Letterato ed erudito cremonese del sec. XVI. Ci sono ignoti la data di nascita, i primi anni e gli studî compiuti. Dal 1549 ebbe un impiego alla Biblioteca Vaticana, dove pare si dedicasse principalmente [...] a studî di letteraturalatina. Morì in Roma il 17 novembre 1561. Fra le sue opere pubblicate postume per impulso specialmente di papa Pio IV, suo protettore, vanno ricordate: Fabulae centum (Roma 1564, più volte ristampate), cento brevi ed eleganti ...
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Filologo tedesco, nato a Cassel il 1° giugno 1820, morto a Lipsia il 1° luglio 1890. Insegnò filologia romanza nelle università di Gottinga, Marburgo e Lipsia, dove tenne anche l'insegnamento della letteratura [...] ed. 1864; Entwicklungsgeschichte der franz. Tragödie, 1856), condotti con larga preparazione, tentò un'ampia storia della letteraturalatina medievale, che rimane fondamentale: Allgemeine Geschichte der Liter. des Mittelalters (voll. 3, 1884-1887, 2 ...
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Poeta latino (Sulmona 43 a. C. - Tomi, sul Mar Nero, 17 d. C.). Venuto giovanissimo a Roma, vi studiò retorica, ma passò presto alla poesia. Fu a contatto con i maggiori letterati e poeti del suo tempo, [...] psicologo, O. è una personalità dominante nella cultura latina, e il suo influsso si perpetua potente nel Medioevo offerto materia infinita di imitazione e variazione alla successiva letteratura, come alle arti figurative. L'elegia triste del ...
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Filologo classico italiano (Termoli 1900 - Firenze 1962), prof. di letteratura greca nelle univ. di Catania (1930-32), Cagliari (1932-35), Pavia (1935-36), di grammatica greca e latina in quella di Firenze [...] greca nell'univ. di Roma; socio corrispondente dei Lincei (1949). Allievo di G. Pasquali, autore di studî sulla letteratura ellenistica (1926), sulla lirica e sul dramma greco (I tragici greci, 1931; Saffo e Pindaro, 1935; Sofocle, 1935) e ...
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Umanista e riformatore (Veroli 1503 - Roma 1570), uno dei più noti rappresentanti dell'evangelismo italiano. In rapporto con numerosi umanisti italiani dell'epoca e con molti scrittori già impegnati nella [...] P.; ed. post., 1600). Accusato di eresia e assolto, insegnò poi eloquenza a Lucca (dal 1546), retorica e letteratura greca e latina a Milano (dal 1555). Processato una seconda volta (1559-60), P. riuscì a scagionarsi; finché dopo l'edizione delle ...
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ALIGHIERI La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata dal gentil seme dei Romani fondatori della città (Inf., XV, 73-78) [...] .
L'Italia ebbe, prima d'uscire dal Medioevo, questo suo genio per cui ella ch'era rimasta ultima fra le nazioni latine ad avere una sua letteratura, a un tratto tutte le superò. Né fu solo una gloria poetica; ma fu, e rimase nei secoli, come la voce ...
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PLAUTO (Plautus)
Giorgio Pasquali
Il maggiore dei commediografi latini. Della vita di P., se non teniamo conto, com'è doveroso, di vicende evidentemente leggendarie, sappiamo ben poco. Tutte le notizie [...] mescolato di elementi gallici. Il maggiore commediografo latino imparò probabilmente il latino, non l'ebbe quale lingua materna o fu und Attisches, ivi 1931: non vi è nella letteratura nessun altro scrittore sul quale siano state pubblicate opere ...
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Nacque in Roma, forse nel 480 d. C. o poco più tardi. Apparteneva al ramo dei Boëthii della illustre famiglia degli Anicii. Morto suo padre, forse fu accolto in casa dall'amico Quinto Aurelio Simmaco e [...] , appartiene, come scrive il Manitius, ai più notevoli rappresentanti della letteratura universale. E il suo scrivere, che pure non soddisfa chi sia avvezzo alla latinità del periodo aureo e argenteo, dovette tuttavia sembrare ammirevole nei secoli ...
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Nato a Trebisonda probabilmente nel 1403 (secondo altri nel 1389 o 1395) in modesta condizione, fu affidato alle cure del metropolita Dositeo, dal quale dopo la sua abdicazione fu condotto a Costantinopoli, [...] trattava con affabilità e generosità. Vi si discuteva di letteratura e specialmente di filosofia platonica, tanto che si può la monodia in morte di Manuele Paleologo (615-620, in versione latina), i giambi in morte di Teodora Augusta (621-622), le ...
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Favolista latino, autore di una raccolta di favole esopiche scritte in trimetri giambici. Egli stesso afferma nel prologo del III libro (v. 17-19) di essere un greco della Pieria. Dovette essere trasportato [...] di dare rilievo e sviluppo, merita un posto segnalato nella letteratura romana del sec. I d. C.
La fama che F 3ª ed., Monaco 1913, pp. 39-50; C. Marchesi, Fedro e la favola latina, Firenze 1923; B. Romano, Fedro e la sua morale, in Annuario del R. ...
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latinita
latinità s. f. [dal lat. latinĭtas -atis]. – 1. a. L’essere latino, cioè l’appartenenza (e il sentimento di appartenenza) alla nazione, alla tradizione, alla civiltà, alla cultura, alla lingua latina: l. di un popolo, di una regione;...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...