Incisore, attivo fra il 1490 circa e il 1520. Vissuto nell'Italia settentrionale, si trasferì (1509 circa) a Roma dove rimase a lungo. Attento in un primo periodo ai modi del Mantegna, guardò poi alle [...] soluzioni di Marcantonio Raimondi. Copiò anche da Dürer e da Luca di Leida. ...
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ANTIMENES, Pittore di
G. Ricci
Ceramografo attico che dipinse numerosi vasi a figure nere (gliene sono attribuiti 136), specialmente anfore con collo e hydrìai. Il nome, datogli dal Beazley, deriva [...] compaiono altrove), nome laudativo acclamato su una delle più interessanti, e la prima in ordine di tempo, di queste hydrìai, quella di Leida (n. xv e 28 = PC. 63; cfr. J. D. Beazley, Black-fig., infra, n. 1). Fu detto "fratello" di Psiax nello stile ...
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CHORO (Χορῶ)
Red.
Nome di una Nereide che appare insieme ad altre quattro compagne nella scena del rapimento di Tetide da parte di Peleo su una kỳlix a figure rosse a Monaco.
È altresì il nome di una [...] menade che è raffigurata su un'anfora calcidese a Leida, su una kỳlix della Collezione Dzialinsky, su un arỳballos della Collezione Sotiriadis ad Atene e due volte su una lèkythos a figure rosse dei Musei di Berlino.
Bibl.: C. I. G., 7398; Fr. ...
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Architetto (Dolzago 1747 - Rotterdam 1819). Costruì a Rotterdam la chiesa di S. Rosalìa (1776), interessante all'interno per l'adattamento del tardo barocco italiano a un ambiente nordico. Eresse la borsa [...] di Schiedam ed eseguì disegni per varî edifici. Nel 1807 fu preposto da Luigi Bonaparte alla ricostruzione della città di Leida. ...
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PROTOMI DI BERLINO, Pittore delle (Maler der Berliner Protomen; Painter of Berlin 4507)
L. Banti
Ceramografo corinzio, la cui produzione fu riunita dal Payne: una pyxis (Berlino, inv. n. 4507) da cui [...] prese il nome; due tazze, una a Oxford (Ashmolean Museum, n. 184) e una a Leida (i 1905/1.27). La decorazione si ispira ai motivi del fregio di animali orientalizzanti. Vicina, ma non di sua mano, è una pyxis a Bruxelles (A 1035). Un'altra pyxis a ...
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VALKENBURG nel Limburgo
A. W. Byvanck
Piccolo villaggio nella vallata della Geul, centro di un gruppo di ville romane, alcune grandi, altre modeste, situate sul pendio N della vallata.
Bibl.: H. Schuermans, [...] in Bull. Comm. d'Art et Arch., VI, 1897, pp. 11-168; A. W. Byvanck, Nederland in de Rom. Tijdt, II, Leida 1944, pp. 324-328. ...
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ACROPOLI 356, Pittore di
P. E. Arias
Ceramografo attico molto vicino a quello di Londra E 8o, più che a quello della Clinica dell'aröballos del Louvre. In realtà, sembra soprattutto di scorgerne la [...] panneggio dei frammenti della kylix 356 di Atene. Le barbe e i capelli di questi personaggi, come di quelli della kylix di Leida con scene di cavalieri e della kylix di Vienna, rivelano la stessa derivazione makroniana.
Circa 470-65 a. C.
Bibl: J. D ...
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Architetto (Gand 1560 circa - Haarlem 1627); visse a Londra dal 1580 al 1591; sua opera principale è il Mercato della carne (Vleeschhal), del 1602-03 a Haarlem, ora archivio municipale, che mostra chiare [...] tendenze barocche, come le altre sue opere nella stessa Haarlem (ospizio per gli anziani, 1608, poi trasformato nel museo dedicato a Frans Hals) e a Leida. ...
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Architetto e pianificatore di giardini (m. 1817); fu l'iniziatore in Olanda del giardino all'inglese (tra l'altro, parchi del castello di Soestdijk). Jan David il Giovane (Haarlem 1791 - ivi 1870), suo [...] l'opera, progettando un gran numero di parchi e giardini, oggi in gran parte distrutti, nei pressi dell'Aia, di Leida (Duinenvoorde a Voorschoten) e di Haarlem. Suo figlio Louis Paul (1820-1915) gli fu collaboratore e ne attuò progetti. Continuò ...
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VERHULST, Rombout
G. I. Hoogewerff
Scultore, nato a Malines il 15 gennaio 1624, morto a L'Aia il 27 novembre 1696. Dopo un viaggio in Italia si stabilì in Olanda e vi ebbe gran fama come autore di numerosi [...] monumenti sepolcrali, non tutti però eseguiti dietro i proprî progetti e disegni, che si trovano nelle chiese di Delft, L'Aia, Leida, Middelburg, Rotterdam, Utrecht e altrove. Si hanno di lui anche buoni busti in marmo e qualche rilievo di pregio. Le ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...