Figlio naturale di Lorenzo Alberti, LeonBattistaAlberti (Genova 1404 - Roma 1472) visse i primi anni lontano da Firenze, con il padre esule, in varie città dell’Italia settentrionale (Genova, Venezia, [...] ; M. Regoliosi, Firenze, Edizioni Polistampa, 2 voll.
Bertolini, Lucia (2001), Prospezioni linguistiche sulla formazione di LeonBattistaAlberti, in LeonBattistaAlberti e il Quattrocento. Studi in onore di Cecil Grayson e Ernst Gombrich. Atti del ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] , per più ragioni, sono i più tenaci nel difendere dignità e spazi del volgare e uno di loro, ➔ LeonBattistaAlberti, propugna a metà Quattrocento il significato socioculturale dell’uso delle lingue materne, fissando un nesso tra lingua e nazione ...
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* La voce enciclopedica Lingua scritta è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Italiano, parlare, scrivere, arricchita e aggiornata da un contributo di Giuseppe Antonelli.
La scrittura è [...] decenni del Cinquecento, è notevole la precoce stesura di una Grammatichetta del volgare da parte del grande umanista ➔ LeonBattistaAlberti (intorno al 1440; l’opera rimase inedita fino al XX secolo): un’iniziativa che avrebbe fatto da battistrada ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] alla crisi della civiltà classica.
In Biondo Flavio, ma anche in Guarino Veronese, Francesco Filelfo, poi in ➔ LeonBattistaAlberti, si trovano le radici di quella che possiamo definire la teoria della catastrofe o della corruzione, poi presentata ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] sistematica simboli disambiguanti sono tutti falliti, anche se hanno accompagnato la storia della grammatica. Già LeonBattista ➔ Alberti aveva proposto di distinguere le vocali semiaperte da quelle semichiuse; Gian Giorgio ➔ Trissino introdusse due ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] ) in poi; la grammatica descrittiva, precocemente inaugurata nel Quattrocento dalla Grammatichetta vaticana di ➔ LeonBattistaAlberti, documenta piuttosto la norma implicita.
Mentre ➔ Benedetto Croce attribuiva alla grammatica fini esclusivamente ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] la lingua, riscattandola da eventuali difetti di origine, un’analoga concezione era stata esposta nel Quattrocento da ➔ LeonBattistaAlberti, e anche dal Poliziano, nell’Epistola aragonese (➔ grammatica). Nelle Prose di Bembo, però, la teoria ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] solo da lui (un alveare annidato nella carogna di un leone): i Filistei conobbero la soluzione soltanto consultando in segreto la nella tenzone enigmatica fra il Burchiello e ➔ LeonBattistaAlberti), uso di codici crittografici, pathos del nascosto ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] parte di Cosimo Bartoli, che porta un notevole arricchimento al lessico volgare, traducendo le opere latine di LeonBattista ➔ Alberti), si commentano testi fondamentali (fra cui la Poetica aristotelica), si recupera pienamente Dante dopo la censura ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] chiuse, u e v, c e g palatali e velari, è già nell’antesignana Grammatica della lingua volgare (1437) di LeonBattistaAlberti; e l’ortografia è poi, logicamente, il primo settore nel quale l’avvento della stampa pone un’esigenza di standardizzazione ...
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