Teoria che nega la continuità e l'infinita divisibilità della materia e vede nei corpi raggruppamenti di atomi, cioè di elementi (fisicamente) indivisibili, immutabili, separati dal vuoto. Generalmente [...] .
Si è usata l'espressione atomismo in varî altri sensi: così si è chiamato atomismo metafisico la monadologia del Leibniz, atomismo geometrico la concezione del pitagorismo che costituisce la realtà con punti geometrici (e quindi inestesi), atomismo ...
Leggi Tutto
Il Rinascimento. Le arti matematiche
Eberhard Knobloch
Ivo Schneider
Le arti matematiche
Il concetto di scienze matematiche
di Eberhard Knobloch
Il Rinascimento riprese dal Medioevo il concetto delle [...] Viète riuscì a risolvere il caso irriducibile delle equazioni cubiche usando un'identità trigonometrica. Soltanto nel 1675 Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) riuscì a dimostrare che il ricorso ai numeri immaginari era, di fatto, inevitabile se la ...
Leggi Tutto
L'Eta dei Lumi: la fine della conoscenza naturale 1700-1770. Luce, calore, elettricita e magnetismo
Roderick W. Home
Luce, calore, elettricità e magnetismo
A partire dagli anni Settanta del Settecento, [...] ' significa ignorare l'importanza avuta da altre scuole di pensiero, come per esempio quella derivata dalle idee di Leibniz, e proporre una storia della scienza molto più lineare di quanto non rivelino le fonti originali. Una simile interpretazione ...
Leggi Tutto
Relativismo e nuovi paradigmi filosofici
Aldo Giorgio Gargani
Premessa
Il relativismo si è originato nella cultura del continente europeo, ma oggi, all’inizio del 21° sec., esso costituisce uno dei [...] particelle di Hicks. Questa enfasi sul principio della relazione e del contesto è all’origine del primato che la triade Leibniz-Mach-Einstein riporta oggi fra i fisici rispetto all’assolutismo del binomio Newton-Kant.
Il relativismo antropologico
La ...
Leggi Tutto
RUSSO, Vincenzo
(Vincenzio).
Anna Maria Rao
– Nacque a Palma (provincia di Terra di Lavoro), nel Regno di Napoli, il 16 giugno 1770, da don Nicola e da Mariangiola Visciano, secondogenito di otto figli [...] italiana: da un lato, il sensismo e il materialismo di Condillac, Helvétius, La Mettrie, il pensiero scientifico di Leibniz e Newton e, ancora, Bayle, Hume, Montesquieu, Raynal; dall’altro Machiavelli, Vico e il pensiero riformatore illuministico ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Arthur Schopenhauer si forma nella Germania del dibattito post-kantiano e idealista, [...] quanto alla dottrina delle categorie e alla funzione dell’intelletto. La definizione di “principio di ragione sufficiente” è presa da Leibniz: “Nulla è senza una ragione per la quale sia piuttosto che no”. Si tratta del principio per cui il mondo ...
Leggi Tutto
CORSINI, Edoardo (Odoardo)
Ugo Baldini
Nacque da Pellegrino il 4 ott. 1702 a Fellicarolo di Fanano (Modena) e fu battezzato con il nome di Silvestro, mutato poi all'ammissione tra gli scolopi in Eduardus [...] ai progressi internazionali le Institutiones paiono indicare una informazione notevolemente arretrata (non compaiono Newton, Locke, Leibniz). Il trattato è quindi ben lontano dall'essere rivoluzionario, ma alla sua comparsa certe novità che ...
Leggi Tutto
INFESSURA, Stefano
Arnold Esch
Nacque a Roma verso il 1440 da Giovanpaolo, di ragguardevole famiglia romana del rione Trevi.
Il nonno paterno, Lello di Lorenzo, è spesso nominato nei protocolli notarili [...] da più di 50 manoscritti dei secoli XVI-XVIII e fu pubblicato per la prima volta da J.G. Eckhart (collaboratore di Leibniz; in Corpus historicum Medii Aevi, II, Lipsiae 1723, pp. 1863-2016) e poi dal Muratori (in Rer. Ital. Script., III, 2, Mediolani ...
Leggi Tutto
MONFORTE, Antonio
Federica Favino
– Nacque il 28 maggio 1644 a Laurito, nel Cilento, da un ramo della famiglia dei duchi feudatari di quella baronia fin dal XIV secolo.
Compiuti i primi studi a Potenza [...] , con un pesante apparato di lemmi e teoremi (Viviani al M., 8 giugno 1677, Firenze, Biblioteca Nazionale, Gal., 252, c. 262r). Leibniz utilizzò invece l’opera del M. per criticare l’uso indiscriminato della nuova analisi algebrica – con la quale la ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Ludwig Feuerbach, dopo gli studi teologici a Heidelberg e filosofici a Berlino sotto [...] giunge al sistema di Spinoza. Entro questo schema i singoli pensatori vengono delineati nella loro autonoma particolarità. La seconda opera, Leibniz (1836), mira a rivalutare la monadologia ben al di là di quanto aveva fatto Hegel: la monade è centro ...
Leggi Tutto
leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...