BRANCALASSO, Giulio Antonio
Luigi Firpo
Scrittore politico dell'età della Controriforma, è noto soltanto attraverso la sua Philosophia regia, definita "medulla politicorum, compendium artis catholice [...] semplicemente perché era pericoloso citare in Napoli uno scrittore allora detenuto in Castel dell'Ovo, sotto imputazione di lesamaestà e di eresia. Il De Mattei, che per primo ha attirato l'attenzione su questa presenza di materiali campanelliani ...
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MAZZARINO, Giuseppe Branciforte
Nicoletta Bazzano
(Branciforti) conte di. – Nacque nel 1619 da Giovanni, secondogenito di Fabrizio, e da Giovanna Branciforte dei principi di Leonforte.
I Branciforte [...] voluto abbandonare la Sicilia) fu tradotto in carcere, e fu emesso un bando contro i congiurati fuggiti e colpevoli di lesamaestà. Si accordava il perdono al solo M., grazie alla sua delazione, a condizione che si presentasse a Palermo, pena la ...
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LÉGER, Jean
Laura Ronchi De Michelis
Nacque il 2 febbr. 1615 a Villasecca, in Val San Martino, da Jacques e Catherine Laurens, che godevano di una certa posizione nella Comunità.
Il padre era sindaco [...] gravi e prevedevano pene sempre più severe.
Nel 1643, nonostante l'ingiunzione che lo convocava a Torino con l'accusa di lesamaestà, il moderatore Antoine Léger riparò a Ginevra; il Sinodo elesse al suo posto il L. e gli affidò la comunità di ...
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DELLA STRADA, Cristoforo
Giuliana L. Fantoni
Figlio di Maffiolo, nacque probabilmente a Milano nella seconda metà del sec. XIV. I dati riguardanti le origini della sua famiglia sono scarsi e lacunosi: [...] ; il 27 agosto fu concesso al podestà di Milano la facoltà di procedere contro chiunque si fosse reso colpevole di lesamaestà o di perturbamento dello Stato o di invasioni di castelli ducali e il 21 agosto si pretesero garanzie finanziarie da chi ...
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MALMUSI, Giuseppe
Mario Pecoraro
Nacque a Modena il 19 marzo 1803 da Benedetto, avvocato, e da Carolina Corridori. Studiò giurisprudenza all'Università di Modena, dove si laureò nel 1825. L'anno successivo, [...] sconfitta di Novara. Anche per questo fu, insieme con altri fuorusciti, condannato da Francesco V all'esilio perpetuo come "reo di lesaMaestà di primo grado" (8 genn. 1849).
Chiamato a Torino da M. Taparelli d'Azeglio, il M. accettò il consolato a ...
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MARZANO, Goffredo
Patrizia Sardina
– Nacque probabilmente verso la metà del sec. XIV; di nobile famiglia napoletana, era figlio di Roberto, conte di Squillace e grande ammiraglio, e fratello di Giacomo, [...] , i castelli, le terre, le contee, le baronie, i diritti e le azioni, e rimettere ogni delitto, incluso il crimine di lesamaestà. Dopo la conquista di Napoli, il M. avrebbe avuto la città di Capua, con i fortilizi, come capitano e castellano. Il M ...
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GEZONE
François Bougard
Conosciuto anche come Everardo (sottoscrive: "Heverardus"), G., di cui si ignorano data e luogo di nascita, è passato alla storia grazie al racconto di Liutprando di Cremona [...] G. con le sue stesse mani - una sorta di grazia per un colpevole, che avrebbe meritato la morte per il delitto di lesamaestà - e gli tagliò anche la lingua per aver bestemmiato contro il re; i suoi beni furono confiscati. Quanto a Valperto, fu ...
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MACHIAVELLI, Ristoro
Vanna Arrighi
Nacque a Firenze il 19 ag. 1552 da Ristoro di Lorenzo e dalla seconda moglie di questo, Simona di Ludovico Alamanni. Era il penultimo di sei figli, tre maschi e tre [...] In ogni caso, pur trattandosi di semplici intenzioni, il reato ricadeva nell'ampia gamma di quelli riconducibili alla lesamaestà e pertanto regolati dalla terribile "legge polverina", fatta elaborare da Cosimo I al suo auditore Jacopo Polverini, che ...
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DORIA, Giorgio
Rodolfo Savelli
Nacque a Genova, da Melchiorre e da Marietta Spinola, intorno al 1524. Il padre partecipò attivamente alla politica cittadina della prima metà del secolo XVI, ma la vita [...] sperati.
Dagli atti del processo intentato in questa occasione (e che costerà al D. una condanna alla pena capitale per lesamaestà) emerge con chiarezza che vi poteva essere ben poco di comune tra nobili "vecchi" e ceti "popolaric questi chiedevano ...
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TADINI, Francesco
Silvia Cavicchioli
– Nacque a Cameri, vicino a Novara, il 10 ottobre 1785, da Gaspare e da Francesca Paggiaro.
Il padre, medico-fisico nativo di Vespolate, lo mise in collegio a Miasino [...] dei Rigeneratori.
Intanto, con sentenza del senato di Torino del 2 marzo 1822, Tadini venne condannato a morte per delitto di lesamaestà e per alto tradimento, e i suoi beni confiscati. A quel tempo egli era già riparato a Parigi, dove si riunì ...
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maesta
maestà (letter. ant. maiestà, maiestade, maiestate) s. f. [dal lat. maiestas -atis, der. di maior «maggiore»]. – 1. Gravità nobile e solenne, autorità, grandezza che una cosa ha in sé o nell’aspetto, tale da ispirare riverenza o stupefatta...