GOFFREDO di Monmouth
Angelo Monteverdi
Scrittore latino del sec. XII, nato a Monmouth di schiatta gallese, vissuto per lunghi anni (1129-1151) a Oxford presso l'arcidiacono Gualtiero, indi eletto (1151) [...] giunge a quelli che resistettero o s'adattarono alla dominazione romana, poi a quelli che lottarono contro gl'invasori barbari. non ebbe tuttavia gran fortuna; e se nella storia della letteratura profetica, così diffusa in quei secoli, G. ebbe un ...
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Famiglia di Maroniti di origine libanese, della quale alcuni membri vennero a Roma, salirono ad alte cariche nella gerarchia romana e diedero la loro attività scientifica alla compilazione specialmente [...] monete e medaglie, e parecchi manoscritti. Morì il 31 gennaio 1768.
Il suo nome resta legato alla storia della letteratura siriaca per due opere veramente monumentali: l'edizione delle opere di Efrem Siro (v.) e la Bibliotheca Clementino-Vaticana ...
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Visse nella prima metà del sec. III a. C. (295/90 - dopo 239) nel periodo più fecondo della vita letteraria ellenistica. In Eubea, sua patria, conobbe Menedemo, di cui sentì dapprima l'influsso filosofico; [...] questo Caristio è determinata dal fatto che la sua produzione indica ininterrotto lo svolgimento e la trasformazione della letteratura ellenistica nella romana, su cui influisce insieme con Partenio e pochi altri. Anche il Περὶ λέξεως, di cui porta ...
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Figlio di Gnuro (Γνοῦρος), favoloso savio scita: l'esistenza storica è almeno dubbia. La menzione per noi più antica si trova in Erodoto (IV, 46, 76 segg.), il quale narra che Anacarsi, di ritorno in patria [...] Scita, al rappresentante di un popolo non ancora corrotto dalla civiltà.
Gli apoftegmi e aneddoti anacarsei nella letteratura greca e romana posteriore, da Aristotele in giù, sono innumerevoli; ma è difficile determinare quanto risalga a questa più ...
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. È la parte finale di una proposizione o di un periodo; e poi la parte finale dei contratti, degli atti notarili e legali, degli editti, che conteneva per lo più o un rafforzamento o una modificazione [...] inizia qui una scuola che ha fortuna per secoli. La prosa romana trovò codeste forme e s'avviò a farle sue. Cicerone συνϑέσεως ὀνομάτων; Quintiliano; Ermogene.
Bibl.: La ricca letteratura è recensita nei Jahresberichte del Vollmöller e del Bursian e ...
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È, a rigore, l'errore cronologico; che si verifica, per es., quando si attribuisce ad un fatto una data non sua. Ma quando questo spostamento di data è grande o quel fatto è non un episodio, sibbene un [...] puniche; e, ugualmente, quello di Livio e degli altri storici romani che fanno risalire all'inizio del sec. V le prime " essi si possono vedere in G. Fraccaroli, L'irrazionale nella letteratura, Torino 1903, specialmente p. 412 segg.; L. Pareti, Per ...
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Quando i re macedoni organizzarono come fanteria di linea i contadini del regno, onorandoli del titolo di πεζεταῦροι, compagni a piedi del re, essi adottarono l'ordinanza degli opliti delle città greche, [...] dell'Oriente, la falange macedone soggiacque alla legione romana alle Cinoscefale e a Pidna e in tutte prosopographischer Grundlage, I, Monaco 1926, p. 112 (concitazioni della letteratura più antica); H. Delbrück, Geschichte der Kriegskunst, I, 3ª ...
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Esercizio scolastico volto al fine di addestrare i discepoli nell'arte dello scrivere, secondo i canoni e i metodi della tradizionale retorica greco-romana. A un dato tema o soggetto si fa corrispondere [...] nazionale, ma è il solo, si può dire, che sia in intima armonia col carattere prescritto nella scuola allo studio della letteratura, e col fine che questo deve conseguire, e che non può essere se non la comprensione dell'opera letteraria, in sé ...
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Scrittore russo, nato a Leningrado il 27 maggio 1937. Figlio di un architetto, laureato in Ingegneria (1962), B. esordisce in letteratura nel 1959 con alcuni racconti apparsi su rivista. La sua prima raccolta, [...] studioso di Puškin, figlio legittimo della linea pietroburghese della letteratura russa e dei suoi uomini ''inutili'', generosi ma frequenza crescente al saggio critico-filosofico (Stat'i iz romana, 1986, "Saggi dal romanzo"), mentre i suoi interessi ...
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Con e senza λόγος o ἀγών, si adopera grecamente a denotare un discorso in onore di estinti; equivale dunque alla laudatio funebris dei Romani. Negli spiriti però s'identificano epitafio e laudatio solo [...] i Greci, e più tardi i cristiani, fan propria la maniera della laudatio funebris romana, e laudationes, vere o finte, entrano nel dominio della letteratura. Possediamo, dell'età imperiale, orazioni funebri di Dione Crisostomo, di Elio Aristide, di ...
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romanista
s. m. e f. [der. di romano1; nel sign. 2 è un prestito dal fr. romaniste, da roman «romanzo1, neolatino»] (pl. m. -i). – 1. Giurista specializzato nello studio e nella conoscenza del diritto romano. 2. Studioso, linguista o filologo...
romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...