Assise di Ariano
Ortensio Zecchino
"La voce Assisa ebbe nei mezzi tempi vario e diverso significato. Pare che in principio venissero così chiamate le pubbliche assemblee, che formavano le leggi e giudicavano [...] attentatori di qualsiasi autorità e gerarchia non soltanto ecclesiastica.
Con massima severità furono ovviamente puniti i rei di lesamaestà, ma si riservò, con una scelta di politica criminale ritornata attuale, perdono e grazia a quei cospiratori ...
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Pier della Vigna
Hans Martin Schaller
Nella sottoscrizione autografa dello strumento notarile del 1246 e in tutti i documenti risalenti all'epoca di Federico II: Petrus de Vinea, solo in seguito Petrus [...] proditor". Nel Regno di Sicilia del XIII sec. il concetto di proditio era comunque molto ampio: poteva alludere a delitti di lesamaestà, ma anche ad altri crimini commessi contro il sovrano o contro lo stato. Federico II si espresse sulla colpa di P ...
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Andrea Sereni
Abstract
I delitti contro la personalità dello Stato rievocano, nella stessa definizione formale, il clima totalitario fascista in cui vide la luce il codice Rocco. I delitti di attentato, [...] superiore contraddetta da comportamenti concepiti come sintomi di disobbedienza». È la perpetuazione del modello della “lesamaestà”: lesa cioè come volontà superiorem non recognoscens.
Soprattutto i delitti che di più marcano l’anticipazione della ...
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NOTAI, REGNO D'ITALIA
GGiorgio Tamba
Poco prima della incoronazione imperiale di Federico nel novembre 1220, Ranieri da Perugia aveva pubblicato in Bologna la sua prima opera teorica di notariato, il [...] politica di Federico da quella delle città del Regno d'Italia. L'11 luglio 1226 l'imperatore dichiarava colpevoli di lesamaestà i comuni aderenti alla Lega lombarda, li poneva al bando dell'Impero e li privava di ogni giurisdizione, potestà e ...
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Legislazione imperiale
MMaria Gigliola di Renzo Villata
Un'adeguata trattazione del tema postulerebbe una previa ricognizione di tutto il materiale legislativo disseminato nelle diverse raccolte e uno [...] con tutti i mezzi a disposizione configurandola, con facile parallelo, alla stregua di un crimine di lesamaestà, di cui rappresentava un'esemplificazione di rilevante gravità, secondo un atteggiamento destinato a essere condiviso dai regnanti ...
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Giudici, Regno di Sicilia
AAndrea Romano
Con valenza generale si qualifica giudice qualunque soggetto, monocratico o collegiale, dotato del potere e dell'autorità di pronunciare giudizi, pareri e decisioni. [...] e dei vigneti, delle violenze alle donne, del porto di armi proibite, dei duelli, dei crimini di lesamaestà e "generaliter omnia de quibus convicti penam sui corporis vel mutilationem membrorum sustinere deberent". Potevano, inoltre, avocare ...
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Giustiziere
AAndrea Romano
Un noto passo dell'arcivescovo e cronista salernitano Romualdo Guarna (m. 1181) c'informa che "Rogerio in regno suo perfecte pacis tranquillitate potitus, pro conservanda [...] esclusiva, pertanto, per le vertenze riguardanti i feudi maggiori (quaternati), cui si assommava quella per i reati di lesamaestà, nonché per gli appelli avverso le sentenze pronunziate dalla corte dei pari e nelle cause attinenti alle successioni ...
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DELLA TORRE, Filippo Giacomo
Gino Benzoni
Ultimo dei sedici figli di Gianfilippo (1598-1650) di Raimondo e di quell'Eleonora di Federico Gonzaga che, col brillante tocco dei suoi gusti italiani, alleggerì [...] sì, il 29 ag. 1699, condannato, ma in base alla legge Cornelia de sicariis, sicché colla caduta dell'imputazione di lesamaestà, schivò l'infamia alla famiglia ed evitò la confisca dei beni. Non gli restava ora che implorare l'ulteriore clemenza ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Innocenzo IV
Alberto Melloni
A Sinibaldo Fieschi, giurista genovese, cardinale di corte, papa dal 1243 ed espressione di un nuovo tipo di pensatori politici del diritto, si deve un'idea fondamentale [...] colpito il pontefice nel viaggio di ritorno da Lione a Roma. Tuttavia egli enfatizza il valore dell'eresia come crimine di lesamaestà di natura anche politica, il quale, come delitto politico, non può non avere conseguenze fatali sul reo e sul suo ...
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BONCOMPAGNI, Cataldino
Roberto Abbondanza
Dall'anno del suo dottorato bolognese (1397) si può inferire che nacque intorno al 1370. Secondo la generalità degli autori, era figlio di Apollonio da Visso, [...] quale la tortura lieve non sarebbe tortura; che è nel novero di quei dottori i quali riconoscono che soltanto nei processi di lesamaestà e negli altri processi più gravi possa aver luogo la tortura; che è fra coloro che vogliono che la tortura sia ...
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maesta
maestà (letter. ant. maiestà, maiestade, maiestate) s. f. [dal lat. maiestas -atis, der. di maior «maggiore»]. – 1. Gravità nobile e solenne, autorità, grandezza che una cosa ha in sé o nell’aspetto, tale da ispirare riverenza o stupefatta...