Famiglia di semitisti e arabisti olandesi. Albert (Groninga 1686 - Leida 1750) fu prof. a Leida di scienze bibliche e lingue orientali; suo merito precipuo fu l'introduzione del metodo comparativo nello [...] studio dell'ebraico e dell'arabo. A lui successe a Leida il figlio Johann Jakob (1716-1778), e a questo il figlio di lui Hendrik Albert (Herborn 1748 - Leida 1793), che iniziò l'edizione dei proverbî arabi di al-Maidānī. ...
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Nome grecizzante del filologo olandese Jacob Voorbroek (Appingedam, Groninga, 1651 - Leida 1715), la cui opera nel campo storico e antiquario preluse all'indagine scientifica moderna. Le sue Animadversiones [...] historicae (1685) fornirono a B. G. Niebuhr materiali per la sua ricostruzione della più antica civiltà romana. Insegnò dal 1693 all'univ. di Leida, cui legò la sua biblioteca e numerosi manoscritti (Codices Perizoniani). ...
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Nome latinizzato del filologo olandese Theodor de Rycke (Arnheim 1640 - Leida 1690), prof. (dal 1672) di storia all'univ. di Leida. Pubblicò (1684, rist. 1692) le note e correzioni di L. Holste al lessico [...] geografico di Stefano di Bisanzio; vi aggiunse una dissertazione De primis Italiae colonis et Aeneae adventu, in cui è sostenuta la realtà storica dello sbarco di Enea nel Lazio. Notevoli anche il Sejanus, ...
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Filologo (Groninga 1786 - Hilversum, Utrecht, 1865), prof. nell'univ. di Leida; autore di edizioni critiche di Tacito, Orazio, Virgilio. ...
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Teologo calvinista e filologo (Heidelberg 1577 - Amsterdam 1649); prof. a Leida e Amsterdam. Grammatico, è autore di trattati sulla lingua latina e greca (Ars rhethoricae, 1620; Grammatica latina, 1626; [...] Grammatica graeca, 1627); erudito e storico, ha lasciato alcune opere che segnano i primi tentativi di storia della storiografia classica (De historicis graecis, 1623; De historicis latinis, 1627) e di ...
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Filologo, paleografo (Southampton 1872 - South Pasadena, California, 1946). Prof. di teologia a Leida (1904-14), poi di storia (1932-38) alla Harvard University. Hanno particolarmente valore i suoi studî [...] di critica testuale sul Nuovo Testamento che contribuirono soprattutto a isolare e definire il cosiddetto "testo di Cesarea": Codex I of the Gospels and its allies (1902); The earlier epistles of St. Paul ...
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VALCKENAER, Ludwig Caspar
Filologo olandese, nato a Leeuwarden il 7 giugno 1715, morto a Leida il 14 marzo 1785, professore dal 1741 a Praneker, dal 1766 a Leida. Fu uno dei maggiori grecisti del sec. [...] XVIII.
Le sue edizioni di tragedie di Euripide (Fenicie, Leida 1755; Ippolito, 1768) e gli studî In Euripidis perditorum dramatum reliquias (1767, 2ª ed. 1824), le interpretazioni e gli emendamenti critici a Orazio, la dissertazione sullo pseudo ...
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Filologo olandese (Loosduinen, L'Aia, 1579 - Sorö, Danimarca, 1639). Fu prof. di greco e storia a Leida (dal 1610) poi, dal 1625, di storia e politica a Sorö e storiografo di Cristiano IV di Danimarca. [...] Fu editore di classici latini e greci e pubblicò opere di storia danese e olandese ...
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Linguista (Voorburg 1866 - Lugano 1951), prof. (1892) nell'univ. di Amsterdam, poi (1899-1926) nell'univ. di Leida. Studioso dotato di vastissime cognizioni linguistiche e di ampie vedute, autore di opere [...] fondamentali nel campo delle lingue indoeuropee, come i dizionarî etimologici del gotico (1896, 2a ed. 1900) e del sanscrito (1898-99), e inoltre di studî sul basco, tra cui De oudere lagen van de Baskische-Woordenschat ...
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Filologo e filosofo (Berna 1746 - Oegstgeest, Olanda Merid., 1820), prof. presso le univ. di Amsterdam (dal 1779) e di Leida (dal 1799). Fu l'ultimo dei grandi filologi leidensi del sec. 18º. L'opera più [...] importante è l'edizione dei Moralia di Plutarco (con la traduzione di Wilhelm Xylander, 15 voll., 1795-1830). Scrisse inoltre di critica del testo (Epistola critica, 1789), e polemizzò con rappresentanti ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...