Popolazione delle vallate settentrionali degli Urali e delle foreste dell’Ob´, sulla sponda sinistra di questo fiume a valle di Tobol´sk, noti anche come Mansi. Insieme ai vicini e affini Ostiachi, costituiscono [...] parlate, raccolte in 4 gruppi dialettali, e conserva l’originaria armonia vocalica; come le altre lingue ugriche, presenta due diversi tipi di coniugazione, uno soggettivo e uno oggettivo; nel lessico numerose le parole di origine turco-tatara. ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] più apertamente accessibili le decisioni adottate nei documenti (è il caso dei placiti), la difficoltà di rendere in latino un lessico strettamente legato alla cultura materiale di un dato luogo, e quindi a un idioma specifico (come nel caso della ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] in cui, nel rapporto tra tendenze unitarie e variazioni diatopiche, le prime sono in netto vantaggio in tutte le aree del lessico, ma che per i settori dei linguaggi tecnici e delle condizioni generali di vita si è costruita attingendo anche alle ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] il carattere innovativo dell’italiano secentesco. In forza del dinamismo sociale, culturale ed economico dell’epoca, il lessico assume nuova consistenza e vitalità; ➔ arcaismi e ➔ cultismi sono sostituiti da varianti più usuali (aere → aria, magione ...
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tocario Nome convenzionale e probabilmente inesatto di una lingua indoeuropea parlata nel 1° millennio d.C. nel Turkestan orientale, scoperta nel 1908 da spedizioni scientifiche francesi e tedesche nel [...] e la tendenza alla palatalizzazione. Notevoli inoltre gli influssi di lingue periferiche non indoeuropee, specialmente nel lessico e nella flessione nominale, che presenta un sistema di declinazione basato soprattutto su posposizioni, chiaro influsso ...
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Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] – a parità di registro e di tipo di pubblico – non è in sostanza diversa da quella della coeva prosa originale. Lessico e sintassi sono gli ambiti più esposti alla pressione del modello linguistico del testo originale: le acquisizioni maturate nella ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] . W. Vierek, W.D. Bald, Budapest 1986, pp. 231-52.
T. De Mauro, F. Mancini, M. Vedovelli et al., Lessico di frequenza dell'italiano parlato, Milano 1993.
N. Binazzi, Le parole dei giovani fiorentini: variazione linguistica e variazione sociale, Roma ...
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Per lingua franca (o lingua franca mediterranea) s’intende una lingua veicolare a base italiana, documentata a partire dal tardo Cinquecento lungo le coste del Mediterraneo, in particolare nelle capitali [...] franca come una «lingua di emergenza» (Notsprache), con limitate funzioni comunicative, struttura grammaticale semplificata e lessico di origine eterogenea, di dimensioni ridotte e notevole fluidità semantica. Una lingua ausiliaria, dunque, che ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] prodotta con livello intonativo basso a Palermo e alto a Catania:
(1) la strà-da giù-sta qué-sta è?
Anche il lessico consente di osservare, accanto a una serie di termini che hanno diffusione pan-regionale e sono senza antagonisti (per es., tovaglia ...
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tigrino Lingua semitica (anche tigrai o digrigna) parlata dai Tigrini nell’Eritrea centrale e nella regione etiopica del Tigrai fino al Lago Ascianghi; in una parte di quest’area si parlava anticamente [...] del t. sono la spirantizzazione intervocalica di k e di k’ e lo sviluppo di -i finale dopo gruppi biconsonatici. Nel lessico, oltre alle vecchie influenze (soprattutto del cuscitico), vi è stata una forte immissione di parole amariche e arabe. ...
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lessico
lèssico s. m. [dal lat. mod. lexicon (v.)] (pl. -ci). – 1. Dizionario, vocabolario, come opera che registra alfabeticamente le parole di una lingua dando di ciascuna la spiegazione; non differisce sostanzialmente nel sign. dagli altri...
lessicista
s. m. e f. [der. di lessico] (pl. m. -i), non com. – Studioso del lessico di una lingua, di problemi lessicali (è termine generico, usato talvolta invece dei più specifici lessicologo, lessicografo).