Amatore di musica e mecenate (Leida 1734 - Vienna 1803), ebbe notevole importanza nella vita musicale viennese del suo tempo. Fondò la Musikalische Gesellschaft, che aveva lo scopo di diffondere la cultura [...] musicale, e appoggiò, fra gli altri, Mozart, Haydn (al quale fornì il libretto per l'oratorio Le stagioni ricavandolo dall'omonimo poema di J. Thomson) e Beethoven, che gli dedicò la Prima sinfonia ...
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Capo calvinista belga (Bruxelles 1538 - Leida 1598). Convertitosi al calvinismo, rientrò in patria dopo un lungo soggiorno a Ginevra, dove subì l'influsso diretto di Calvino e di Beza. Nemico della Spagna [...] e di Roma, rappresentò in seno alla nobiltà dei Paesi Bassi la tendenza più schiettamente protestante; dal 1571 collaborò con Guglielmo d'Orange e nel 1585, come borgomastro, diresse la difesa di Anversa ...
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Figlia (Quesnoy 1401 - Teilingen, presso Leida, 1436) del duca Guglielmo VI, cui successe nel 1417. La successione le fu contestata dallo zio Giovanni di Baviera, vescovo di Liegi, con la scusa che G. [...] aveva sposato in seconde nozze, senza dispensa papale, il cugino Giovanni IV, duca di Brabante. Con la pace di Woudrichem (1419) lo zio ottenne da quest'ultimo, che agiva in contrasto con la moglie, l'Olanda ...
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Filologo, nato a Leida nel 1787, professore di letteratura greca e latina in quell'università dal 1817 al 1854, morto il 26 marzo 1864.
Delle sue opere filologiche (Posidonii Rhodii reliquae doctrinae, [...] 1810; Cleomedis Circularis doctrina de sublimitate, 1820; Bibliotheca critica nova, 1825-1831, ecc.), è specialmente notevole Scholica Hypomnemata (1837-1862) raccolta di saggi su argomenti varî di letterature ...
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Poeta e filologo olandese (Gand 1580 - Leida 1655), autore di versi in nederlandese, latino e greco, umanista famoso. Fu prof. di filologia greca e di storia all'univ. di Leida. Sue edizioni principali [...] di classici: Silio Italico (1600), Esiodo (1603), Seneca (1611), Ovidio (1629). n Il figlio Nicolas (Leida 1620 - L'Aia 1681), uomo di corte, diplomatico e critico teatrale (Adversaria, 1742), diede edizioni di Claudiano (1650), Prudenzio (1667), ...
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Matematico e fisico olandese (Boscoducale 1688 - Leida 1742). Prof. all'univ. di Leida, difese le idee di Newton e Galilei. Si occupò di questioni astronomiche e filosofiche; fabbricò il primo eliostato; [...] pubblicò un Saggio sulla prospettiva e varî trattati di fisica ...
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Chimico olandese ('s-Gravenzande, Aia, 1893 - Leida 1976), allievo di H.R. Kruyt; ha insegnato all'università di Leida. È noto per importanti ricerche di chimica inorganica (preparazione di metalli puri: [...] zirconio, torio, vanadio, afnio, renio, ecc.) e di chimica generale (affinità, legame chimico, ecc.) ...
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Fisiologo olandese (Semarang, Indie Olandesi, 1860 - Leida 1927), professore a Leida dal 1886, ideò un galvanometro a corda così sensibile da permettere la registrazione grafica delle correnti d'azione [...] del muscolo cardiaco; esso costituisce appunto l'elemento fondamentale dei primi elettrocardiografi. Per questi suoi studî ebbe nel 1924 il premio Nobel ...
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Linguista e filologo (Delden, Overijssel, 1880 - Leida 1941); prof. di lingue slave e baltiche nell'univ. di Leida (1913). Ha curato un rifacimento del dizionario etimologico nederlandese di J. Franck [...] (1912) e successivamente ha pubblicato studî fondamentali sul baltoslavo (Altpreussische Studien, 1918; Geschichte der altkirchenslavischen Sprache, 1931). Ha rielaborato personalmente le dottrine fonetiche ...
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Umanista e geografo tedesco (Danzica 1580 - Leida 1623); studiò a Leida dedicandosi a ricerche storiche e antiquarie; poi viaggiò nei paesi germanici (Germania antiqua, 1616) e di là in Inghilterra, Scozia, [...] Francia, Italia, soprattutto per studiarvi le vestigia dell'antichità; il suo viaggio in Italia (1618) fu particolarmente ricco di risultati (Sicilia antiqua item Sardinia et Corsica, 1619; Italia antiqua, ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...