Stato dell’Asia sud-occidentale, affacciato sul Mediterraneo orientale (Mar di Levante), confinante a N e a E con la Siria, a S con Israele.
Nel territorio del Libano (arabo Lubnān) sono ben riconoscibili [...] tregua della durata di 60 giorni: esso prevede il cessate il fuoco immediato, il ritiro delle truppe israeliane dal Sud del Libano e quello di Hezbollah a nord del fiume Litani, e inoltre il controllo dell'area da parte dell'esercito libanese e dell ...
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Emiro druso del Libano (1572-1635), della famiglia dei Banū Ma‛n. Riuscì a costituire uno stato di una certa importanza, comprendente Beirut, Ṣaidā, Bāniyās e la parte meridionale del Libano, attuando [...] con Cosimo. Tornato in patria (1618) accrebbe ancora i suoi dominî, favorì il commercio e l'unità tra le province del Libano. L'accrescersi della sua potenza diede però ancora ombra al Sultano: vinto e condotto a Costantinopoli, F. vi fu giustiziato. ...
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(arabo Ṣaidā) Città del Libano (149.000 ab. nel 2003), capoluogo della prov. del Libano-Sud. È situata sulla costa del Mar Mediterraneo, circa 40 km a SO di Beirut, dove termina un importante oleodotto [...] un periodo di prosperità agli inizi del 17° sec. diventando un centro importante per il commercio della seta; nel secolo successivo, per la concorrenza di Acri, il commercio di S. decadde. Nell’agosto 1920 fu staccata dalla Siria e annessa al Libano. ...
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Emiro del Libano (1767-1851), che dominò di fatto quel paese dal 1789 al 1840, destreggiandosi tra la Porta e Moḥammed ῾Alī. È considerato uno dei precursori dell'indipendenza libanese. ...
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(arabo Bairūt) Città capitale del Libano (2.385.271 ab. nel 2017), capoluogo dell’omonima provincia (18 km2). Giace sulla costa levantina, su un promontorio con il quale termina un contrafforte del monte [...] nella città, ma in un clima di perdurante tensione come riflesso della difficile situazione politica del paese (➔ Libano). Nuovi ingenti danni sono derivati dal susseguirsi di azioni terroristiche e dall’attacco israeliano alle milizie di Hezbollah ...
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Scrittore e uomo politico arabo (Shūf, Libano, 1869 - Beirut 1946), deputato al parlamento ottomano (1913), poi delegato della Siria alla Società delle Nazioni (1919). Mise la sua erudizione storica e [...] filologica al servizio della rinascita nazionale araba. Costretto all'esilio in Svizzera, S. fondò la rivista La Nation Arabe (1930). Fece ritorno in patria nel 1946 ...
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Stato del Vicino Oriente, confinante a N con il Libano, a E con la Siria e la Giordania, a SO con l’Egitto.
Dal punto di vista morfologico il territorio può essere diviso in 4 aree (la pianura costiera; [...] , il 14 maggio 1948 fu proclamato lo Stato d’I.: il giorno successivo gli eserciti di Egitto, Siria, Transgiordania, Iraq e Libano invasero il territorio del nuovo Stato (per le guerre che coinvolsero I. e i paesi arabi confinanti tra il 1948 e il ...
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(arabo al-Biqā‛), Valle della Grandiosa depressione del Libano, costituita da una fossa tettonica che continua la depressione solcata dal Giordano. È lunga 120 km, larga da 8 a 12, percorsa a S dal Litani [...] , specie cerealicole. Da essa prende nome una provincia libanese; capoluogo Zahlah.
Nella guerra civile libanese (1976), la valle fu occupata dalle truppe della Siria, che fino al 2005 vi concentrò il grosso delle proprie forze presenti in Libano. ...
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Franjiyah, Suleyman
Politico libanese (Tripoli 1910-Beirut 1992), presidente del Libano dal 1970 al 1976. Di famiglia eminente nella comunità maronita di Tripoli, F. conquistò la presidenza grazie ai [...] voti del gruppo druso. Nel corso della guerra civile (1975-90), sostenne posizioni filosiriane, attirandosi critiche e vendette all’interno della stessa comunità maronita ...
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Sabra e Shatila, strage di
Massacro avvenuto negli omonimi campi-profughi palestinesi in Libano (16-18 sett. 1982), nei pressi di Beirut, durante l’invasione israeliana del Libano (1982). Mentre le truppe [...] israeliane si ritiravano, il nuovo presidente B. Giumayyil fu ucciso (14 sett.); per ritorsione le truppe cristiane falangiste, all’epoca alleate di Israele, entrarono nei campi di S. e S. e uccisero un ...
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libano
libàno s. m. [dall’arabo libān «canapo, corda», o dall’ant. nordico līk-band, comp. di līk «orlo della vela» e band «legame, nodo»; cfr. fr. liban, provenz. ant. liban(t)]. – Corda vegetale, fatta di fibre intrecciate e non ritorte,...
libamento
libaménto s. m. [dal lat. libamentum], raro. – Ciò che si offre agli dei nelle libagioni, e la libagione stessa: fatti a Nettuno e agli altri numi I libamenti (Pindemonte).