della sua crisi religiosa: fu molto vicino alla conversione (Numquid et tu? è il ...
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Nome di movimenti religiosi, artistici e letterari sviluppatisi tra la fine del 19° e gli inizi del 20° sec. in relazione alla tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi ecc., che si volevano [...] immagini ed effetti ritmici, cadenze musicali, esotismi verbali, libertà del linguaggio dalla sintassi comune possono essere ritenuti gli in questo senso il richiamo all’esperienza religiosa come testimonianza interiore della verità della fede ...
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Sostenitore, nei sec. 16°-18°, della libertà di pensiero filosofico e religioso, e in particolare, durante l’Illuminismo, anche dell’emancipazione dalla fede e dalla morale cristiana.
Il termine si diffonde [...] Montaigne e P. Charron e il loro richiamo a una misura umana che rifiuta le filosofie dogmatiche e l’intolleranza religiosa e indica ambiti mondani, etici e politici, della riflessione filosofica; vi è infine, sullo sfondo, la crisi ormai aperta del ...
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Filosofo e critico letterario (Magdeburgo 1805 - Königsberg 1879). Allievo di Schleiermacher e più tardi di Hegel, si può considerare uno dei massimi esponenti dell'idealismo tedesco. Tentò uno sviluppo [...] hegeliano (e romantico) di Volksgeist, insistendo sulla sua natura di sostrato dell'attività politica, religiosa e intellettuale di un popolo e sostenendo che la libertà di un popolo è tanto maggiore quanto più è sviluppata la coscienza della propria ...
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Scrittore inglese (Wisbech, Cambridgeshire, 1756 - Londra 1836). Dopo alcuni romanzi dimenticati e alcuni saggi storici, pubblicò l'opera per cui è noto: The enquiry concerning the principles of political [...] e razionalista, G. tende qui ad accentuare nella concezione della libertà l'aspetto individualistico, quale si era venuto elaborando nel corso delle lotte per la tolleranza religiosa (dopo varie esperienze, egli era passato infine al socinianesimo ...
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Il superiore di una comunità religiosa e in particolare di una comunità monastica.
Titolo di particolare dignità in alcuni ordini cavallereschi (anche gran p.). Nell’Ordine dei Cavalieri di Malta il p. [...] i Medici, i p. cessarono di rappresentare le arti e divennero strumenti di parte, anche se si chiamarono (dal 1458) p. di libertà. Finì in tal modo, di fatto, il loro governo.
A Firenze, i prioristi erano i manoscritti, ufficiali o privati, in cui si ...
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Poeta statunitense (Haverhill, Mass., 1807 - Hampton Falls, New Hampshire, 1891). La sua formazione quacchera gli dettò efficaci poesie e prose in favore dell'abolizione della schiavitù. Letterariamente, [...] rozzezza, R. Frost. Sul finire della vita si volse alla poesia religiosa, ed estratti di molti suoi poemi sono usati oggi come inni sacri. semplice e piano. Interessato alla lotta per la libertà anche fuori dai confini della patria, dimostrò una ...
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Patriota e poeta polacco (Lublino 1817 - Leopoli 1864); dopo essere stato deportato in Siberia e poi liberato, nel 1846 si recò in Francia, dove entrò a far parte del circolo di Towiański. Autore di poesie [...] di ispirazione prevalentemente religiosa, diresse a Cracovia la rivista Wolność ("Libertà"). Delle sue opere, le più note sono Farys Wieszcz ("Il profeta Farys", 1844), Męczeństwo Zbawiciela ("Il martirio del Salvatore", 1863). ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] delle ideologie: da un lato la comparsa di un surrogato religioso nel diffondersi del fideismo, dall'altro l'apparire del il N.: mentre nel 19° secolo nazione si coniuga con libertà (Nazione e nazionalità in Italia 1994), le fasi successive vedono ...
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libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come sa chi per lei vita rifiuta (Dante);...
religioso
religióso agg. [dal lat. religiosus, der. di religio -onis «religione»]. – 1. a. Della religione, che concerne la religione o una religione: sentimento, precetto, comandamento, rito r.; fede r., credo r.; assistenza r., conforto...