Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] traduzioni della Scrittura non fu irrilevante e, come già era avvenuto con le antiche trasposizioni in latino, riguardò soprattutto il lessico. Fin dalla Vulgata, infatti, la cui traduzione era stata rivista da san Girolamo fra il 382 e il 405 d ...
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Iperonimo (dal gr. ypér «sopra» e ónoma «nome») è un termine tecnico, coniato da Lyons (1963; per una parziale revisione, cfr. Lyons 1977) per indicare una parola dal significato più ampio di quello di [...] ), ma è in relazione funzionale con bestiame (una bufala è usata come capo di bestiame).
(b) È possibile che nel lessico di una lingua siano assenti iperonimi appositi in rapporto a determinati iponimi. Questa mancanza si compensa in due modi diversi ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] , pp. 325-361.
Serianni, Luca (1994), Panorama della lessicografia italiana contemporanea, in Atti del Seminario internazionale di studi sul lessico (Forlì - San Marino, 2-5 aprile 1992), a cura di H. Pessina Longo, Bologna, CLUEB, pp. 29-43.
Sessa ...
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La portata complessiva dell’➔interferenza russa nella lingua italiana è stata largamente sottovalutata. In effetti, sia in età zarista sia nella fase compresa tra la Rivoluzione d’ottobre e la dissoluzione [...] ), samovar (1818), isba (1832), balalaika (1836), trojka (1842), vodka (1848), mir (1875), dacia (1877), ecc. Un altro segmento di lessico russo recepito in italiano è formato dai titoli di opere letterarie assunti a modulo e a stereotipo: basti qui ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] ’unico nome corretto per ciascuna cosa (da lì l’uso di pubblicare dizionari detti nomenclatori; ➔ lessicografia). La ricerca di un lessico univoco dà vigore al mito del toscano vivo come dono di natura, che assicura ai nativi il possesso della lingua ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] 19862).
Il prevalere del nome sul verbo dà luogo a una varietà di procedimenti che si manifestano nell’ambito del lessico, della costruzione dei sintagmi, della frase e del periodo, non meno che nella punteggiatura (cfr. § 2).
Per quanto riguarda il ...
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Idioma germanico, discendente direttamente da alcuni dialetti nederlandesi parlati nella seconda metà del Seicento, quando un contingente nederlandese si stanziò al Capo di Buona Speranza. Tali dialetti [...] differisce dalla lingua madre per talune alterazioni fonetiche, morfologiche e sintattiche, e per la presenza nel suo lessico di numerosi prestiti, in special modo malesi, portoghesi, inglesi, ottentotti e bantu. Confinato dapprima all’uso familiare ...
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Una delle fondamentali dimensioni di ➔ variazione linguistica è quella che nella linguistica continentale europea (con termine introdotto negli anni Sessanta da E. Coseriu; cfr. Coseriu 1973) è chiamata [...] lingua connesse ai vari ambiti, campi e sfere di attività si possono ritenere dei sottocodici in quanto il loro lessico pone corrispondenze significato-significante aggiuntive all’interno del codice lingua ed estranee al suo tronco comune.
A seconda ...
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Tipo di lingua semplificata, nata dal contatto tra una lingua straniera (specialmente una lingua europea coloniale) e una o più lingue indigene, usata nella comunicazione tra persone che non parlano ciascuno [...] lingua creola); si distinguono p. a base inglese, a base portoghese ecc. In particolare, il p.-english è costituito da un lessico inglese molto semplificato su una base grammaticale e fonetica cinese; come gli altri tipi di p., si è formato e diffuso ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] e verbi non mancano mai (Sapir 1921). La loro centralità si riflette nella quantità di nomi e verbi presenti nel ➔ lessico delle lingue, generalmente ben maggiore del numero di ➔ aggettivi, ➔ avverbi, e altre categorie minori.
Si possono dare diverse ...
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lessico
lèssico s. m. [dal lat. mod. lexicon (v.)] (pl. -ci). – 1. Dizionario, vocabolario, come opera che registra alfabeticamente le parole di una lingua dando di ciascuna la spiegazione; non differisce sostanzialmente nel sign. dagli altri...
lessicista
s. m. e f. [der. di lessico] (pl. m. -i), non com. – Studioso del lessico di una lingua, di problemi lessicali (è termine generico, usato talvolta invece dei più specifici lessicologo, lessicografo).