Teologo riformato olandese (Oudewater, presso Gouda, 1560 - Amsterdam 1609), detto, dal paese natio, Veteraquinas. Studiò a Leida (1576), a Ginevra (1582), poi, data la sua simpatia per la filosofia di [...] P. Ramo, avversata dai ginevrini, a Basilea (1582); dopo un viaggio in Italia, predicatore ad Amsterdam (1598) e quindi professore a Leida (1602), sviluppò la sua dottrina della predestinazione condizionata. ...
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MIERIS, Van
G. I. Hoogewerff
Famiglia di pittori olandesi. Il più celebre è Frans il Vecchio, nato a Leida il 16 aprile 1635, morto ivi il 12 marzo 1681. Fu il principale scolaro di Gerard Dou (v.) [...] 17 giugno 1660, morì a Roma il 17 marzo 1690 dopo un soggiorno a Venezia e Firenze. Willem, nato a Leida il 3 giugno 1662, morto a Leida il 27 gennaio 1747, continuò il genere del padre cercando a sua volta nella finezza e accuratezza il colmo dell ...
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Teologo olandese (Heusden, Brabante, 1589 - Utrecht 1676), uno dei più rappresentativi esponenti della Riforma nei Paesi Bassi. Allievo di Gomarus a Leida (1604), predicatore a Heusden (1617), prese parte [...] al sinodo di Dordrecht (1618-19), divenne prof. di teologia e di lingue orientali a Utrecht (1634); ebbe in Olanda una posizione di grande prestigio che si colloca lungo la linea dell'ortodossia riformata ...
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KUENEN, Abraham
Giuseppe Ricciotti
Teologo e biblista olandese, nato il 16 settembre 1828 a Haarlem, morto il 10 dicembre 1891 a Leida nella quale città era stato professore straordinario (1852) e quindi [...] 1856); Historisch-kritisch onderzoek naar hei omstaan en de verzameling van de boeken des Ouden Verbonds (voll. 3, Leida 1861-65; 2ª ed., voll. 2, Leida 1884-89; una trad. francese è apparsa a Parigi, con pref. di E. Renan); De Godsdienst van Israël ...
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Fisico sovietico (n. 1901 - m. 1945); dopo un periodo trascorso presso il laboratorio criogenico di Leida, dal 1931 fu direttore del primo laboratorio criogenico dell'URSS e dal 1934 prof. all'univ. di [...] Char´kov. Studiò l'effetto Šubnikov-de Haas, fenomeno fisico, osservato per la prima volta nel 1930 da Š. e W. J. de Haas, consistente nel fatto che la magnetoresistenza di un materiale a bassa temperatura ...
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Poeta e critico olandese (Brenkelen 1887 - Wassenaar 1954). Dal 1935 professore di letteratura nederlandese a Leida. La sua poesia, di carattere riflessivo, evolve dal dualismo anima-sensi a una certa [...] rassegnazione stoica e infine alla piena accettazione e glorificazione della vita, e culmina nel poema simbolico in 4 canti Medousa (1947). I principali volumi di liriche sono: De getooide Doolhof ("Il ...
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XANTHO (Ξανϑό)
Red.
Nome di baccante che appare su un'anfora a figure nere a Leida e su un cratere pure a figure nere della Collezione Durand.
Bibl.: Preisendanz, in Roscher, VI, 1924-37, c. 519. ...
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Fisico (Batavia 1900 - Boulder 1988), prof. di fisica teorica nelle univ. del Michigan (1927), di Leida (1930), ancora del Michigan (1935). Socio straniero dei Lincei (1965). Si occupò dapprima di spettroscopia [...] teorica e nel 1925, in collaborazione con S. A. Goudsmit, dimostrò che la struttura in multipletti delle righe spettrali, l'effetto Zeeman e alcune proprietà ferromagnetiche e paramagnetiche si spiegano ...
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Fisico statunitense di origine olandese, nato a Dordrecth l'11 marzo 1920. Dal 1952 vive negli Stati Uniti, di cui ha assunto la cittadinanza nel 1958. È professore di Fisica applicata (dal 1957) e di [...] ) presso l'ateneo di Harvard. Laureato all'università di Utrecht, ha conseguito il Ph. D. presso l'università di Leida (1948), svolgendo parte delle sue ricerche a Harvard. Nel periodo del dottorato ha cominciato a occuparsi dei principi fondamentali ...
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Medico e botanico (L'Aia 1638 - Amsterdam 1731). Conseguito il dottorato in medicina a Leida nel 1664 e pubblicato uno studio sulle valvole dei vasi linfatici (1665), divenne lettore di chirurgia [...] e anatomia presso l'univ. di Amsterdam (1666) e, successivamente (1672), presso la scuola di ostetricia. Nel 1679 fu nominato dottore presso la corte di giustizia di Amsterdam e nel 1685 professore di ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...