La corrispondenza epistolare comincia a diffondersi nella prima metà del Duecento, in concomitanza con la diffusione degli usi scritti del volgare, in seguito a due mutamenti di carattere materiale: l’inizio [...] l’uso di carta più leggera, che già in precedenza in alcune zone d’Italia costituiva una variabile significativa: ➔ Giacomo Leopardi scrive nel 1825 alla sorella Paolina da Milano: «scrivetemi in carta piuttosto fina, perché se il foglio è un po ...
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A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] e, anche nel XIX secolo, le potenti novità sono accolte all’interno delle vecchie regole (basti pensare a ➔ Giacomo Leopardi, ad ➔ Alessandro Manzoni poeta, a ➔ Giosuè Carducci).
Diversa è la storia della lingua della prosa letteraria, più ricettiva ...
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Sport e letteratura nella storia
Francesca Petrocchi
Il genere della letteratura sportiva
Poeti e narratori nel corso dei secoli hanno descritto e illustrato l'esercizio fisico nei rispettivi linguaggi, [...] 'irruzione della macchina e del volo tra le discipline 'sportive', mentre A un vincitore nel pallone di Giacomo Leopardi consacra autorevolmente l'avvio della fioritura poetica ispirata al gioco del calcio. Il Canto dei ciclisti di Vittorio Betteloni ...
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Civiltà
Pietro Rossi
Il termine e l'idea
Il termine 'civiltà', al pari dei suoi omologhi nelle lingue neolatine e nell'inglese, deriva dal latino civilitas, una parola coniata nella seconda metà del [...] vecchio termine resiste alla penetrazione del neologismo di origine francese: civilizzazione sarà usato sia dal Manzoni sia da Leopardi (nello Zibaldone), ma per rendere il significato processuale della parola francese si farà ricorso piuttosto a un ...
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Il Risorgimento e il paradigma intransigente
Ulderico Parente
Intransigenti e Risorgimento: una questione non solo politica
La questione degli intransigenti cattolici, caratteristica dell’Ottocento, [...] , e a più riprese, ilde Maistre e aveva pubblicato le sue Le illusioni della pubblica carità il conte Monaldo Leopardi (Lugano 1838). Antonio Capece Minutolo aveva già composto i suoi I piffari di montagna ossia Cenno estemporaneo di un cittadino ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] di Guicciardini, Alamanni, Bruno, Sarpi, Campanella, Marino, Tassoni, Galilei, Martello, Algarotti, Metastasio, Alfieri, Goldoni, Berchet, Leopardi, pubblicate in Francia, in Inghilterra, in Austria e Germania o in Olanda (Ferroni 2003; per scrittori ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Gli scienziati e l’Europa
Marco Ciardi
Così scriveva da Modena Giovanni Battista Amici a Cosimo Ridolfi il 23 maggio 1826:
Il signor Herschel mi ha spedito da Londra una memoria pubblicata assieme al [...] di fisica generale e particolare presso l’Università di Bologna e fu uno dei più stretti interlocutori di Giacomo Leopardi nel periodo del soggiorno bolognese (1825-26) del poeta di Recanati, molto interessato, com’è noto, agli sviluppi del ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] una preminenza nella poesia in virtù proprio di quella specificità (➔ immagine dell’italiano). Come avrebbe osservato ➔ Giacomo Leopardi,
non prima del passato secolo e del presente si è formato pienamente e perfezionato il linguaggio (e quindi ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] scritto di autori (in genere settentrionali, ma anche romani o marchigiani) solitamente molto controllati (allo stesso Giacomo Leopardi sfuggono nello Zibaldone un avressimo e un dovressimo). Nel passato remoto, dove il tipo cortigiano resiste più a ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] in clausola. La rima resta compatta sino a fine Ottocento, sotto il segno della sua regolarità, anche se ➔ Giacomo Leopardi innova molto sulla sua prevedibilità e si moltiplicano dal Settecento i componimenti in versi sciolti (null’altro che un tipo ...
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leopardato
agg. [der. di leopardo, sul modello di tigrato]. – Di tessuto trattato in modo da assumere l’aspetto maculato proprio della pelle di leopardo.
leopardiano
agg. e s. m. (f. -a). – Di G. Leopardi, il grande poeta di Recanati (1798-1837): i Canti l., la prosa l.; o che concerne il Leopardi e la sua opera: la critica l.; Centro di studî leopardiani; e con riferimento ai caratteri proprî...