KORAX (Κόραξ)
G. Gualandi
Nome di una menade danzante tra due sileni, con la testa rovesciata all'indietro, sull'anfora calcidese di Leida in cui si trova la ninfa Klyto.
L'iscrizione Χορα è stata variamente [...] interpretata e integrata ed è stata riferita pure a un sileno.
Bibl.: O. Höfer-W. Drexler, in Roscher, II, i, 1890-94, c. 1380, s. v., n. 3; CH. Fränkel, Satyr- und Bakchennamen auf Vasenbildern, Halle ...
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Architetto, nato ad Amsterdam il 6 luglio 1884. Ufficiale del Genio (1905-13) divenne ingegnere riella città di Leida e, poi, direttore dei Lavori pubblici di Hilversum, alla quale il D. ha impresso un [...] carattere costruttivamente e urbanisticamente unitario, edificandovi varî quartieri operai, numerose scuole, il palazzo municipale (1928-31), il cimitero, il macello, ecc.
Fra le opere degli architetti ...
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Pittore (Anversa 1576 circa - Londra 1621). Attivo a Londra forse già dal 1606, ma certamente dal 1616, fu ritrattista ufficiale della regina Anna. Lavorò anche a Leida (1612 e 1614) e a Bruxelles (1616). [...] I suoi ritratti, ancora legati alla tradizione cinquecentesca, sono vicini a quelli di D. Mytens (La regina Anna, 1617, Windsor Castle; Giacomo I, Hampton, Hampton Court palace) ...
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Vedi MYRO dell'anno: 1963 - 1963 - 1963
MYRÒ (Μυρώ)
E. Paribeni
Menade che figura danzante con satiri e altre menadi in un'anfora calcidese del museo di Leida.
Poiché i nomi di altri danzatori, quali [...] Simos, Molpe, ritornano con una certa frequenza e sono da considerarsi tipici nomi di satiri e menadi, è da assumere che il nome più raro di M. rientri nella stessa categoria.
Bibl.: H. Heydemann, Satyr- ...
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Famiglia di pittori olandesi, specializzati nel genere della natura morta. Il più noto è Jan I (Utrecht 1606 - ivi 1683 circa), figlio di David il Vecchio. Dal 1625 al 1629 visse a Leida, dove ornò alcuni [...] codici con raffinate composizioni cromatiche, simbolo della vanità degli studiosi; dal 1636 fu ad Anversa. Il figlio Cornelis (Leida 1631 - Anversa 1695) fu seguace ed emulo del padre. ...
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KALLIKRATES (Καλ[λ]ικράτης)
E. Joly
Giovane ateniese liberato da Teseo in seguito all'uccisione del Minotauro. Appare su un'hydrìa proveniente da Vulci, oggi al museo di Leida, che appartiene al "Thyrrhenian [...] group" del Beazley.
Bibl.: W. H. Roscher, in Roscher, II, i, 1890-94, c. 927, s. v.; S. Reinach, Rép. Vases, II, Parigi 1924, p. 271; J. D. Beazley, Black-fig., 1956, p. 104, n. 126 ...
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OPHATIES (᾿Οϕατίης)
S. de Marinis
Nome di uno dei satiri nella scena di danza di sei satiri e sei baccanti rappresentata sul collo di un'anfora calcidese da Vulci al museo di Leida (n. 1626).
Bibl.: [...] H. Heydemann, Satyr- und Bakchennamen, Halle 1880, p. 28; O. Höfer, in Roscher, III, i, 1897-1909, c. 681; A. Rumpf, Chalkidische Vasen, Berlino-Lipsia 1927, p. 7, p. 46, tav. II-V.
(S. De Marinis ...
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TIMONIKE (Τι[μον]ίκε)
C. Saletti
Nome di una delle fanciulle attiche destinate come offerta al Minotauro, che assiste all'uccisione del mostro da parte di Teseo su un'idria a figure nere da Vulci, conservata [...] corregge in Timodike. Secondo K. Ziegler, anche il nome Timo (v.) su una tazza di Monaco con scena analoga al vaso di Leida, dovrebbe essere integrato in Timonike.
Bibl.: Ruhl, in Roscher, V, 1916-24, c. 965, s. v.; K. Ziegler, in Pauly-Wissowa, VI ...
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Pittore (Enkhuizen, 1625 - Amsterdam 1654). Studiò col padre Pieter Symonsz (Enkhuizen tra il 1597 e il 1600 - Amsterdam 1652), un pittore di genere, noto per le sua nature morte (Vanitas, 1646, Amsterdam, [...] Rijksmuseum), attivo a Leida e ad Amsterdam. P. fu celebre animalista e notevole paesaggista: nei suoi quadri gli animali, eseguiti con efficace realismo, sono talvolta ritratti a grandezza naturale (Toro, 1647, L'Aia, Mauritshuis); più spesso, ...
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FREGIO DI GUERRIERI, Pittore del (Kriegerfriesmaler; Warrior-Frieze Painter)
L. Banti
Ceramografo corinzio. Sotto il suo nome sono stati riuniti dall'Amyx 4 aröballoi, simili per sintassi decorativa [...] e per stile: Louvre A 435; Berkeley (California) 8/354; Atene MN 973; Leida, Brants 44; il Benson ha aggiunto Delo, Dugas 353. Tutti hanno un fregio con guerrieri, dipinto nella tecnica a figure nere, fra due zone policrome (squame incise sul fondo ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...