MOSCHEA (forma antiquata meschita; antico fr. mosquet; fr. mosquée; sp. mesquita)
Michelangelo GUIDI
Mario GIORDANI
Ernst KUHNEL
Dall'arabo masgid, plur. masāgid (che vuol dire propriamente luogo [...] e la cui istituzione rimonta in parte a Maometto stesso, in parte è frutto di posteriore sviluppo. Il miḥrāb (parola araba che nella letteratura antica ha anche il senso di nicchia, cella) è appunto una nicchia adornata di marmi o mosaici o in altro ...
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Questo tipo di racconto fantasticodidascalico, rispondente al bisogno umano di racchiudere entro una cornice narrativa, ove esseri razionali e irrazionali si muovono su un medesimo piano, una verità morale [...] concezioni e confessioni religiose ivi svoltesi, v. india: Letteratura. Si tratterà qui della favola nel mondo occidentale a vitae la traduzione indiretta, attraverso l'ebraico, della raccolta araba di Kalīlah e Dimnah (v.), risalente a sua volta a ...
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Il vocabolo è venuto dagli Arabi di Spagna, presso i quali al-manākh designava tavole astronomiche che davano il modo di determinare il giorno della settimana, di trasformare una data qualsiasi di un'èra [...] modo di trovare in qual giorno della settimana cada l'inizio di un anno arabo o d'un suo mese, e si intitolano al-manākh.
Dalla Spagna titolo di modello.
Anche l'Italia ha una notevole letteratura almanacchista, che, se pure assai più limitata della ...
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QABBĀLĀH (Cabala [pr. cabàla] o Cabbala)
Elia S. Artom
H Parola ebraica che significa propriamente "ricezione", e che si applica in genere a indicare il ricevimento che una generazione fa della tradizione [...] filosofi ebrei da Saadyāh in poi, e i pseudoepigrafi neoplatonici di origine araba, che furono assai studiati dai cabbalisti. Nei secoli XII-XIII si ha un'abbondante letteratura di opere sistematiche, commenti, scritti polemici, omiletici, ecc. Tra i ...
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GIOBBE (ebr. 'Iyyōbh, gr. 'Ιώβ, Vulgata Iob [Alcuni Padri anche Hiob])
Giuseppe RICCIOTTI
Alfredo Vitti
Nome del personaggio principale d'un libro della Bibbia e titolo del libro stesso.
Il personaggio. [...] di stile, che accusa un periodo d'oro della letteratura ebraica; ma gli studiosi non convengono nel fissare esattamente Roma 1833, pp. 180-19I); ma circolò anche tra Giudei in arabo, come appare dall'esame di M. Grünbaum, Neue Beiträge zur semitimhen ...
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Regione della Spagna settentrionale, confinante ad O. con la Galizia, a S. col León, ad E. con la Vecchia Castiglia, e bagnata a N. dal Golfo di Biscaglia. Ha 10.894 kmq. di superficie. Montuosa in ogni [...] lasciarono tracce profonde nelle cronache contemporanee e nella letteratura, come prova chiaramente la leggenda dell'eroe Bernardo turbarono questo regno; ma nell'846 Ramiro tolse León agli Arabi. Egli si rese celebre per gli edifizî che costruì, ...
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Profeta ebreo vissuto sino ai tempi di Ciro, deportato tra i primi a Babilonia, autore del libro omonimo. Di lui parla, come di uomo distintosi per santità e saggezza, il contemporaneo Ezechiele (Ezech., [...] In un primo tempo negata, dal raffronto con la letteratura assiro-babilonese ha ricevuto conferma di assoluta attendibilità, , con manifesti segni d'essere stata redatta sotto la dominazione araba: ne fu data versione latina da H. Tattam, Prophetae ...
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SINAGOGA
Umberto CASSUTO
Bruno FUNARO
Il vocabolo greco συναγωγή "riunione", "assemblea" fu frequentemente adoperato dal giudaismo ellenistico per designare le proprie riunioni e organizzazioni cultuali. [...] Filone, Giuseppe Flavio, il Nuovo Testamento, la letteratura talmudica, la letteratura patristica), da rovine rimaste fino a oggi, sono assai variate (molto diffuso è il termine almēmōr, dall'arabo al-minbar; in alcuni paesi, come in Italia, si usa ...
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Nacque, nel 1440 o nel 1441, da Giovanni Boiardo e da Lucia Strozzi, a Scandiano in quel di Reggio, feudo comitale della sua famiglia. Con la madre si recò ancora bambino a Ferrara, dove crebbe agli studi [...] gesta in difesa della civiltà cristiana contro l'invasione araba non hanno altro valore che di avventure. Non la (1545); v. M. Belsani, I rifacimenti dell'Innamorato, in Studi di letteratura italiana, IV (1902), pp. 311-403 e V (1903), pp. 1 ...
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. Il termine "esotico" (dal gr. ἐξωτικός) nella sua accezione più vasta, conforme all'etimo, può indicare, in letteratura e nelle arti, ogni elemento forestiero chiaramente identificabile; ma il termine [...] il Gauguin; per le voghe decorative si pensi alla moda araba verso la metà del secolo scorso (stile dell'Alhambra imitato, 1927; M. Praz, La Carne, la Morte e il Diavolo nella letteratura romantica, Milano-Roma 1930; E. Seillière, De la déesse Nature ...
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divano
s. m. [dall’arabo dīwān, voce di origine persiana]. – 1. Come adattamento occidentale della voce araba, il termine indicò in origine il registro del soldo delle milizie arabe e delle pensioni di stato, e poi qualsiasi pubblico ufficio...