Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Pasquale Galluppi
Simona Venezia
Prima del programma federalista di Carlo Cattaneo, del progetto socialista di Giuseppe Ferrari e del Risorgimento repubblicano di Giuseppe Mazzini, la filosofia italiana [...] anche a una forma di federalismo italiano che ancora una volta però mutasse l’esistente senza stravolgerlo. Della sua convinzione liberale-monarchica è testimone anche il sonetto del 1831 dedicato a Ferdinando II di Borbone per la sua ascesa al trono ...
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CAVOUR, Gustavo Benso marchese di
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 27 giugno 1806 da Michele e Adele de Sellon. Si formò sotto la guida della nonna Filippina de Sales, della madre e dei precettori [...] la famosa lettera del 3 febbr. 1841, in cui confessava che l'avvenuto passaggio del C. dalle posizioni di "filosofo liberale" a quelle di "teologo filosofo" aveva ormai spezzato tutti i legami tra le loro due intelligenze.
Un'importante testimonianza ...
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BRIGANTI-BELLINI, Bellino
Bruno Di Porto
Nacque a Osimo (Ancona) l'8 nov. 1819 dal nobile Camillo e da Costanza Rotigni; il padre aveva aggiunto il secondo cognome perché adottato e istituito erede, [...] insegnò. Il B. affiancava a queste iniziative un moderato liberalismo, distinguendosi così dalla maggior parte della nobiltà dello Stato economico-finanziaria legata ad un preciso orientamento liberal-conservatore.
Sostenne l'aumento delle imposte ...
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Lorenzo Fioramonti
Nel pensiero politico moderno, la difesa dei diritti individuali è sempre stata intimamente legata al concetto di sicurezza, traducendosi in una relazione molto spesso conflittuale [...] incontra limiti posti dagli individui che lo hanno creato.
Di tutt’altro avviso è John Locke, ispiratore del liberalismo e della rivoluzione inglese, secondo il quale la sovranità dello stato è costitutivamente limitata nella sua sfera d’intervento ...
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POLANYI, Karl
Domenico Musti
Sociologo e antropologo, nato a Vienna il 25 ottobre 1886, morto il 23 aprile 1964. Di origine ungherese, cresciuto nell'ambiente della borghesia radicale di Budapest, risentì [...] gli sbocchi autoritari degli anni Venti e Trenta in vari paesi europei rappresentano per P. l'esito storico del liberalismo economico, che, nel perseguire, col principio del laissez-faire, l'obiettivo di un mercato autoregolantesi, ha aperto di fatto ...
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VILLENEUVE-BARGEMONT, Jean-Paul Alban de
Anna Maria Ratti
Economista e uomo politico francese nato a Saint-Alban (Var) nel 1784, morto a Parigi nel 1850. Seguita la carriera amministrativa, resse successivamente [...] del 1848 si dedicò completamente allo studio.
Discepolo di A. Smith e di J. B. Say, mitigò il suo fondamentale liberalismo con spirito di carità cristiana, facendo appello all'intervento dello stato a favore delle classi operaie, e fu considerato per ...
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FERRARA, Francesco
Riccardo Faucci
Nacque a Palermo il 7 dic. 1810, da Francesco e Rosalia Alaimo. Protetto da Carlo Cottone principe di Castelnuovo, al cui servizio era il padre, poté attendere agli [...] il F., pur prendendo gli ordini minori, svestì presto l'abito sacerdotale. Per tutta la vita sarebbe stato un convinto liberale laico, e insieme un fermo credente.
Nell'ottobre 1832 il F., che non aveva concluso gli intrapresi studi di medicina ...
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L'ETÀ CONTEMPORANEA
La prima metà dell'Ottocento. Orientamenti generali: principi e realtà Il ritorno di Pio VII a Roma, il 24 maggio 1814, fu accompagnato dal sincero entusiasmo dei Romani, tutt'altro [...] sacco", scriveva Pio IX dopo il 1870) e, dall'avvento di Alfonso XIII nel 1875, aveva guardato con simpatia ai governi liberali moderati. Leone XIII due volte, nel 1882 e nel 1890, in due lettere ad altrettanti importanti vescovi spagnoli, invitò i ...
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Sociologo (Glatz, Slesia, 1876 - Colonia 1969). Prof. di economia e politica sociale a Colonia, si dedicò poi quasi esclusivamente alla sociologia. Propugnò contro le varie forme di sociologia, storiche [...] problemi etici attrassero sempre di più la sua attenzione. Politicamente fu da sempre vicino alle posizioni del liberalismo.
Opere
Opere principali: Zur Grundlegung der Gesellschaftslehre (1906); Einführung in die Sozialpolitik (1910); Gedanken über ...
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Teologo luterano (Breslavia 1799 - Halle 1877); fu prof. di teologia a Halle (1823), provocando, con il suo insegnamento, l'opposizione sia di F. D. E. Schleiermacher, sia dei teologi razionalisti di Halle; [...] und des ersten Stadiums der Aufklärung, 1865) T. si pone come uno dei principali avversarî del razionalismo o liberalismo teologico entro il luteranesimo, e uno dei maggiori rappresentanti (non dal punto di vista speculativo ma sentimentale e morale ...
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liberalismo
s. m. [der. di liberale]. – 1. a. L’esser liberale (nel sign. politico), l’avere sentimenti liberali: ha sempre manifestato apertamente il suo l.; l. d’idee, di principî, d’opinioni. b. Atteggiamento di comprensione e di rispetto...
liberal
‹lìbërël› agg., ingl. (propr. «liberale»), usato in ital. come agg. e s. m. e f. – Termine che nei paesi anglosassoni, e spec. negli Stati Uniti, è usato per definire un’area culturale e politica aperta a innovazioni e mutamenti, e...