HILEAIRA (῾Ιλέαιρα)
G. Scichilone
Una delle cinque fanciulle rappresentate nel celebre monocromo su marmo delle "Giocatrici di astragali" proveniente da Ercolano e conservato nel Museo Nazionale di Napoli. [...] destra protesa, è in atto di giocare gli astragali (v. alexandros di atene).
La presenza di Phoibe - una delle Leucippidi - nella scena, rende probabile l'identificazione della nostra H. con Hilaeira (v.), anch'essa figlia di Leucippo, rapita insieme ...
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Mitici figli di Zeus (Διὸς κοῦροι), di nome Castore e Polluce, generati insieme con Elena dall’uovo di Leda, congiuntasi con Zeus trasformato in cigno. Compivano le loro gesta sempre uniti: Castore domatore [...] Teseo; la partecipazione alla spedizione degli Argonauti; la caccia del cinghiale Calidonio. Il mito più popolare era il ratto delle Leucippidi, in cui Castore fu ucciso dagli Afaridi; Polluce pregò il padre Zeus che mandasse la morte anche a lui, ma ...
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(gr. ῎Ιδας)
Mitologia
Eroe della Messenia, figlio di Afareo e di Arene, fratello di Linceo e di Piso; è rappresentato come fortissimo ma irriflessivo e violento. Con il fratello Linceo, prese parte alla [...] che preferì I. ad Apollo. I. lottò poi con il fratello Linceo contro i Dioscuri per il possesso delle cugine Leucippidi. Nella lotta uccise Castore e attaccò e colpì Polluce, che aveva già ucciso Linceo; allora Zeus lo fulminò.
Astronomia
Asteroide ...
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Eroe messeno, secondo alcuni, eponimo della città di Fare (epicamente Fere) posta alle talde occidentali del Taigeto. La leggenda sua prese forme diverse nei varî periodi della storia messenica. Prima [...] nel mito della contesa tra gli Afaretidi e i Dioscuri per le nozze, dagli uni e dagli altri desiderate, con le Leucippidi Ilaira e Febe. Con la conquista della Messenia, Afareo diventa anche eroe laconico: in Stesicoro egli appare fratello non solo ...
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IDAS
B. Conticello
(῎Ιδας). − Figlio di Afareo e di Arene, discendente dalla stirpe di Perieres (o Oibalos, re di Sparta).
Suoi fratelli erano Linceo e Pisos; cugini Castore e Polluce per parte di Tindaro, [...] 109). Il fregio del lato N dello Heroon di Giölbashi-Trysa (museo di Vienna) mostra la scena del ratto delle Leucippidi e l'inseguimento da parte degli Afaridi.
Ricordiamo fra le rappresentazioni vascolari del mito: a) anfora a figure nere di Amasis ...
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SISIPHOS, Pittore di
A. Stenico
Pittore vascolare protoitaliota della fase iniziale del gruppo B (protoàpulo), contemporaneo del Pittore della Danzatrice con il cui stile mostra somiglianza soprattutto [...] monumentali di questo pittore (cratere Goluchow, con Peleo e Teti; cratere della Collezione Iatta a Ruvo, con le Leucippidi). Da questa parte della sua produzione trae origine quella corrente "monumentale" della ceramografia àpula con vasi di grandi ...
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Pittore greco, di Taso (prima metà sec. 5º a. C.). Considerato il maggior pittore dell'antichità, nulla ci resta delle sue opere, descritte in gran parte da Pausania. P. dimorò ad Atene, ma le sue opere [...] da Pausania; dalle testimonianze sappiamo che dimorò ad Atene, a partire forse dal 480, dove dipinse il Ratto delle Leucippidi nel tempio dei Dioscuri e forse un'amazzonomachia nel Thesèion; nel Pecile era una sua Iliuperside. Pausania ricorda nella ...
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TRYSA (oggi Giölbashi)
F. Eichler
Abitato licio fortificato, posto sull'altipiano che si stende tra la costa meridionale dell'Asia Minore e il basso corso del Dembre Çay (l'antico Myros), ad oriente [...] sulla parete interna meridionale e settentrionale A, ratto di fanciulle accanto alla porta, nell'interno (A 8) e a N (Leucippidi).
Sono stati ritrovati entro il peribolo scarsi avanzi di almeno due sculture a tutto tondo: una testa leonina, ali e ...
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Vedi ATTICI, Vasi dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
ATTICI, Vasi (v. vol. ι, p. 893 e S, p. 99)
P. E. Arias
Gli studi recenti sui vasi a., oltre a operare una revisione critica delle attribuzioni, esaminano [...] Pronomos Painter, in AJA, LXXXII, 1978, pp. 551-552.
Aison: P.E. Arias, Cratere attico da Spina con Gigantomachia e ratto delle Leucippidi, in Rivista di Storia dell'Arte antica e moderna, I, 1958, p. 3 ss.; HGVP, p. 37 ss.; Beazley, ARV2, pp. 1174 ...
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DIOSCURI (epigr. Διόσκοροι, fonti Διόσκουροι)
V. Bianco
Castore e Polluce, figli del dio del Cielo, Zeus o, nel valore originario del nome, Tindareo (così in Esiodo, negli Inni omerici, ecc.; invece [...] ; ancora su un cratere a calice nel British Museum di Londra, dove due quadrighe, ciascuna con un D. ed una Leucippide, corrono in direzioni opposte; sulla famosa hydrìa di Meidias, dove si ripete il motivo delle due quadrighe rivolte in senso ...
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