filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] fisico dallo psichico e dell’oggettivo dal soggettivo. letteratura Poesia p. La corrente poetica che, spingendo con i morti, in alcune religioni (per es., greca e romana) devono essere compiuti da fanciulli che abbiano entrambi i genitori vivi. ...
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(ladino Grischun; ted. Graubünden; fr. Grison) Stato federato della Svizzera (7105 km2 con 188.762 ab. nel 2007; densità 26,5 ab./km2). Il più vasto dei cantoni svizzeri (occupa 1/6 del territorio del [...] soggiorno estivo.
Storia
La regione, che corrispondeva in età romana alla parte sud-occidentale della Rezia, fu ceduta dopo la engadinese e il basso engadinese. Lo sviluppo della letteratura dialettale ha inizio nell’Engadina nei primi decenni del ...
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Denominazione dei cristiani di Spagna sotto il dominio musulmano (8°-11° sec.). Essi assunsero numerosi elementi della civiltà araba e in primo luogo la lingua, introdotta anche nella liturgia. Questo [...] caratteristiche (gamme cromatiche accese, complessa iconografia).
Letteratura
Nella letteratura, dall’11° sec., si diffuse una quando Gregorio VII definitivamente le sostituì la liturgia romana, con decisione confermata dal Concilio di Burgos ...
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Poeta lirico greco (fine del 7º-prima metà del 6º sec. a. C.), siciliano. Il suo nome, sembra, fu Tisia, ma fu chiamato Σιησίχορος, perché "ordinatore del coro". Visse quasi tutta la lunga vita a Imera, [...] della materia mitica sull'arte plastica e sulla letteratura posteriore, specie sulla tragedia ateniese. Tra i di Troia abbiamo una rappresentazione figurata in una tavoletta eburnea romana (Tabula Iliaca Capitolina); in essa già appare il mito di ...
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Atteggiamento caratterizzato da uno spiccato interesse e da una forte ammirazione per ciò che è orientale, per la civiltà e la cultura dell’Oriente.
L’interesse formale e contenutistico rivolto, dalla [...] letteratura e dalle arti figurative europee, alla cultura e agli usi orientali, rientra in senso generico nell’ambito romantici opposero il vivo mondo orientale all’antichità greco-romana ma non mancarono adozioni di soggetti orientali da parte di ...
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Sentenza (gr. γνώμη), espressione brevemente concettosa di una norma morale, caratteristica della letteratura greca in genere e propria, in particolare, della cosiddetta poesia gnomica, genere di poesia [...] di sentenze tratte dalle commedie di Epicarmo, e parti delle sentenze monostiche di Menandro ordinate alfabeticamente.
Della poesia gnomica romana è stata conservata una raccolta di 700 sentenze tratte dai mimi di Publilio Siro in senari giambici o ...
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(gr. Θηβαΐς) letteratura Titolo di vari poemi epici greci e latini, ispirati alle leggende del ciclo tebano, del quale facevano parte anche l’Edipodia e gli Epigoni. La T. più antica, citata da Callino [...] Regione dell’Alto Egitto, con capitale Tebe, che si estendeva da Siene a Ermopoli Magna; dal 3° sec. d.C. la provincia romana di T. comprendeva tutto l’Alto Egitto.
Nella zona desertica della T. fin dal 3° sec. fiorì la vita anacoretica sull’esempio ...
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Slavista italiano (Alessandria 1923 - New Haven, Connecticut, 2011). Formatosi alla scuola di G. Maver, dopo aver insegnato a Firenze e Pisa è stato ordinario di filologia slava e letteratura polacca all'Università [...] riscopre le origini nell'area della "Slavia ortodossa" e della "Slavia romana", si è occupato sia di letteratura paleobulgara e antico-russa sia di letteratura polacca, ucraina e russa. Ha dato significativi contributi sulla questione della lingua ...
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Filologo (Soriano nel Cimino 1844 - Roma 1918), dal 1876 maestro insigne di lingue e letterature neolatine nell'univ. di Roma. Nel 1872 iniziò la Rivista di filologia romanza (poi Giornale di filologia [...] fu autore di molti studî e pubblicazioni di letteratura italiana dei primordî e di dialettologia, tra post., 1955). M., che è considerato l'iniziatore della scuola romana di paleografia, curò alcune pregevoli raccolte di facsimili e fondò nel 1882 ...
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Scrittore e diplomatico romeno (Focşani 1858 - Agapia 1922), segretario di legazione a Roma (1888-1906), tranne due anni in cui fu a Bruxelles e ad Atene. Tornato a Bucarest, fu eletto membro dell'Accademia; [...] ţara "La vita in campagna", 1894) rinnovò la letteratura romena, sottraendola al provincialismo ottocentesco. Accanto agli altri ), si ricordano il romanzo filosofico Lydda. Scrisori romane ("Lydda. Lettere romane", 1911) e la raccolta di racconti O ...
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romanista
s. m. e f. [der. di romano1; nel sign. 2 è un prestito dal fr. romaniste, da roman «romanzo1, neolatino»] (pl. m. -i). – 1. Giurista specializzato nello studio e nella conoscenza del diritto romano. 2. Studioso, linguista o filologo...
stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...