CONTI, Francesco
Silvia Meloni Trkulja
Nacque a Firenze il 20 gennaio del 1681 da Carlo e Umiltà Ciabilli, probabilmente parente del pittore Giovanni C. Ciabilli; insieme con il Ciabilli il C. fu allievo [...] battute da Sagrestani, Ferretti e Bonechi (affreschi vertiginosi, ma anche scenette digenere), senza emigrare come Sebastiano Galeotti o Giuseppe Grisoni; poco più anziano di Agostino Veracini e Vincenzo Meucci, li vince per la luminosità del tocco ...
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CANNELLA, Salvatore
Mario Condorelli
Nato a Palermo intorno alla metà del XVIII secolo, fu indirizzato agli studi e al sacerdozio: ricevette gli ordini sacri prima del 1784 giacché il Villabianca lo [...] littérature de Palerme, in una serie di brevi profili, in generedi tono laudativo, ritrae i maggiori esponenti lo Scinà - il gusto per la "galante letteratura", per la letteraturadi tipo illuministico reputata brillante e vistosa, ma superficiale ...
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DRAGONI (Draconi), Giovanni Andrea
Alessandro Crispolti
Nacque a Meldola (Forlì), probabilmente intorno al 1540. La data, accettata comunemente dalla storiografia, sembra esser messa in dubbio dal Cametti, [...] in Hortulus musicalis di Michael Herrer (Monaco 1609).
Composizioni manoscritte, prevalentemente digenere sacro, si 1977, pp. 567-572; L. Bianconi, Il Cinquecento e il Seicento, in Letteratura ital. (Einaudi), VI, Torino 1986, p. 337; F. J. Fétis, ...
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D'ELIA, Pasquale Maria
Giuliano Bertuccioli
Nacque a Pietracatella (Campobasso) il 2 apr. 1890 da Pietro e da Giovanna Evangelista; il 26 sett. 1904 entrò nel seminario della Compagnia di Gesù a Napoli, [...] , si addentrano in questioni diletteratura, di religioni e di filosofia della Cina. Tipica a questo riguardo è la sua Antologia cinese, pubblicata a Firenze nel 1944 (pp. 230), che concede troppo largo posto a scritti di morale in genere e a quelli ...
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Pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, [...] letteratura su argomenti ‘magici’ si andò rapidamente moltiplicando. Letteratura dotta, non popolare, dall’Introductorium di Abū Ma‛shar al Tetrabiblos di Tolomeo con i commenti di e in genere nell’irrazionalismo contemporaneo, come mezzo di evasione ...
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Genericamente, persona che, parlando per ispirazione divina, predice il futuro o rivela cose ignote alla mente umana; che ha cioè il dono della profezia. Questo appartenne anche alle donne (profetesse), [...] l’Apocalisse. Anche la letteratura apocrifa e quella apostolica sono ricche di elementi profetici, sia di Metodio, pseudovescovo di Patara, e della Sibilla Tiburtina, e un numero cospicuo di operette minori, esortazioni e ammonimenti di ogni genere ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] concetto di esperienza p., idealmente precedente la distinzione del fisico dallo psichico e dell’oggettivo dal soggettivo. letteratura i genitori vivi. Un tal generedi purità eccezionale spesso richiede regole di vita particolari (digiuni, astinenze ...
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sapienza Saggezza nel giudicare e nell’operare, sia su un piano etico, sia sul piano della vita pratica.
Nella religione cristiana, uno dei sette doni dello Spirito Santo e uno degli attributi di Dio, [...] S. Libro deuterocanonico dell’Antico Testamento, appartenente al genere didattico-poetico. Scritto originariamente in greco, il di s., nel senso di arte del giudicare rettamente e dell’agire opportunamente sul piano pratico.
Per letteratura ...
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Diacono di Cartagine (m. dopo il 260), autore di una biografia di s. Cipriano, la prima del genere nella letteratura cristiana. Festa, 8 marzo. ...
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ZOROASTRISMO
Raffaele Pettazzoni
È la religione fondata da Zarathustra (Zoroastro), altrimenti detta mazdeismo dal nome della divinità suprema, Ahura Mazda, o anche parsismo, dal nome dei Parsi, i rappresentanti [...] gli yazata dell'Avestā più recente figura Haoma, ossia il geniodi quella bevanda inebriante che Zarathustra aveva bandito, e che, una letteratura esegetica ed erudita in lingua pehlevica (v. pahlavi). Non solo, ma lo zoroastrismo, cessando di essere ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante una nozione che comprende in sé più specie...
letteratura
s. f. [dal lat. litteratura, der. di littĕra e littĕrae, secondo il modello del gr. γραμματική (v. grammatica)]. – 1. In origine, l’arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi...