Newton, Isaac
Paolo Casini
Il grande scienziato affascinato da luce e gravitazione
Un po’ fisico, un po’ filosofo, un po’ inventore: questo è Isaac Newton, lo scienziato che formulò la legge di gravitazione [...]
La disputa si concluse nel 1713 con una sentenza della Royal Society a suo favore e con l’ulteriore controversia tra Leibniz e il filosofo Samuel Clarke, un sostenitore delle tesi di Newton, sui concetti di spazio, tempo, divinità, materia, che ebbe ...
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Matematico (Cremona 1671 - Pisa 1742). Vestì l'abito dei camaldolesi e fu anche lettore di filosofia, e poi di teologia, a Firenze (1694-1700); quindi professore di filosofia (1700) e di matematica (1714) [...] di Pisa. È conosciuto particolarmente per le opere di matematica nelle quali, tra l'altro, divulgò i metodi infinitesimali di Leibniz e Newton, studiò le curve piane dette rodonee e le loro analoghe sulla sfera, chiamate clelie. Si interessò anche a ...
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Filosofo russo (Kreslavka, Vitebsk, 1870 - Sainte-Geneviève-des-Bois, Oise, 1965); prof. di filosofia nell'univ. di Pietroburgo (1900-21), poi, esiliato, nell'univ. russa di Praga (1922-42), quindi nell'univ. [...] (1942-45) e al seminario russo-ortodosso di New York (1946-50). In metafisica ha ripreso sostanzialmente il monadismo di Leibniz e in gnoseologia ha sostenuto un realismo assoluto, che egli chiama "intuizionismo", secondo il quale l'oggetto esterno è ...
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Matematico e filosofo (La Haye-en-Touraine 31 marzo 1596 - Stoccolma 11 febbraio 1650). Nel collegio dei gesuiti di La Flèche, seguì per nove anni (1605-1614) il consueto curriculum delle classi di grammatica, [...] la "quantità di moto", cioè mediante il prodotto, mv, della massa per la velocità, anziché, come sostenne successivamente Leibniz, dalla "forza viva" mv2. Ne seguì una famosa e secolare disputa tra "cartesiani e "leibniziani" che fu completamente ...
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Figlia (L'Aia 1630 - Herrenhausen, Hannover, 1714) di Federico V del Palatino e di Elisabetta Stuarda, trascorse la giovinezza in Olanda, dove imparò a Leida matematica, storia e diritto, nonché il latino [...] e le più importanti lingue europee. Sposò (1658) Ernesto Augusto di Hannover, allora vescovo di Osnabrück, poi (1679) duca di Hannover. Donna di grande intelligenza, protesse le lettere e fu ammiratrice di Leibniz. ...
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COLORNI, Eugenio
Eugenio Garin
Nacque a Milano il 22 apr. 1909, secondogenito di Alberto, industriale, di famiglia ebraica mantovana, e di Clara Pontecorvo di origine pisana. Per indole incline all'introspezione, [...] l'avvento del nazismo il C. tornò in Italia. Nel 1933 egli compì una tesi di perfezionamento su La filosofia giovanile di Leibniz. Vinse poi un concorso per cattedre di storia e filosofia nei licei, e dopo una prima assegnazione a Voghera passò nel ...
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Filosofo francese (Parigi 1868 - Ris-Orangis, Essonne, 1914). Insegnò nelle univ. di Tolosa e di Caen e nel Collège de France. Propugnatore di una lingua internazionale artificiale, tentò quella riforma [...] detta ido. Contribuì allo sviluppo della logica matematica, o "logistica". Tra le opere: De l'infini mathématique (1896); Les nouvelles langues internationales (1900); La logique de Leibniz (1901); Les principes des mathématiques (1906). ...
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BONO, Giovanni Battista Agostino
Giuseppe Ricuperati
Nacque a Verzuolo (Cuneo) il 26 genn. 1731 (0 1738?) dal medico Giovanni Antonio e da Anna Maria. Frequentò l'università di Torino fra il 1750 e [...] società letteraria, Torino 1943, p. 89; L. Bulferetti, A. B. giurisdizionalista piemontese editore e critico degli scritti giuridici di Leibniz, in Rivista di filosofia, XXXV (1947), pp. 130-141; A. Bertola, Di un'opera inedita di C. S. Berardi ...
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Storico (Hannover 1795 - Monaco di Baviera 1876); archivista nella città natale (1816), tenne (1823-74) la direzione dei Monumenta Germaniae historica, applicando all'edizione dei testi medievali i criterî [...] della casa di Brandeburgo (1828), bibliotecario capo a Berlino (1842), curò, insieme con H. Grotefend, la pubblicazione di tutte le opere di Leibniz (1843-47) e scrisse le biografie di H. F. K. von Stein (6 voll., 1849-55) e di A. W. N. von ...
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Fisico tedesco (n. Heidelberg 1941). Laureato in fisica all'Univ. di Heidelberg (1969), si è successivamente trasferito negli USA dove, dal 1975 al 1986, ha insegnato alla Stanford University in California. [...] e la cattedra di fisica sperimentale alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco. Nel 1989 ha ricevuto il Gottfried Wilhelm Leibniz-Preis, la più prestigiosa onorificenza attribuita in Germania. Per le sue ricerche nel campo dell'ottica e in ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...