INTERO O INTIERO?
L’unica forma diffusa nell’italiano contemporaneo è intero, senza il cosiddetto dittongo mobile.
La forma intiero, tipica dell’italiano scritto dei secoli scorsi e del parlato formale [...] fino al primo Novecento, è ormai antiquata
È un mese intiero che non mi scrivete (G. Leopardi, Lettere).
VEDI ANCHE dittongo ...
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DI, DI¿ O DI?
Si tratta di tre ➔omonimi.
• Di è la preposizione semplice
Mario è di Genova.
• Di’ è la 2a persona singolare dell’imperativo del verbo dire, ➔troncamento di dici
Di’ pure quel che [...] dal latino diem ‘giorno’, un tempo vivo soprattutto nell’uso letterario
La sera del dì di festa (G. Leopardi)
ma ormai di uso molto raro e quasi esclusivamente scherzoso
Lo sfottevano notte e dì (www.amicidimariadefilippi.forumcommunity.net ...
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QUI O QUI?
La grafia corretta di questo avverbio di ➔luogo è qui, senza accento. Tranne nei pochi casi in cui è necessario distinguerli da forme omofone (➔monosillabi accentati e non accentati), i monosillabi [...] alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento era diffusa anche la forma accentata
Quì la bramata pace, ed il riposo / lieto godrai (G. Leopardi, Poesie giovanili)
Quì però, del nemico, non si scorge che l’arme (C. Dossi, La desinenza in A). ...
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INVECE DI O INVECE CHE?
Entrambe le ➔locuzioni possono essere usate per introdurre una proposizione ➔avversativa implicita, ma la prima è oggi la soluzione di gran lunga più comune
studia, invece di [...] Storia
Fino all’Ottocento era possibile anche l’uso, oggi arcaico, di invece che con un’avversativa esplicita
invece che tutti gl’individui del mondo riconoscessero una patria, tutte le patrie si son divise in tante patrie (G. Leopardi, Zibaldone). ...
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VALE LA PENA DI O VALE LA PENA?
Questa ➔locuzione deriva dal francese valoir la peine de e assume il significato di ‘convenire, tener conto di una cosa per dedicarvi un po’ di fatica o di attenzione’
Allora [...] pena di + infinito
Ma queste offerte son cose di tanto poco momento, che non vale la pena di parlarne (G. Leopardi, Epistolario)
Tuttavia, anche la forma senza preposizione ha una certa diffusione nell’uso
Vale la pena arrivare per tempo anche ...
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MAIALE / SCROFA
Il sostantivo maschile maiale presenta una forma diversa per il femminile, che proviene da una ➔radice diversa, ed è scrofa.
Anche altre denominazioni di animali hanno il maschile diverso [...] , Zolle)
Lo stesso vale per il femminile porca, usato nell’italiano letterario dei secoli passati per indicare semplicemente la femmina del maiale
Dalla bianchezza di quella porca si crede che derivasse il nome di Alba (G. Leopardi, Zibaldone). ...
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AGGIUNTIVE, PROPOSIZIONI
Nell’analisi logica, le proposizioni aggiuntive sono ➔ proposizioni subordinate che aggiungono un’informazione ulteriore rispetto a quanto espresso nella proposizione reggente. [...] esplicita, con il verbo all’indicativo o al condizionale, introdotte da oltre che
Oltre che tu sei destinata a vivificare un corpo umano; e tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici (G. Leopardi, Dialogo della natura e di un’anima). ...
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Gli ➔ etnici sono i ➔ nomi e gli ➔ aggettivi che indicano l’appartenenza a una città, a un popolo, a uno stato o a un’area geografica in genere.
Gli aggettivi richiedono tutti, indistintamente, l’iniziale [...] con iniziale ➔ maiuscola: vedi, ad es., il titolo del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani di ➔ Giacomo Leopardi. Nell’italiano contemporaneo, però, questo uso ha ceduto il posto all’altro, per il quale tutti quei nomi hanno l ...
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La frase parentetica è un particolare tipo di frase incidentale (➔ incidentali, frasi), apparentemente coordinata o subordinata alla frase di cui è inserto (detta frase ospite), ma che, in realtà, non [...] , non è mai soddisfatto; e il piacere propriamente non si trova (Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare, in Leopardi 1992: 115)
(6) Chiunque poi vive in città grande, […] io non so (eccetto se, ad esempio tuo, non trapassa in solitudine ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...