Scrittore brasiliano, nato a Caxias (stato di Maragnano) nel 1864. Fu deputato al congresso legislativo nazionale dal 1909 al 1917, professore di storia delle arti a Rio de Janeiro, poi di letteratura [...] , dalla Bibbia alle tragedie greche, dalla poesia araba ai sacri libri indiani, da Cervantes a Shakespeare, oltre lo studio perseverante dei classici lusitani e la familiarità con la letteratura francese.
Opere: Romanzi: A capital federal, Miragem ...
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Orientalista inglese, nato a Uley (Gloucestershire) il 7 febbraio 1862, morto a Firwood presso Cambridge il 5 gennaio 1926. Agli studî di medicina, iniziati nell'università di Cambridge, accompagnò ben [...] Ross, Cambridge 1926). E la storia, lingua e letteratura della Persia musulmana furono i campi in cui per quasi Cambridge 1920, 1924; Cambridge 1928), che comprende anche la produzione araba di autori nati in Persia, e abbraccia pure gli scritti di ...
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Arabista inglese, nato il 19 maggio 1859, professore nell'università di Cambridge. Dedicatosi dapprima a studî di esegesi biblica e di gnosi orientale, pubblicò un pregevole commento al libro di Daniele [...] delle Naqā'iḍ di Giarīr e al-Farazdaq (scambio d'invettive tra i due grandi poeti dell'età omayyade; v. arabi: Letteratura) con l'ampio commento del filologo as-Sukkarī, vastissima raccolta di notizie preziose sulla poesia e sulla storia dell'età ...
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Prete copto, vissuto tra il XIII e il XIV sec., verso la fine di quel fiorire della letteratura religiosa araba, che in Egitto seguì alla decadenza del copto. È autore di parecchie opere, tra cui una Scala [...] , ed un trattato generale di scienze sacre, scritto in arabo intorno al 1320 ed intitolato Miṣbāḥ aẓ-ẓulmah (La lampada della tenebra), fonte di prim'ordine per la storia della Chiesa e della letteratura cristiana d'Egitto; esso contiene, tra l'altro ...
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Contemporaneo e scolaro di Pitagora (Giamblico, Vita Pythag., 104), a cui fu attribuito un Οἰκονομικός (Economico), secondo l'uso della letteratura neopitagorica dei primi secoli dopo Cristo, alla quale [...] ., 85, 15), e l'opera intera fu tradotta in arabo (ne è conservata una redazione notevolmente abbreviata, dalla quale dipendono Heidelberg 1928 (Orient und Antike, 5), dove sono anche pubblicate, con traduzione tedesca, le versioni araba ed ebraica. ...
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Semitista tedesco, nato a Flehingen (Baden) il 5 marzo 1851, morto a Berlino il 24 ottobre 1914, professore nel seminario rabbinico e poi nell'università di Berlino.
Oltre che di esegesi biblica e di letteratura [...] campo pubblicò magistralmente il commento di Maimonide al trattato mishnico Makkoth, 1881), si occupò con singolare competenza dell'antica poesia araba, pubblicando tra l'altro il divano del poeta dell'età omayyade al-Quṭāmī (1902). La sua fama è ...
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Celebre filologo e grammatico arabo, della scuola di al-Baṣrah, uno dei primi raccoglitori di antiche poesie, delle quali compilò tra l'altro un'antologia che porta il suo nome (W. Ahlwardt, Sammlung altarabischer [...] , perduti, sono largamente citati in opere posteriori. Nacque nel 133 èg. (740 d. C.) e morì nel 213 èg. (828 d. C.). V. arabi: Letteratura.
Bibl.: G. Flügel, Die grammatischen Schulen der Araber, Lipsia 1862, pp. 77-80; G. Brockelmann, Gesch. der ...
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Poeta e letterato musulmano in lingua araba, soprannominato Badī‛ az-Zamān (il Meraviglioso dell'epoca), nato a Hamadhān in Persia e in Persia vissuto e morto (398 èg., 1008 d. C.).
Diede la forma definitiva [...] al genere letterario delle maqāmāt o novelle in prosa rimata con particolari caratteristiche (v. arabi: Letteratura, III, p. 860). Ci sono rimaste anche molte sue lettere in prosa ricercata e poesie liriche. Traduzioni francesi di alcune sue maqāmāt ...
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. Titolo di alcune antologie di poesia araba preislamica e dei primi due secoli dell'islamismo, delle quali la più antica e più famosa fu composta dal poeta Abū Tammām (su cui vedi arabi: Letteratura; [...] III, p. 854), morto fra l'842 e l'845 d. C.
Essa fu edita con commenti arabi e tradotta in latino da G.W. Freytag (Hamasae carmina, Bonn 1828-1847, voll. 2); fu resa in versi tedeschi da Federico Rückert (Stoccarda 1846, voll: 2). Il nome significa " ...
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. Soprannome con cui sono noti otto poeti dell'antichità araba e che generalmente s'interpreta "l'eccellente". Il più famoso è an-Nābighah adh-Dhubyānī Ziyād ibn Mu‛āwiyah (v. arabi: Letteratura, III, [...] p. 845), le cui poesie furono edite e tradotte in francese da H. Derenbourg (Le Dîwân de Nâbiga Dhobyânî, Parigi 1869; suppl. 1899). Rinomato poeta fu anche an-Nābighah al-Gia‛dī, morto verso il 70 eg. ...
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divano
s. m. [dall’arabo dīwān, voce di origine persiana]. – 1. Come adattamento occidentale della voce araba, il termine indicò in origine il registro del soldo delle milizie arabe e delle pensioni di stato, e poi qualsiasi pubblico ufficio...