VELP
A. W. Byvanck
Villaggio nel Gelderland (Olanda) presso Arnhem, ove furono scoperti nel 1715 cinque medaglioni d'oro, incorniciati, con ritratti di Onorio e di Galla Placidia, di perfetta conservazione. [...] all'Aia, due altri a Parigi, mentre il quinto è andato perduto.
Bibl.: A. W. Byvanck, Nederland in den Rom. tijd, II, Leida 1944, fig. 126-129; A. N. Zadoks Josephus Jitta, in Jaarboek voor Munt - en Penningkunde, XXXVII, 1950, pp. 85-91; Catalogo ...
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OLANDA
P. Grierson
(olandese Holland)
Regione storica dei Paesi Bassi con il cui nome si indica oggi comunemente, ma impropriamente, l'intero regno dei Paesi Bassi (v. Belgio e Paesi Bassi). È attualmente [...] sino a divenire centri urbani. I diritti di città furono riconosciuti a Dordrecht nel 1220, a Delft nel 1246 e a Leida nel 1266 o poco prima.I confini della contea d'O. mutarono ripetutamente: soprattutto sotto Guglielmo II (1234-1256) il territorio ...
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Scultore (Malines 1624 - L'Aia 1698). Fu allievo di R. Verstappen e F. van Loo. Dopo un viaggio in Italia, tornato in Olanda, collaborò con Artus Quellinus I; ebbe gran fama come autore di monumenti sepolcrali, [...] notevoli per l'espressività dei volti e degli atteggiamenti (tomba dell'amm. Marteen Tromp nell'Oude Kerk di Delft, tomba di Johan P. van Kerchoven nella Pieterskerk di Leida, tomba dell'amm. M. de Ruyter nella Nieuwe Kerk di Amsterdam, ecc.). ...
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Pittore e disegnatore (n. Groninga 1500 circa - m. dopo il 1552). Secondo K. van Mander soggiornò in Italia e fu influenzato da J. van Scorel. Ad Anversa eseguì molte delle illustrazioni della Bibbia edita [...] , con il suo monogramma, 1522-25), che rivelano l'influenza della grafica tedesca (Dürer, Holbein) e di Luca da Leida. Gli sono stati attribuiti alcuni dipinti (Predica di s. Giovanni Battista, Monaco, Alte Pinakothek), xilografie e numerosi disegni ...
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Famiglia di pittori olandesi. Di Jacob I (n. 1532 circa - m. 1582), autore anche di vetrate per chiese di Anversa e di Amsterdam, resta solo una serie di incisioni (1577). Dei suoi figli, Jaques II (Anversa [...] 1565 - L'Aia 1629), allievo anche di H. Goltzius, fu uno dei migliori incisori del tempo; Steven (n. 1577 circa - m. 1625 circa) fu pittore e illustratore; anche il nipote Jacob III (Leida 1596 - Utrecht dopo il 1644) fu incisore. ...
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MA‛AT
S. Donadoni
Dea egiziana dell'ordine cosmico, e perciò della giustizia, della verità. È raffigurata fin dal tempo più antico come donna, sul cui capo si leva una penna di struzzo che è il suo [...] simbolo. Figurine della dea accucciata, in lapislazzuli ed oro, eran portate al collo da giudici ed alti sacerdoti.
Bibl.: C. J. Blekeer, De betecknis van de egyptische Godin Meat, Diss., Leida 1929. ...
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SIMOS (Σῖμος)
C. Saletti
Nome di satiro, documentato molto frequentemente, che deriva dall'aggettivo σιμός (camuso). La sua etimologia ne spiega la diffusione, ben addicendosi questo nome ai satiri, [...] -und Bakchennamen auf Vasenbilder, Halle 1912, passim; Gunning, in Pauly-Wissowa, III A, 1927, c. 199, s. v., n. 2. Anfora di Leida: A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino 1927, p. 7, n. 2, tavv. 2-5. Cratere di Bruxelles: A. Rumpf, op. cit., p. 13 ...
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Architetto, urbanista, scrittore olandese (Purmerend 1890 - Wassenaar 1963). O. è considerato tra i principali esponenti del razionalismo europeo e del filone ideologico estetico nato dal Bauhaus, dopo [...] svolse il suo primo tirocinio di architetto. Lavorò poi a Monaco con T. Fischer e dopo un viaggio in Italia dal 1913 si stabilì a Leida con W. M. Dudok. Nel 1917 fu tra i fondatori della rivista De Stijl e nel 1927 tra quelli della rivista De 10, di ...
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ERLENMEYER, Pittore di
L. Banti
Ceramografo corinzio, chiamato così dal nome del proprietario di un alàbastron a Basilea. Il Benson ha riunito sotto questo nome quattro grandi alàbastra, due in possesso [...] Pittore dei Leoni Alati (v.) sarebbe una tarda fase del Pittore di Erlenmeyer. Due alàbastra a Berkeley, California (8/3303) e a Leida (i, 1926/1.2) con un gallo gigantesco, e, forse, un terzo a Firenze sono vicini allo stile del pittore. Su tutti ...
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ARATEA
U. Bauer-Eberhardt
Nella tradizione testuale e figurativa, dalla Tarda Antichità fino al sec. 13°, i più diffusi manoscritti di astronomia sono i Phaenomena Aratea, basati sulle versioni latine [...] ai cicli figurativi astronomici, in quanto per es. i brani degli A. di Festo Avieno erano inclusi nei manoscritti di Germanico (Leida, Bibl. der Rijksuniv., Voss. lat. Q 79), il testo dello pseudo-Beda costituisce un commentario degli A. di Cicerone ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...