Giurista (n. Nimega 1647 - m. presso Leida 1725). Insegnò diritto romano prima a Nimega, quindi a Franeker, a Utrecht e infine a Leida, dove fu due volte rettore. Dette vigoroso impulso allo studio delle [...] fonti letterarie ed epigrafiche. Tra le sue opere: Probabilium iuris civilis libri IV (1674-79); De iure summi imperii et lege regia (1699); De religione ab imperio iure gentium libera (1706); Commentarius ...
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Fisica
In fisica, b. di Leida: condensatore elettrico (v. fig.) di elevata capacità, così chiamato in quanto realizzato, sembra, a Leida da P. van Musschenbroek (1745) e oggi di interesse soltanto storico [...] e didattico, per la esecuzione di esperienze di elettrostatica. È costituito da un recipiente di vetro sulle cui facce, interna ed esterna, sono incollate due lamine metalliche, costituenti le armature.
B. ...
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Poeta e critico letterario (Amsterdam 1740 - Leida 1811). Scrisse in latino soprattutto elegie, epicedî, encomî (Poemata). Pubblicò l'Antologia Greca con la versione latina del Grozio (1795-1810). ...
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Medico e botanico olandese (Malines 1517 - Leida 1585), assai celebre per i suoi lavori di botanica, specialmente per le Stirpium historiae pemptades sex (1583), in cui sono contenute molte descrizioni [...] di piante dal vero, illustrate con buone tavole in legno. È considerato come il fondatore dell'orticoltura nei Paesi Bassi ...
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Canonico regolare agostiniano (Tongeren 1470 circa - Leida 1540); prof. alla facoltà delle arti (1491) e quindi in quella di teologia (1509) dell'univ. di Colonia maestro di J. Eck. È noto soprattutto [...] per il suo intervento, nella polemica sui libri ebraici, contro il Reuchlin (Articuli sive propositiones de iudaico favore, 1512), per cui fu attaccato da U. von Hutten ...
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Studioso olandese di filosofia (Groninga 1854 - Leida 1922). Autore di varî studi neotestamentarî. Rimise in onore nei Paesi Bassi l'hegelismo (invero in una forma grettamente ortodossa). Tra gli scritti: [...] Alte Vernunft und neuer Verstand oder der Unterschied im Prinzip zwischen Hegel und E. v. Hartmann (1902); Hegel's Rechtsphilosophie (1902); Zuivere rede. Een boek voor vrienden der wijsheid (1904); Gnosis ...
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Astronomo e geodeta olandese (L'Aia 1838 - Leida 1923); prof. all'univ. di Leida (dal 1872), fu direttore di quell'osservatorio, che indirizzò alle ricerche di spettroscopia stellare. Socio straniero dei [...] Lincei (1910) ...
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Filologo francese d'origine italiana (Agen 1540 - Leida 1609), figlio di Giulio Cesare. Eccelse nello studio dell'antichità per la perfetta padronanza del latino e del greco cui unì anche la conoscenza [...] dal 1562, si rifugiò a Ginevra e vi ebbe una cattedra (1572-74); nel 1593 successe a Giusto Lipsio nell'univ. di Leida, dove ebbe a scolari D. Heinsius, F. Dousa, U. Grozio. In qualunque testo classico egli mise mano, lasciò la sua impronta: Varrone ...
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Voorhoeve, Nicolaas
Radiologo nederlandese (L’Aja 1879 - Leida 1927). Prof. di radiologia a Leida. Malattia di V.: malattia genetica di tipo autosomico dominante, è una forma particolare di osteosclerosi [...] nella quale sono evidenziabili radiograficamente addensamenti ossei in forma di striature lungo le ossa del bacino e le ossa lunghe. Talvolta è presente anche un modesto interessamento delle ossa craniali. ...
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leida
lèida s. m. [dal nome della città olandese di Leida (oland. Leiden)], invar. – Formaggio semicotto dell’Olanda centrale, di latte magro, spesso aromatizzato con chiodi di garofano, anici, ecc.; è detto anche cacio aromatico.
cacio
càcio s. m. [lat. caseus] (raro il pl. caci). – 1. Formaggio (è parola pop. in Toscana e Umbria; in altre regioni, spec. in quelle settentr., è sentita come letter.): c. fresco, secco, pecorino, parmigiano, stracchino, ecc.; una forma...