CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] di giudicare con una certa libertà in fatto di letteratura e di stile, di ammirare, per es., Lucrezio più di Virgilio (Opuscoli linguistici..., pp. 205 s.) e di il germe più nuovo e vitale del pensiero del Cesari.
Avvenuta la Restaurazione, il ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] però il nome di vocabolario o vocabolista: non di rado furono battezzati con libertà d’invenzione retorica Alexandre (1999), Cenni sulla storia del pensiero lessicografico nei primi vocabolari del volgare, «Studi di lessicografia italiana» 16, pp. 253 ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] di mettere in regole la nostra lingua, in cui in sostanza si negava ogni definitiva codificazione grammaticale in nome della varietà e libertà un gigantesco ostacolo nella diffusione del pensiero autorevole di ➔ Benedetto Croce, secondo il quale ...
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Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 1785 dalla figlia di Cesare Beccaria, Giulia, moglie presto separata del ricco possidente Pietro Manzoni. Dopo un decennio trascorso in collegio dai padri somaschi [...] poetici: il poemetto Il trionfo della libertà, ispirato dalla repressione della rivoluzione napoletana del nei dialoghi dei Promessi sposi: si fa strada ormai nel pensiero manzoniano l’esigenza di definire con chiarezza che cosa sia l’uso. Alla ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] la storia delle varie fasi della vita del pensiero" (p. 10). Di qui l'importanza dell'etimologia, come indagine ma se l'individuo mira ad innovare il linguaggio, la sua libertà è vincolata dal fatto che gli altri individui debbono poter comprendere ...
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BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] 1952, pp. 27 s.; B. A. Terracini, Lingua lìbera e libertà linguistica, Torino 1963, pp. 9 s.).
Dovevano passa-re molti anni e l'asserzione del carattere artistico di ogni realtà linguistica, non passarono nel pensiero del B.: e non avrebbero del ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] e linguistica leopardiana è senza dubbio lo Zibaldone dipensieri, composto di 4526 pagine autografe compilate dal 1817 al 1832 più decresceva la libertà dell’autore di attingere al repertorio e più aumentava la possibilità di trovarsi a descrivere, ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] di quel modello petrarchesco già in parte penetrato negli usi scritti più elevati (Coletti 1993: 147; Formentin 1996: 223).
La prima edizione (A), benché vicina al poema boiardesco anche per libertà Profilo di una edizione, Milano, Vita e Pensiero.
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I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] parlare o proferire «cantare o suonare, emettere suoni musicali», pensiero «tema musicale», recitare «suonare», voce o sillaba «nota tanti, mi contento di quest’uno, lasciando in libertà ogni uno di dirli quel che li pare». Di voce si possono ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] mentre il secondo riguarda una sorta di trascrizione irriflessa del pensiero. Anche la ➔ variazione diastratica interagisce lettore meno libertà interpretativa.
La variazione diamesica induce a un’interpretazione meno rigida dei concetti di norma ed ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
pensiero unico
loc. s.le m. Omologazione, assenza di differenziazione nell’ambito delle concezioni e delle idee politiche, economiche e sociali. ◆ La sostanziale omologazione dell’alta tecnocrazia delle banche, dei ministeri e della burocrazia...