. Gli Osci della Campania usavano rappresentare una specie di farsa con personaggi fissi. I Romani, che la conobbero dopo le guerre sannitiche, la chiamarono fabula atellana, perché era stata portata a [...] recitata a Roma in osco, e così rimase come parte di una festa romana fino all'età d'Augusto. Ma la gioventù di Roma si compiacque Vedi, contro la tesi del D., B. Croce, in Saggi della letteratura italiana del seicento, Bari 1911, pp. 215-227); J. J. ...
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ROVERETO (A. T., 24-25-26)
Amedeo TOSTI
Lino BERTAGNOLLI Giuseppe GEROLA
Antonio ZIEGER
Città della provincia di Trento, situata allo sbocco della Vallarsa e della Valle di Terragnolo nella Val Lagarina, [...] suo territorio apparteneva alla Pieve di Lizzana: però già all'epoca romana doveva essere un centro abitato, come è dimostrato da una Agiati, la quale diventò a sua volta fucina di letteratura e di unità nazionale. Venne occupata a varie riprese ...
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Città forte della Gallia, nel paese dei Mandubî, celebre per la vittoria di Cesare su Vercingetorige (52 a. C.).
La posizione di Alesia è descritta dai Commentarii (Bell. Gall., VII, 69 segg.) che non [...] oscura piazza dei Mandubî acquistò nome nel mondo romano, passò nella letteratura, fu ricollegata al mito di Ercole che ne divenne il fondatore i lavori aveva avuto luogo uno scontro tra i Romani e i Galli assediati che furono ricacciati in tumulto ...
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Figure favolose delle antiche credenze greche, di statura gigantesca e forniti di un solo occhio in mezzo alla fronte. La testimonianza più antica è probabilmente il libro IX dell'Odissea (vv. 106-564), [...] elementi grotteschi.
Bibl.: L'art. di Eitrem, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XI, coll. 2328-2347, non tratta di letteratura ellenistica e romana, ma è per il resto ottimo (solo, forse, incauto nella parte che riguarda Esiodo, per la quale il miglior ...
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. Antico ordine di poeti cantori, che fiorì presso i popoli celti. S'accompagnavano, narra Diodoro (V, 31) "con uno strumento simile alla lira", cantando "ora canti di gloria, ora invettive"; e li ricorda [...] loro canto. Dalle Gallie disparvero dopo la conquista romana.
Sopravvissero invece nell'Irlanda, nella Scozia e storia di tutta questa poesia ci è ora sufficientemente nota (v. celtiche letterature).
Nulla a che fare con essa, se non - vagamente - ...
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Compositore di musica, nato ad Arezzo il 5 agosto 1623, morto a Firenze il 14 ottobre 1669. Il C. cantò giovanissimo al Duomo e alla Pieve, dove rimase fino a quando (giugno 1637), entrò nei minori conventuali [...] esercizio di cantore, su composizioni sacre di scuola romana, e per l'istruzione contrappuntistica, che il frammenti a Bologna e a Firenze, non si ha finora una ricca letteratura e conviene quindi rivolgersi, oltre ai lavori seguenti, anche a studî ...
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È chi dà il nome a qualche cosa. Nell'antica Grecia, e segnatamente in Attica, ogni città, ogni demo, ogni ϕυλή, ogni fratria, ogni gente (γένος), ravvisa il proprio eponimo in un eroe, a cui la città, [...] Dittenberger, Syll., 3ª ed., n. 762, 10), Posidonia (la romana Paestum) dal dio del mare. Altre volte si creava una divinità La Grecia ebbe, sul finire dell'età ionica, tutta una letteratura, di cui si hanno soltanto miseri resti, e che contribuì ...
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Vasta regione costiera dell'Anatolia occidentale, limitata a N. dal Grande Meandro che la divide dalla Lidia e a S. dal fiume Dalaman, l'antico Indo, che la separa dalla Licia. Montuosa e assai elevata [...] Caria finì nel 129 a. C. col far parte della provincia romana d'Asia.
Bibl.: E. Meyer, in Ersch e Gruber, -180.
Lingua. - Della lingua caria ci sono conservati nella letteratura antica (specialmente in Stefano di Bisanzio) solo pochi vocaboli, come ...
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Storico greco, nato in Alessandria sotto l'impero di Traiano, se non prima, giacché ricorda la distruzione del tempio di Nemesi eretto da Cesare ad Alessandria per l'uccisione di Pompeo, demolito dai Giudei [...] aver generato qualche confusione tra gl'"Italici" e i "cittadini romani" sparsi in Italia. Tuttavia questa può essere l'eccezione, di Lipsia. Per le fonti di Appiano e la letteratura relativa v. le notizie contenute nell'articolo dello Schwartz, ...
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PULCINELLA (in dialetto napoletano Pullecenella o Pulleceniello)
Fausto Nicolini
Anche di Pulcinella, alla stessa guisa di Arlecchino (v.), si sono fantasticate genealogie favolose; e, come nel "tipo" [...] di Napoli, 3ª ed., Bari 1926; id., Pulcinella e le relazioni della commedia dell'arte con la commedia popolare romana, in Saggi sulla letteratura italiana del Seicento, 2ª ed., ivi 1927; S. di Giacomo, Storia del teatro San Carlino, 2ª ed., Palermo ...
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romanista
s. m. e f. [der. di romano1; nel sign. 2 è un prestito dal fr. romaniste, da roman «romanzo1, neolatino»] (pl. m. -i). – 1. Giurista specializzato nello studio e nella conoscenza del diritto romano. 2. Studioso, linguista o filologo...
romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...