. Il decadentismo è una teoria estetico-morale sorta in Francia intorno al 1885-1886. Decadenti, furono chiamati alcuni poeti dai loro avversarî ed essi dell'accusa si fecero un vanto e un programma. Poeta [...] 1899; G. Kahn, Symbolistes et décadents, Parigi 1902; A. Graf, Preraffaelliti, Simbolisti ed Esteti, in Foscolo, Manzoni e Leopardi, Torino 1898; V. Pica, Letteratura d'eccezione, Roma 1900; E. Raynaud, La mêlée symboliste, voll. 3, Parigi 1918 ...
Leggi Tutto
Poeta inglese, nato a Field Place, Horsham, nel Sussex, il 4 agosto 1792, annegato nel Golfo della Versilia l'8 luglio 1822. Era di famiglia antica e facoltosa: suo nonno, Bysshe Sh., era stato fatto baronetto [...] (dicembre 1859-gennaio 1860), l'opera di versione e d'imitazione di G. Zanella, che credette notare un influsso di Sh. su Leopardi, e specialmente l'opera divulgativa di E. Nencioni e G. Chiarini che crearono intorno a Sh. il mito di "maggiore lirico ...
Leggi Tutto
Popolazione. - Al censimento dal 24 ottobre 1971 la popolazione residente era di 1.166.694 ab. (densità 108 ab. per km2).
Nel ventennio 1951-71 il decremento demografico, che ha interessato 282 dei 305 [...] antiche) rinvenute nel 1973. Il recupero, invece, di nuovi frammenti scultorei, quali la stele di Guardiagrele, la "testa Leopardi" (frammento di stele da Loreto Aprutino) e le cosiddette "Gambe del diavolo" (altro frammento di stele da Collelongo ...
Leggi Tutto
VIGNY, Alfred de
Mario Fubini
Nato a Loches il 27 marzo 1797, morto a Maine-Guiraud il 17 settembre 1863. L'origine aristocratica lasciò un'impronta profonda nel suo carattere e, se diede alle sue maniere [...] F. Baldensperger, A. de V., ivi 1933.
G. Mazzini, Scritti letterari, II e III (voll. VIII e XVI dell'Ediz. Nazionale); A. Galletti, Leopardi e A. de V., in Studi di letteratura straniera, Verona 1905; B. Croce, A. de V., in la Critica 1919 (rist. in ...
Leggi Tutto
Nato a Prusa in Bitinia prima del 40, e morto dopo il 114 d. C., fu retore, sofista e filosofo: una delle figure più notevoli della seconda sofistica. Di elevata condizione sociale, D. scelse la carriera [...] e del de Budé); cfr. inoltre: H. Dessau, in Hermes, XXXIV (1899), p. 811 seg.; e von Arnim, ibid., p. 363 segg.; G. Leopardi, De vita et scriptis Dionis Chr. commentarius, in Opere inedite, Halle 1878, pp. 5-42. Sulla dottrina e sul valore dell'opera ...
Leggi Tutto
SCHOPENHAUER, Arthur
Guido Calogero
Pensatore tedesco, nato a Danzica il 22 febbraio 1788, morto a Francoforte il 21 settembre 1860. Il padre, ricco banchiere, voleva indirizzare il figlio al commercio, [...] .: l'ambiente, la vita, le opere, Milano 1934 (da un punto di vista cattolico). Da vedere è il saggio di Fr. de Sanctis, Sch. e Leopardi (in Saggi critici, Napoli 1866, pp. 246-99), su cui cfr. B. Croce, Saggi filosofici, III, Bari 1913, pp. 363-76. ...
Leggi Tutto
D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...] sono i metri, il linguaggio, la sintassi di questa raccolta, che pure non ripudia reminiscenze da Foscolo, Leopardi e, finanche, Aleardi; carducciani il paesaggio e una certa propensione alla sistemazione mitologica dei materiali poetici; carducciana ...
Leggi Tutto
Verdi
Viva V.E.R.D.I.
Giuseppe Verdi, l'Italia e l'Europa
di Quirino Principe
27 gennaio
In tutte le parti del mondo si celebra il centenario della morte di Verdi. A Parma, alla presenza del presidente [...] di più estraneo a Verdi si possa immaginare. Eppure, l'unicità di Verdi - così come in poesia l'unicità di Leopardi, da Verdi ammiratissimo - è proprio essa un'energia che contrassegna una civiltà musicale. È un connotato tipicamente italiano: uno o ...
Leggi Tutto
La moderna civiltà giuridica della tutela nacque in Italia con un anticipo di qualche secolo sul resto dell’Europa ed era già ben presente nella legislazione degli Stati preunitari: a Firenze come a Venezia, [...] del Belvedere o alla Venere di Tiziano lo si obbligò a diventare fruizione. E fu territorio quello che Giacomo Leopardi e Wolfgang Goethe avevano chiamato paesaggio. All’inizio degli anni Ottanta qualcuno inventò la metafora trucida e smagliante dei ...
Leggi Tutto
CANINI, Marco Antonio
Angelo Tamborra
Nato a Venezia nel 1822 da Giuseppe e da Lucrezia Gidoni, si era appena avviato agli studi giuridici, a Padova, quando gli avvenimenti rivoluzionari del 1848-49 [...] di una tradizione culturale che, da uomini dell'epoca risorgimentale come il cardinale Mezzofanti, C. Cattaneo, D. Sestini, il Leopardi dello Zibaldone, ilVieusseux e il Tommaseo, A. Graf e G. Vegezzi Ruscalla sino a C. Correnti e ad altri, risaliva ...
Leggi Tutto
leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...