DONATI, Alamanno
Paolo Viti
Nacque a Firenze il 20 maggio 1458 (Arch. di Stato di Firenze, Tratte, 444 bis, f. 174r) dal notaio ser Marchionne. Fu scolaro di Giorgio Antonio Vespucci, che, apprezzato [...] modo d'intendere il pensierodi Platone sull'anima. La lettera è interessante anche perché, prima di risolvere il dubbio del è la libertà, grazie alla quale essa supera l'intelletto, in quanto è da lei che dipende il comportamento di quello, cosi ...
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BARGAGLI, Girolamo
Nino Borsellino
Nacque a Siena nel 1537 e fu il maggiore dei tre figli di Giulio e Ortensia Ugurgieri. Ebbe una educazione insieme giuridica e letteraria e, giovane, fu ascritto col [...] , che lamenta la prigionia di un amico col quale il poeta vorrebbe dividere la libertà, sembra riflettere come in più quest'opera per sua, non ha potuto né voluto porvi più il pensiero, non che la mano". Il dialogo è quindi l'ultimo documento degli ...
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FREGOSO (Campofregoso, Fulgoso), Antonio (Antognotto, Antonietto) Fileremo (Filareno)
Valeria De Matteis
Antonio (che più tardi assunse l'appellativo di Fileremo) nacque probabilmente a Carrara, intorno [...] che non ha niente a che vedere con la volontà divina: in questo dramma tra caso e libertà morale si registra la sconfitta, in linea col pensierodi Erasmo, della ragione. Non è strano, perciò, che le costruzioni allegoriche del Dialogo siano vicine a ...
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FANUCCI, Giovan Battista
Carlo Fantappiè
Nacque a Pisa da Rainieri il 7 marzo 1756. Suo padre, insieme col fratello Alessandro, figli di Matteo di Vincenzo, era stato ascritto alla cittadinanza pisana. [...] di Stato di Pisa, Commissariato, Appendice, filza 10, ins. 1, che contiene anche altre richieste di familiari). Ritornato in libertà la storia del pensiero giuridico moderno, 1981, n. 10, pp. 58-59; B. Casini, I "cittadinari" del Comune di Pisa sec. ...
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Scrittori politici dell'Ottocento, tomo I: Giuseppe Mazzini e i democratici - Premessa
Franco Della Peruta
A mia moglie
Gli scritti presentati in questo volume documentano, anche se prevalentemente [...] utile pubblico sperato. Cotesto tipo di un uomo, di cui tutti i pensieri e gli affetti si reassumono indefessi libertà, come gli sembrava fosse quella dei programmi mazziniani - fatta cioè di «fusione» e non di distinzione, livellatrice meccanica di ...
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FERRANTI, Mauro
Franco D'Intino
Nacque a Ravenna il 9 apr. 1805 da Gaspare e Peppina Ghirardi.
Sacerdote, insegnante privato di eloquenza e filosofia, i suoi studi gli permisero di concorrere alla cattedra [...] di trarne parimente dati sensi allegorici" (ibid., p. 91).
Ad una suggestione del pensierodi V. Gioberti è dovuto invece lo sviluppo di quale adempie ad una il doppio voto di Dante esule, accoppiando la libertà amata e protetta dal guelfo coll'unione ...
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CARLI PICCOLOMINI, Bartolomeo
Valerio Marchetti
Rita Belladonna
- Nato a Siena nell'anno 1503 (l'atto di battesimo è del 1ºmaggio) da una famiglia di "grandi", il ramo Carli dei Piccolomini, era figlio [...] di Dio (è un tema classico dell'impostazione ochiniana); l'imitazione di Cristo come essenza della vita del credente; la libertà cancelliere (di particolare importanza per la testimonianza dell'influenza erasmiana sulla struttura del pensiero politico ...
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CAMPORI, Cesare
Tiziano Ascari
Nato a Modena il 15 ag. 1814 dal marchese Carlo e da Marianna dei conti Bulgarini di Mantova, a dieci anni entrava come convittore nel locale Collegio dei nobili, o di [...] politico nazionale e rinfocola l'aspirazione all'indipendenza e alla libertà. L'anno dopo pubblicò i ricordi dei suoi viaggi all quegli anni anche una Storia di Modena rimasta incompiuta), mentre il suo pensiero politico andava sempre più accostandosi ...
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ERRERA, Rosa
Paola Paesano
Nacque a Venezia il 13 luglio 1864 da Cesare, ebreo di origine spagnola, e da Luigia Fano, di Mantova. Il padre, benestante agente di cambio, a causa di un grave dissesto [...] pensiero, in Il Marzocco, 6marzo 1904): la necessità di adeguare i programmi alle esigenze delle particolari scolaresche, di sfrondare quanto di gli ideali dilibertà della E. ebbero modo di esprimersi concretamente; il rifiuto di rendere omaggio, ...
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PEZZI, Giulia Giuseppina
Maria Teresa Mori
PEZZI, Giulia Giuseppina (Giulietta). – Nacque a Milano il 10 febbraio 1810 da Francesco e Giuseppa Quon.
Il padre Francesco (1783-1831), di origine veneziana, [...] nome della libertà e veniva condannato di voci femminili (l’altra collaboratrice era Anna Maria Mozzoni).
In quella sede, nell’articolo Dell’educazione della donna e della sua attitudine, pubblicato il 30 novembre 1871, Pezzi delineò il suo pensiero ...
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pensiero
pensièro (ant. pensière, pensièri, e pensèro, pensère, pensèri) s. m. [dal provenz. pensier, der. del lat. pensare «pensare»]. – 1. a. La facoltà del pensare, cioè l’attività psichica mediante la quale l’uomo acquista coscienza di...
pensiero unico
loc. s.le m. Omologazione, assenza di differenziazione nell’ambito delle concezioni e delle idee politiche, economiche e sociali. ◆ La sostanziale omologazione dell’alta tecnocrazia delle banche, dei ministeri e della burocrazia...