È, nelle letterature classiche, una forma di novellistica sacra, e perciò un succedaneo, o, se si vuole, un precedente pagano, dell'agiografia cristiana. Il termine "aretalogo", estraneo al greco classico, [...] risale all'età ellenistica, dove compare nelle iscrizioni, mentre ricorre un paio di volte nella letteraturaromana. La interpretazione di aretalŏgus come filosofo buffone, accolta per molto tempo nei lessici (Forcellini, Freund, Georges) è falsa, e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dal post-Rinascimento al Risorgimento
Sergio Bertelli
Una nuova idea di Italia
Nell’Italia della metà del 16° sec. il pathos che aveva sorretto l’impegno ‘politico’ di Niccolò Machiavelli e di Francesco [...] , confondendo in tal modo l’età classica con quella barbarica. I primi due tomi partono infatti dalle origini della letteraturaromana, sino a giungere all’età aurea augustea. Approdiamo infine all’età barbarica che, secondo il sentire illuministico ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] e morfologia in Cicerone si pieghino alle esigenze delle responsioni ritmiche e si polemizza contro i detrattori della letteraturaromana, e una Grammatica latina ad uso delle scuole, I, Morfologia, la cui base documentaria è tratta dall'intera ...
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scuola
Termine derivante dal lat. schŏla (dal gr. scholé), che in origine significava (come otium per i latini) tempo libero, piacevole uso delle proprie disposizioni intellettuali, indipendentemente [...] a.C.), una vera e propria s. pubblica si sviluppa solo sotto l’influsso greco, e in seguito al formarsi di una letteraturaromana, cioè solo a cominciare dai secc. 3°-2°. Le nozioni elementari erano impartite dai ludimagistri o litteratores, la varia ...
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CASTIGLIONI, Luigi
Alberto Grilli
Nacque ad Azzate (Varese) il 28 sett. 1882 da Pietro, medico condotto, e da Antonietta Trotti; appassionatosi agli studi umanistici, vinse nel 1900 il concorso per [...] come tesi di laurea, sia per il suo pessimismo inquieto, che non trovava risposta in gran parte della letteraturaromana, fin dagli anni pisani il C. ebbe larga conoscenza delle lettere greche. Al Vitelli dovette organizzazione e approfondimento ...
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Alessandro Schiesaro
Fare pace con Augusto
Mussolini aveva cercato di sfruttare il suo mito a beneficio del regime. Oggi, a 2000 anni dalla morte, è possibile collocare in una luce più obiettiva l’uomo [...] , o, al contrario, di malcelata e sistematica opposizione, molti preferiscono leggere quella particolare fase della letteraturaromana come un laboratorio culturale particolarmente fortunato. Un momento in cui il fervore dell’innovazione creativa si ...
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Du Bellay, Joachim
Felice del Beccaro
Bellay, Poeta francese (Liré 1522 - Parigi 1560). Studiò diritto ma s'interessò presto di letteratura. A Parigi, dove proseguì gli studi, si legò d'amicizia con [...] ), preceduta di un anno da L'Art poétique françois di T. Sibilet, in cui è detto che dopo la caduta della letteraturaromana, la poesia risorse fra gl'Italiani mostrando ancora qualche vestigio della sua antica grandezza per mezzo di D. e di Petrarca ...
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Disciplina che studia i processi dell’educazione e della formazione umana.
Con il termine pedagogo si intende il precettore, l’istitutore, la persona a cui è affidata l’educazione di un fanciullo. In origine [...] nella tradizione indigena. L’unica opera organica sui problemi tecnici dell’educazione e dell’istruzione della letteraturaromana sono le Institutiones oratoriae di Quintiliano, che si propone di tracciare le linee di una sistematica educazione ...
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Tersite (gr. Θερσίτης) Eroe etolico figlio di Agrio; con i suoi fratelli Onchesto, Protoo, Celeutore, Licopeo e Melanippo cacciò dal trono di Calidone lo zio Eneo divenuto troppo vecchio per difendersi. [...] Zoppo, con le spalle ricurve, quasi calvo e guercio, sobilla la plebaglia dell’esercito contro i capi. Anche nella letteraturaromana è rimasto come il tipo del demagogo insolente e vigliacco. Testa di T. Malformazione congenita del cranio; lo stesso ...
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Filologo (Mondovì 1852 - Firenze 1929), prof. di letteratura latina nelle univ. di Palermo, Pavia, Firenze e Milano. Diede buoni commenti di Cesare e di Sallustio; si occupò di stilistica latina; compose [...] un manuale di Letteraturaromana e uno di Mitologia classica. Negli ultimi anni si occupò anche di letteratura latina cristiana. ...
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romanista
s. m. e f. [der. di romano1; nel sign. 2 è un prestito dal fr. romaniste, da roman «romanzo1, neolatino»] (pl. m. -i). – 1. Giurista specializzato nello studio e nella conoscenza del diritto romano. 2. Studioso, linguista o filologo...
romano1
romano1 agg. e s. m. (f. -a) [lat. Romanus]. – 1. a. Di Roma, come città e stato del mondo antico: la storia r.; la repubblica r., l’impero r.; il popolo r., la popolazione r. (v. anche S.P.Q.R.); la civiltà, l’arte r.; la letteratura...