Studioso olandese di filosofia (Groninga 1854 - Leida 1922). Autore di varî studi neotestamentarî. Rimise in onore nei Paesi Bassi l'hegelismo (invero in una forma grettamente ortodossa). Tra gli scritti: [...] Alte Vernunft und neuer Verstand oder der Unterschied im Prinzip zwischen Hegel und E. v. Hartmann (1902); Hegel's Rechtsphilosophie (1902); Zuivere rede. Een boek voor vrienden der wijsheid (1904); Gnosis ...
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Astronomo e geodeta olandese (L'Aia 1838 - Leida 1923); prof. all'univ. di Leida (dal 1872), fu direttore di quell'osservatorio, che indirizzò alle ricerche di spettroscopia stellare. Socio straniero dei [...] Lincei (1910) ...
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Filologo francese d'origine italiana (Agen 1540 - Leida 1609), figlio di Giulio Cesare. Eccelse nello studio dell'antichità per la perfetta padronanza del latino e del greco cui unì anche la conoscenza [...] dal 1562, si rifugiò a Ginevra e vi ebbe una cattedra (1572-74); nel 1593 successe a Giusto Lipsio nell'univ. di Leida, dove ebbe a scolari D. Heinsius, F. Dousa, U. Grozio. In qualunque testo classico egli mise mano, lasciò la sua impronta: Varrone ...
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Medico e pedagogista svizzero (Sciaffusa 1669 - Warmond, Leida, 1730 circa), acquistò vastissima rinomanza dedicandosi all'educazione dei sordomuti attraverso l'apprendimento della parola articolata (Surdus [...] loquens, 1692, ripubblicata col titolo Dissertatio de loquela, 1700) ...
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Geografo tedesco (Hitzacker, Lüneburg, 1621 o 1622 - Leida 1650 circa). Dotato di larga preparazione nelle discipline matematiche, fisiche, mediche e umanistiche, ha fama soprattutto per la Geographia [...] generalis (1650), sintesi criticamente elaborata delle conoscenze geografiche del tempo, nella quale la geografia è per la prima volta presentata come un organismo scientifico ben individuato, con compiti ...
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Famiglia di semitisti e arabisti olandesi. Albert (Groninga 1686 - Leida 1750) fu prof. a Leida di scienze bibliche e lingue orientali; suo merito precipuo fu l'introduzione del metodo comparativo nello [...] studio dell'ebraico e dell'arabo. A lui successe a Leida il figlio Johann Jakob (1716-1778), e a questo il figlio di lui Hendrik Albert (Herborn 1748 - Leida 1793), che iniziò l'edizione dei proverbî arabi di al-Maidānī. ...
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Sinologo olandese (Schiedam 1854 - Berlino 1921), prof. a Leida (1891-1911), quindi a Berlino. La sua opera più nota è The religious system of China (6 voll., 1892-1910). ...
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Editore olandese (m. intorno al 1730); operante a Leida dal 1682 circa, in collaborazione coi suoi fratelli pubblicò, tra l'altro, le opere di Erasmo e le grandi raccolte storiche e archeologiche del Grevio [...] (J. G. Graeve) e di J. Gronov ...
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Astronomo (Amsterdam 1827 - Utrecht 1906); prima osservatore a Leida (1853), diresse poi (1856) l'osservatorio di Utrecht e insegnò in quell'università. Si recò (1857) nelle Indie Olandesi come capo di [...] una missione geodetica, e vi restò diciotto anni. Osservò (1874) all'is. Réunion il passaggio di Venere davanti al Sole ...
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Pastore nonconformista (n. forse Gainsborough, Lincolnshire, 1575 circa - m. Leida 1625). Per la crescente ostilità delle autorità, nel 1608 riparò, con numerosi nonconformisti, ad Amsterdam, poi a Leida [...] (1609), dove, altamente stimato anche dagli oppositori, diresse una comunità sempre più larga. Organizzò (1620) la partenza per l'America del Mayflower con i primi pellegrini puritani (Pilgrim fathers) ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...