RHYTON (ῥυτόν: ῥέω, scorrere)
K. Tuchelt
Definizione usata generalmente per boccali e vasi da libagione che, oltre a un foro più grande da usarsi per riempirli, ne hanno anche uno più piccolo che serve [...] (A. Moortgat, Tammuz, Berlino 1949, p. 31 s.). Anche i rhytà menzionati nel paragrafo 5 a, erano usati come vasi da libagioni. I vasi raffiguranti gli animali per intero o teste di animali del periodo prehittita o hittita antico erano usati per le ...
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NYMPHAIA (Νυμϕαία)
H. Sichtermann
Figura femminile che appare su un'anfora a punta, a figure rosse, del Pittore di Copenaghen a Londra (E 350), in atto di assistere Dioniso nella libagione versandogli [...] il vino da un'oinochòe in un cantaro sopra l'altare.
Le più antiche interpretazioni videro in esso Ariadne, detta N.; certo essa può anche assistere Dioniso, ma recherà in tal caso la denominazione di ...
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BOTHROS (βόϑρος)
E. Lissi
Il termine indica cavità, buca, fossa scavata nella pietra (Odissea, vi, 92) o nella terra. Secondo Omero (Odissea, x, 517-520) nel b. era versata la libagione per i defunti [...] le parole di Elettra (Coeph., 90-95; 164) il b. presso il sepolcro aveva lo scopo di far giungere al morto le libagioni. Luciano (De astrol., c. 24) ricorda come intorno al bòthros aperto da Odisseo si raccoglievano i morti desiderosi di bere il ...
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POPULUS
A. Bisi
Personificazione del popolo di Roma come Genius Populi Romani.
Appare come un giovane togato in uno dei rilievi dell'Ara Pacis (v.) e nel pannello sotto il fornice principale dell'Arco [...] con la leggenda Senatus Populusque Romanus mostra il P. vestito del pallio, con cornucopia nella sinistra, in atto di versare la libagione da una patera su un altare, sotto il quale è l'iscrizione: vota susc(epta).
Assai simile un aureo di Traiano ...
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CLAUDIO II il Gotico (Marcus Aurelius Valerius Claudius Gothicus)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano, oriundo dell'Illirico, nato il 10 maggio del 214, sarebbe stato designato alla successione [...] sembianze di C. in un rilievo del Museo Naz. Romano, in cui egli è rappresentato capite velato mentre compie una libagione; meno probabile appare l'identificazione di un ritratto di C. in una testa marmorea dell'Antiquario del Palatino. Discusse sono ...
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L'archeologia delle pratiche cultuali. Mondo egeo
Luigi Caliò
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
Nel periodo prepalaziale la sfera sacra sembra essere relegata nei contesti funerari. [...] semplice e si serviva di elementi come la doppia ascia, il toro o il rhytòn a forma di toro, vasi per libagioni, tavole di offerta, ecc. Le cerimonie venivano officiate negli spazi aperti o nelle sale da banchetto. La crescita economica e sociale ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo egeo
Luigi Caliò
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti
Nel Neolitico aceramico e nel Neolitico antico in Egeo, come in Oriente ed in Europa, il defunto [...] sema di pietra o di legno, forse per svolgere riti presso la sepoltura: alcune lastre di copertura presentano fori per le libagioni e alcuni segni di fuoco indicano che nell'area si compivano sacrifici. Nel Tumulo A di Argo (uno dei più antichi ...
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ARISTOPHANES (᾿Αριστοϕάνης)
G. Becatti
Ceramografo attico della tecnica a figure rosse, attivo nell'ultimo ventennio del V sec. a. C. Firmò con ègraphe tre vasi. Una kölix proveniente forse da Vulci [...] , ed è fra due figure femminili drappeggiate, una delle quali (quella a sinistra) tiene la patera e l'oinochòe per una libagione. La testa ricciuta di Adone richiama quelle dei due Lapiti Eurypylos e Polyainos delle due coppe di Boston, ma la scena e ...
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Vedi AGLAURO dell'anno: 1958 - 1994
AGLAURO (῎Αγλαυρος o ῎Αγραυλος; Aglauros, Agraulos)
C. Caprino
Figlia di Cecrope e di Aglauro, sorella di Herse, di Pandroso e di Erisittone.
Secondo la tradizione [...] Londra, Brit. Museum), davanti a Erittonio seduto su roccia è Pandroso, mentre A. ed Herse fuggono e una Nike versa una libagione a Cecrope. Due anfore di Vulci, ora nei musei di Monaco e di Berlino, rappresentano Orizia, figlia di Eretteo, rapita da ...
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FRIEDERICHS, Karl
W. Fuchs
Archeologo, nato il 17 aprile 1831 a Delmenhorst, morto il 18 ottobre 1871 a Berlino.
Studia filologia classica a Gottinga e a Erlangen, dove nel 1853 si laurea con uno studio [...] conservate (23. Ben. Winckelmanns-Programm, 1863). Inoltre egli riconobbe nell'Idolino (v.) un atleta in atto di compiere una libagione. Con queste scoperte lo studioso precocemente scomparso all'età di 40 anni, si è assicurato un posto d'onore nella ...
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libagione
libagióne (ant. o letter. libazióne) s. f. [dal lat. libatio -onis, der. di libare «libare1»]. – 1. Nelle religioni primitive e dell’antichità classica, offerta sacrificale di sostanze liquide (vino, acqua, miele, latte, ecc.), versata...
primizia
primìzia s. f. [dal lat. primitiae s. f. pl., der. di primus «primo»]. – 1. In agraria, ortaggio o frutto che per precocità esce dalla normale epoca di maturazione. 2. a. Nell’uso com., il frutto, l’ortaggio maturato per primo e quindi...