Filologo (Amburgo 1611 - Leida 1671), dal 1634 ad Amsterdam, dal 1637 all'Aia e dal 1641 prof. di eloquenza a Deventer, poi (dal 1658) di lingua greca a Leida. Curò ottime edizioni di Tito Livio, Seneca, [...] Stazio e Sallustio. Si occupò anche di numismatica, ed ebbe una polemica con Salmasio ...
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Naturalista e letterato (Leida 1729 - ivi 1812). Prof. all'univ. di Leida, ebbe da polemiche aspre e clamorose una notorietà non tutta positiva. Ma la sua opera più importante, Natuurlijke historie van [...] Holland (1769-79), riuscì a ottenere unanimità di consensi calorosi ed ebbe subito traduzioni in francese e tedesco ...
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Orientalista (L'Aia 1596 - Leida 1667), prof. all'univ. di Leida. Tra le sue opere principali sono l'edizione con traduzione latina e commento degli elementi di astronomia di Alfraganus (1669) e il Lexicon [...] arabico-latinum (1653), che fu per circa due secoli lo strumento di lavoro degli arabisti europei sino alla pubblicazione del dizionario di G. W. Freytag ...
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Teologo (Leida 1830 - ivi 1902). Parroco della comunità dei rimostranti (arminiani) a Rotterdam (1856), nel 1877 ebbe la prima cattedra di storia delle religioni nell'università di Leida. Divide con Max [...] Müller il merito di avere orientato la storia delle religioni sulla via dell'obiettività scientifica. Si occupò anche di assiriologia e fu cofondatore e direttore della Theologische Tijdschrift ...
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Giurista (Monster 1588 - Leida 1657), prof. di Pandette nell'università di Leida (1633-57); uno dei maggiori maestri della scuola olandese. Opere principali: Jurisprudentiae contractae sive partitionum [...] iuris civilis libri IV (1631); In quattuor libros Institutionum imperialium commentarius (1642); Iustiniani institutionum libri quattuor cum notis illustrati (1646); Tractatus quattuor de pactis de iurisdictione, ...
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Arabista olandese (Dronrijp 1836 - Leida 1909); prof. (dal 1866) nell'univ. di Leida. Discepolo di R. Dozy, si dedicò specialmente alla edizione e illustrazione di testi storici e geografici. Opere principali: [...] Bibliotheca geographorum Arabicorum (8 voll., 1870-1902), edizione del Futūḥ al-Buldān di al-Baladhurī (1868), Mémoires d'histoire et de géographie orientales (1862 segg.); diresse e collaborò largamente ...
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Teologo olandese (Weesp 1643 - Leida 1713). Fu scolaro di F. Burman e di G. Cocceio. Dopo una lunga attività di predicatore, divenne (1684) professore nella Illustre Schole di Dordrecht, e nel 1702 successe [...] a F. Spanheims a Leida. Fu uno dei principali sostenitori di Cocceio nell'ambito della corrente cartesiana e concepì una specie di teologia naturale nella quale il dogma della fede si concilia col lumen naturale. ...
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Giurista (Utrecht 1647 - Leida 1714), figlio di Paulus (1619-1667), anch'egli giurista e figlio del teologo Gijsbert; prof. di diritto a Utrecht (dal 1673) e a Leida (dal 1680). Fu uno dei maggiori giuristi [...] olandesi ed esercitò con le sue opere grande influenza in Olanda, Italia, Germania, Francia. Le sue opere principali sono: Compendium iuris (1682); Commentarius ad Pandectas (2 voll., 1698-1704), che ebbe ...
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Teologo (Brema 1603 - Leida 1669), prof. a Brema (1630), a Franeker (1636) e a Leida (1650). È autore della Summa doctrinae de foedere et testamento Dei (1648), nella quale è esposto il suo sistema teologico, [...] noto come "teologia del patto" (Föderaltheologie), per cui tutta la vita religiosa è sussunta al patto concluso tra Dio e l'uomo. Contro di esso insorsero, nello stesso ambiente protestante, numerosi teologi, ...
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Pittore (Leida 1629 - Amsterdam 1667). Allievo a Leida di G. Dou, ne emulò la preziosa maniera in quadretti con scene di vita borghese (L'omaggio del cacciatore, 1658, Amsterdam, Rijksmuseum; La famiglia [...] Geelvinck, Berlino, Staatliche Museen); stabilitosi poi ad Amsterdam (1657), si accostò ai modi di Rembrandt e di J. Vermeer del quale imitò spesso il taglio compositivo. Tra le sue opere, caratterizzate ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...