Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] nazionale. Il motivo della libertà percorre in tal modo quasi tutta l'opera di S., dai Räuber al Wilhelm Tell: e sempre il messaggio etico è inscindibile da quello artistico (la sua è spesso Gedankenlyrik, cioè lirica dipensiero, e le sue epiche ...
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Economia
Parte assegnata, vincolata o imposta come contribuzione. C. d’imposta è ciò che lo Stato, secondo il metodo del c., fissa preventivamente come ammontare del gettito che intende ricavare da una [...] .
Il contingentismo è l’indirizzo dipensiero (noto anche come filosofia della di affermare la contingenza reciproca delle varie forme di realtà e di aprire la via, al di là di ogni meccanicismo e determinismo, alla fondazione della libertà ...
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Orientamento dipensiero che riconosce l’esistenza di un Dio come prima causa, creatore e ordinatore del mondo: questa concezione costituisce, insieme all’immortalità dell’anima, il nucleo della religione [...] le chiese, contro l’idea di rivelazione o di mistero, in nome della ragione e della libertàdi coscienza. Iniziatore del d. è religione naturale, l’interpretazione allegorica dei miracoli da parte di T. Woolston. Le idee deistiche influenzarono nel 18 ...
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(XIV, p. 402; App. IV, i, p. 725)
La ricerca filosofica in ambito estetico presenta, nella seconda metà del Novecento, connotati vari e diversificati. Fenomenologia, ermeneutica e filosofia analitica ne [...] , Milano 1985.
Vita e verità. Interpretazione del pensierodi Enzo Paci, a cura di S. Zecchi, Milano 1991.
Luigi Pareyson. Estetica e ontologia della libertà, vol. monografico di Rivista di Estetica, 1993, 40-41.
Luciano Anceschi. Tra filosofia ...
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L'angoscia è uno dei temi fondamentali del pensierodi S. Kierkegaard e degli odierni esistenzialisti, calcanti le sue orme; ed è intesa come una delle situazioni affettive rivelatrici, in quanto, attraverso [...] o scelta fondamentale preso dalla "vertigine" della propria infinita libertàdi negarsi o di essere esso stesso "come Dio", e quindi di salvarsi o dannarsi eternamente. Egli allora nell'impossibilità di sapere - poiché tutto è incerto e ambiguo nel ...
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Filosofo e storico delle idee inglese, di famiglia ebraica di origine lettone, nato a Riga il 6 giugno 1909, morto a Oxford il 5 novembre 1997. Con la famiglia, all'indomani della rivoluzione d'ottobre, [...] Connesse alle sue analisi del pensiero utopistico sono quelle delle libertà da"); la seconda come autonomia, capacità di agire in conformità ai propri desideri e scopi ("libertàdi"). Nel sottolineare la rilevanza di entrambi i concetti dilibertà ...
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Studiosa tedesca di teoria della politica, nata ad Hannover il 14 ottobre 1906, morta a New York il 4 dicem bre 1975. Laureatasi in filosofia con K. Jaspers a Heidelberg nel 1928, abbandonò, in quanto [...] sull'ubiquità della violenza: On violence (1970; trad. it. 1971).
Il pensiero della A. − il cui filo unificante è costituito dalla ricerca delle condizioni della libertàdi fronte all'erosione della distinzione fra sfera privata e sfera pubblica − è ...
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Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette [...] compiuta. Essa imponeva al filosofo-storico di adeguare il suo pensiero e di cogliere i suoi problemi in una realtà di storiografia puramente economica e di storiografia etico-politica, nell'idea della storia come storia della libertà e della libertà ...
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Diritto
Trasferimento del diritto di proprietà su un determinato bene da un soggetto a un altro. Divieti negoziali di a.: in generale, le limitazioni poste dall’autonomia privata al potere di disposizione, [...] e bourgeois. La perdita o il trasferimento ad altri di qualcosa (la libertà), che è parte integrante della persona o del corpo come una realtà originaria e indipendente e il pensiero come un che di subordinato e condizionato. In questa prospettiva, il ...
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Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di P. emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi [...] di Cambrai, si trasferì all'università di Ferrara e l'anno successivo a quella di Bologna, dove insegnò fino alla morte.
Opere e pensiero , anche della teologia cristiana, di salvare insieme libertà individuale e onniscienza e onnipotenza divina ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
pensiero unico
loc. s.le m. Omologazione, assenza di differenziazione nell’ambito delle concezioni e delle idee politiche, economiche e sociali. ◆ La sostanziale omologazione dell’alta tecnocrazia delle banche, dei ministeri e della burocrazia...