Per quanto riguarda il riferimento specifico al testo di Charles Baudelaire, che apparve nel marzo 1856 come prefazione alla traduzione fatta dallo stesso Baudelaire delle Histoires extraordinaires di Edgar Allan Poe, non può dirsi altro che l’àmbit ...
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La Crusca ha senz'altro ragione a consigliare l'abbattimento della cosiddetta "d" eufonica nel caso citato. Prudentemente, però, non parleremmo di "dettami", come se il consiglio della Crusca fosse parte delle tavole della Legge: non almeno in quest ...
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Ma dove sta scritto che sotto al ponte non va bene? Sotto il/sotto al vanno bene entrambi. Attenzione, piuttosto, quando la preposizione impropria precede un pronome personale tonico (accentato): qui, in effetti, è preferibile la costruzione preposi ...
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La preposizione impropria durante non sostiene una qualificazione temporale parziale: ho tenuto duro durante tutta la giornata ma non ho tenuto duro durante molte ore; durante dieci ore di interrogatorio non ha parlato non è appropriato, durante le ...
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Nel primo caso, l'uso risponde a un tentativo di estendere per analogia la terminazione femminile -a ai nomi di professione che al maschile escono in -o, sfruttando le risorse interne della lingua, al fine anche di evitare obbrobri morfosintattici c ...
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Il pronome dimostrativo-relativo chi, come scrive Luca Serianni nella sua grammatica Italiano (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi, garzantina del 1997, capitolo VII, paragrafo 242), «può riferirsi solo a essere animato e non ha plurale». ...
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Ci piace scomodare come ospite d'onore Umberto Eco: «si usa “sapere” e l'indicativo quando ci si riferisce (a torto o a ragione) al mondo reale, e si usa il congiuntivo quando ci si riferisce a un mondo possibile. E sono appunto mondi possibili quel ...
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Candelabro ha un solo plurale, candelabri. È possibile che chi ha posto il quesito si sia imbattuto in candelabra (o candeliera), termine noto agli studiosi dell'arte classica e proprio per la sua settorialità così marcata, non registrato nel Vocabo ...
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Si tratta, in effetti, di un uso molto presente nella lingua parlata colloquiale, come anche nel parlato radiotelevisivo più informale. A ciò si aggiunga che, negli ultimi decenni, per effetto di una maggiore permeabilità tra i livelli di lingua, fi ...
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letto2
lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta...
letta
lètta s. f. [der. di leggere, part. pass. letto]. – L’atto del leggere scorrendo rapidamente con l’occhio sullo scritto: aveva buona memoria, e gli bastava una l. per imparare la lezione; usato per lo più nell’espressione dare una l.,...
agricoltura L. di semina Strato di terreno destinato a ricevere il seme; per assicurare germinazione e sviluppo uniformi delle piantine, deve essere bene sminuzzato e preparato in modo da mantenere un giusto grado di umidità. Per la semina...
LETTO (κλίνη, lectus)
S. de Marinis
Nel mondo antico il l. ricevette spesso varie decorazioni nelle gambe, nella spalliera, nelle traverse, divenendo un oggetto d'arte e come tale è qui soprattutto preso in esame.
Egitto. - Per i l. egiziani...