Diplomatico (Genova 1786 - ivi 1863), favorevole nel 1805 all'annessione della Liguria alla Francia, fu funzionario napoleonico. Caduto Napoleone, tentò invano, al congresso di Vienna, di salvare l'indipendenza [...] annessa questa al Piemonte, entrò nella diplomazia sarda (ambasciatore a Parigi nel 1836). Intanto si allontanava sempre più dal liberalismo: senatore al costituirsi del Senato nel 1848, ambasciatore a Vienna nel 1849, si dimise da questa carica per ...
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Uomo politico toscano (Terricciola 1775 - Firenze 1853), avvocato, nel 1814 fece parte della commissione per il riordinamento legislativo del granducato. Consigliere alle Finanze nel 1824, nel 1845 successe [...] a Neri Corsini come segretario di stato e nel 1848 fu presidente del senato. Devoto al granduca, assunse atteggiamenti politici molto moderati: da qualcuno fu perciò accusato di liberalismo. ...
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Associazione politico-religiosa fondata nel 1874 allo scopo di riunire i cattolici e le loro associazioni per un’azione comune in difesa dei diritti della Chiesa e degli interessi religiosi e sociali degli [...] , oltre a svolgere un rilevante ruolo sul piano sociale, servì anche a canalizzare l’opposizione politica dei cattolici al liberalismo. Sciolta nel 1898 dal ministro Rudinì, si ricostituì nel 1899. Frattanto i gruppi più giovani, per iniziativa della ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] , a cura di G. Ranzato, Torino 1994.
E. Nolte, Gli anni della violenza, Milano 1995.
F. Furet, E. Nolte, Lettere, in Liberal, 1996, 14, 17, 21.
G. Agamben, Mezzi senza fine. Note sulla politica, Torino 1996.
S. Guarracino, Il Novecento e le sue ...
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Storico italiano (Palermo 1889 - Napoli 1946). Dedicatosi dapprima alla storia delle origini del cristianesimo, O. si è poi rivolto alla storia del Risorgimento, dei rapporti fra cattolicesimo e civiltà [...] nel CLN di Napoli, e come ministro dell'Istruzione, nel gabinetto di coalizione dell'aprile-giugno 1944, mirò a un liberalismo di più larga base democratica e orientato verso una unione federale europea (Per la riconquista della libertà, 1944). Socio ...
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Zia-ul-Haq, Muhammad
Generale e politico pakistano (n. Julandhar, Panjab, 1924-m. 1988). Dopo aver partecipato alle due guerre contro l’Unione Indiana (1965 e 1971), divenuto capo di stato maggiore (1976), [...] 1978-85), dette vita a un duro regime autoritario d’ispirazione islamica, che introdusse tuttavia elementi di liberalismo economico, invertendo il corso socialista impresso dalla presidenza Bhutto; dopo l’invasione sovietica dell’Afghanistan, divenne ...
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Uomo politico e scrittore (Valle de la Serena, Estremadura, 1809 - Parigi 1853). Fattosi conoscere nel 1832 con una Memoria sobre la situación actual de la monarquía, indirizzata a Ferdinando VII, d'intonazione [...] nel suo esilio parigino; sostenne poi la figlia Isabella I. Dopo la rivoluzione parigina del 1848, si distaccò dal liberalismo, assumendo una posizione cattolico-reazionaria, espressa nella sua opera maggiore, l'Ensayo sobre el catolicismo, el ...
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La cultura politica e i modelli istituzionali
Antonino De Francesco
È un luogo comune, nella nostra tradizione storico-politica, ricordare il ruolo della Francia rivoluzionaria nella genesi dell’Italia [...] momento assente, fece sì che ad assumere la guida dello Stato fosse il nipote Carlo Alberto, già in odor di liberalismo, il quale immediatamente accettò di promulgare la costituzione di Cadice.
Si trattò di un esperimento di breve durata, perché già ...
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Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette [...] (costituito il 18 giugno, ma il C. si dimise il 27 luglio); tenne sino al 1947 la presidenza effettiva del Partito liberale e sino al 1948 quella onoraria, fu consultore, deputato alla Costituente e dal 1948 senatore di diritto. Nel 1947 fu nominato ...
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ancien régime Espressione che ricorre nella pubblicistica e nella letteratura politica fin dai primi anni della Rivoluzione francese, con riferimento al regime monarchico assoluto fino ad allora dominante [...] reazionari, gli ultras (in speciale accezione, i codini), in quanto tali considerati avversari anche dal liberalismo della prima metà dell’Ottocento. La locuzione, passata nella storiografia a rappresentare sinteticamente il passato prerivoluzionario ...
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liberalismo
s. m. [der. di liberale]. – 1. a. L’esser liberale (nel sign. politico), l’avere sentimenti liberali: ha sempre manifestato apertamente il suo l.; l. d’idee, di principî, d’opinioni. b. Atteggiamento di comprensione e di rispetto...
liberal
‹lìbërël› agg., ingl. (propr. «liberale»), usato in ital. come agg. e s. m. e f. – Termine che nei paesi anglosassoni, e spec. negli Stati Uniti, è usato per definire un’area culturale e politica aperta a innovazioni e mutamenti, e...