Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] ma anche di teatro e di narrativa. Nasce adesso quella letteratura di consumo che ha notevole incidenza nella società del tempo riaffermata. Se all’inizio del secolo la scelta tra latino e volgare è ancora in discussione e Antonio Vallisneri si ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] , calibrato più per le esigenze pratico-comunicative che per la letteratura (cfr., in sintesi, Vitale 1984: 56-72; Trovato E appresso non si guardarono da prendere molti corpi di parole latine e molti modi di dire non usati nella favella italica per ...
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Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] Roma. Tuttavia va rilevato il peso ancora cospicuo del latino nella redazione dei documenti pubblici a Roma. Se si Appunti su Vincenzo Calmeta e la lingua cortigiana, «Rassegna della letteratura italiana» 64, pp. 446-469.
Migliorini, Bruno & ...
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Cultura greca
Gian Luca Borghese
Scriveva Ruggero Bacone intorno al 1271 nel suo Compendium studii philosophiae (1859) che la condizione critica in cui versavano gli studi tanto teologici quanto filosofici [...] la diaspora. Per quanto la polemica contro gli ebrei sia stata in generale un argomento ricorrente nella letteratura religiosa greca come latina in diverse epoche, è interessante notare che, nella limitata quantità di testi della produzione di questi ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] d’Eugène, del 1671: il francese è come sua madre, il latino, con il quale l’italiano non ha più molto in comune, essendo sarebbe rimasto «per la sua soavità e per la bella letteratura degli italiani una lingua ancora per molto tempo diffusa in tutta ...
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Agrimensura
L. Speciale
Conosciuta sin dall'Antichità, la pratica della limitatio (da limes, letteralmente 'confine') nacque probabilmente in Egitto, dove le periodiche inondazioni del Nilo rendevano [...] -Bibliothek zu Wolfenbüttel (cod. Guelf. 36.23), a cura di H. Butzmann (Codices Graeci et Latini photographices, 22), Leiden 1970.
Letteratura critica:
K. Weitzmann, Ancient Book Illumination, Cambridge (MA) 1959, p. 121ss.
C. Bertelli, Stato degli ...
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scuola
Termine derivante dal lat. schŏla (dal gr. scholé), che in origine significava (come otium per i latini) tempo libero, piacevole uso delle proprie disposizioni intellettuali, indipendentemente [...] solo sotto l’influsso greco, e in seguito al formarsi di una letteratura romana, cioè solo a cominciare dai secc. 3°-2°. Le °, le vere e proprie s. comunali (con o senza latino o con poco latino) diffuse in tutti i centri di intensa vita economica e ...
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La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] essere stato istruito a comprendere «i caratteri latini e non gli uncini mercanteschi» (Petrucci 2008 Dardano, Maurizio (1999), La prosa del Duecento, in Storia generale della letteratura italiana, diretta da N. Borsellino & W. Pedullà, Milano, ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] abbiamo esaminato nel § 1, a conferma del fatto che questo latino è un riflesso del volgare, di un parlato che traspare anche tema l’oltretomba, materia che sarà poi di Dante. La letteratura religiosa ebbe dunque i suoi inizi negli autori citati, ai ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] Cortelazzo, in Parlare fascista 1984: 107-116), nella letteratura e nel teatro, mentre per non perdere il tra essi vi furono talvolta riprese calcate sulla nomenclatura latina del tipo Sterzing → Vipiteno, oppure adattamenti paraetimologici come ...
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latinita
latinità s. f. [dal lat. latinĭtas -atis]. – 1. a. L’essere latino, cioè l’appartenenza (e il sentimento di appartenenza) alla nazione, alla tradizione, alla civiltà, alla cultura, alla lingua latina: l. di un popolo, di una regione;...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...