LUCIANO di Samosata (Λουκιανός, Lucianus)
Nicola Festa
Scrittore greco del II sec. d. Cristo. Di carattere a preferenza umoristico e satirico; non senza pretesa di rispecchiare l'opinione pubblica e [...] tradotto in italiano da Luigi Settembrini nel carcere borbonico, ma prima era stato in modo mirabile imitato da Giacomo Leopardi, e alcuni secoli avanti, da più d'uno degli scrittori italiani del Cinquecento, in particolar modo da Antonfrancesco Doni ...
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RIMA
Mario Pelaez
. È identità di suono di due parole dalla vocale accen- tata in poi (per es., mercede: fede) e serve ad accrescere la melodia dei versi, ricorrendo a intervalli determinati alla fine [...] però nella lirica delle odi o delle canzoni seguirono ancora la tradizione dei metri rimati. Da questa si liberò per gradi Giacomo Leopardi, il quale in un secondo inomento della sua produzione, seguendo più alte ragioni d'arte, o usò mirabilmente l ...
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RECITAZIONE
Riccardo Picozzi
. Recitatio significò in origine, presso i Latini, "lettura di documenti nella trattazione di una causa" e recitare "fare l'appello, in giudizio, delle persone già precedentemente [...] Pericle, non li amava Diogene il cinico; li protessero Augusto, Nerone, Tito, Domiziano; li aborrirono Orazio, Marziale, e il Leopardi.
Ma trionfarono a lungo, buoni, mediocri e cattivi, nelle accademie dei secoli XVI, XVII e XVIII, non solo in ...
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SATANA
Giuseppe RICCIOTTI
Paolo ARCARI
Carlo BRICARELLI
. È un vocabolo d' origine ebraica, passato attraverso la Bibbia (oltre che in altre lingue semitiche, siriaco, ecc.) anche nelle lingue europee.
Il [...] . nelle letterature europee. Non vi si potrebbero senza artificio ricondurre né la traccia incompiuta dell'inno ad Arimane (1833) del Leopardi, né un abbozzo di V. Hugo, La fin de Satan. Quando, poi, da Satana-concetto si trascorre, manifestamente, a ...
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PETRARCHISMO
Mario Praz
. La reazione stilnovistica contro l'artificiosità di Guittone d'Arezzo e della sua scuola aveva già esaurito il suo compito allorché il Petrarca scrisse il canzoniere. Egli [...] europeo nel sec. XVI, Pisa 1934. Preziosa la bibliografia di H. Vaganay, Le sonnet en Italie et en France au XVIe siècle, Lione 1903. Per il petrarchismo del Leopardi, v. C. De Lollis, Saggi sulla forma poetica italiana dell'Ottocento, Bari 1929. ...
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Il Paese dei cento paesaggi
Claudio Cerreti
Ripercorrendo fino alla condizione attuale le vicende del paesaggio italiano a partire dal secondo dopoguerra – e più indietro: attraverso gran parte del [...] , introducendo la sua Storia del paesaggio agrario italiano (1961), proprio a questo proposito ricordava un passo di Giacomo Leopardi dalle Operette morali (Elogio degli uccelli, 1824), retrocedendo così a due secoli fa la piena consapevolezza del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Storiografia letteraria
Giulio Ferroni
Verso una storia della letteratura: da Foscolo a De Sanctis
La riflessione sui caratteri della letteratura italiana e sulla sua storia si pone come un nodo cruciale [...] si rivolge direttamente a tracciare disegni storici: in tal senso viene a operare anche l’attenzione rivolta da Giacomo Leopardi alle forme linguistiche e stilistiche e ai caratteri degli italiani (con certi formidabili rilievi dello Zibaldone, che ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La critica letteraria, dal greco κρίνειν (“discernere”, “giudicare”), si può definire, [...] (La poetica del decadentismo, 1936) e contribuisce efficacemente agli studi leopardiani con il saggio La protesta di Leopardi (1973). Natalino Sapegno, fondendo le idee crociane con influssi gramsciani e gobettiani, scrive, tra le altre, notevoli ...
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MELOTTI, Fausto
Maura Picciau
MELOTTI, Fausto. – Nacque a Rovereto l’8 giugno 1901 da Gaspare e da Albina Fait. Primogenito, il M. ebbe due sorelle, Lidia e Renata; crebbe in un ambiente familiare sereno [...] Cristina e, nel 1946, Marta. Nell’estate del 1943 i bombardamenti distrussero quasi il suo studio milanese di via Leopardi, cancellando le tracce di tanta parte della produzione giovanile. Lo sgomento per la rovina arrecata dalla guerra si tradusse ...
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LORENZO di Credi (Lorenzo d'Andrea d'Oderigo)
Michele Di Monte
Nacque a Firenze tra il 1456 e il 1460 dall'orafo Andrea d'Oderigo e da una non meglio identificabile monna Lisa.
Non è possibile definire [...] incarico per decisione del governo della Serenissima, che risolse di appaltare definitivamente l'impresa al veneziano Alessandro Leopardi (Milanesi, in Vasari, p. 565).
L'ultimo decennio del secolo vide, invece, affermarsi la piena maturità artistica ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...