La sostanza di cui sono fatti gli oggetti sensibili, concepita come esistente in sé, provvista di peso e di inerzia, estesa nello spazio e capace di assumere una forma.
La m. si presenta sotto specie [...] a definire la m. ricorrendo a concetti come quelli di energia e di forza. In questa linea si inserisce non solo G.W. Leibniz, per il quale la m. è il risultato di una forza passiva di resistenza chiamata antitypia, ma anche I. Newton, che rende conto ...
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La grandiosa opera filosofica e scientifica di Aristotele segna il punto a cui fa capo il movimento scientifico e speculativo di oltre due secoli della cultura greca, e donde muove tutto un ampio e vario [...] può essere che di natura spirituale.
Certo A. non derivò espressamente da queste premesse le conseguenze logiche che ne trasse il Leibniz. Se è vero che ogni mutamento è determinato da una causa esterna, la quale opera sulla cosa mutevole (p. e. la ...
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GEOMETRIA (gr. γεωμετρία)
Federigo ENRIQUES
Gin. F.
1. Le origini. - Geometria significa etimologicamente "misura della terra", e rimane ancora traccia di questo significato nella denominazione di "geometri" [...] (v.) di una linea piana, del centro e raggio di curvatura, del cerchio osculatore, si trovano in Wallis, Huygens, Newton, Leibniz. b) Lo studio delle linee sghembe si trova in Clairaut, op. cit., che le rappresenta con due proiezioni ortogonali su ...
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Religione. - La religione storicamente si attua nella vita associata; e, senza accogliere la teoria del Durkheim che la religione sia nata dalla società, non si può negare che fin dalle sue prime e più [...] , dal Wolf (che enuncia il principio della integrazione associativa) al Wundt: mentre, d'altro lato, fino dal Leibniz il pensiero germanico si mostra contrario all'associazionismo filosofico.
La fortuna, in verità, dell'associazionismo filosofico è ...
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Nacque a Morra Irpina (Avellino) il 28 marzo 1817; morì a Napoli il 29 dicembre 1883. Scolaro a Napoli di Basilio Puoti, fu nel 1839 preposto dal Puoti stesso a un'altra scuola privata, che durò fino al [...] allora dominanti nella cultura borghese; così che egli ebbe familiari filosofi moderni, come Cartesio, Spinoza, Malebranche, Leibniz, Hobbes, Beccaria, Genovesi, Filangeri. A una naturale tendenza alla speculazione filosofica, a scrutare il fondo ...
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Letteralmente, dialettica significa esercizio concreto dell'attività o funzione logica dell'uomo, procedimento concettuale, arte della conversazione, del dialogo, della discussione, e però del distinguere, [...] del male in Dio, quale nucleo oscuro d'una fiamma.
Accenni dialettici si trovano in Descartes, Spinoza e Leibniz. Con qualche reminiscenza di Aristotele (e anche del Meier, seguace del Baumgarten), il Kant attribuì alla dialettica il significato ...
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Termine correlativo ad effetto: comunemente significa ciò da cui e per cui una cosa è, in guisa che posta la causa, sia l'effetto, e, soppressa quella, questo non sia. Il rapporto della causa all'effetto [...] fra l'interpretazione razionalistica (metafisica) della causalità e l'empiristica (sensistica). La prima con Descartes, Spinoza e Leibniz vuol ridurre la causalità a puro rapporto di necessità razionale, per quanto nello spirito di questa dottrina il ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1961-1970
1961-1970
1961
Famiglia universale. Il giapponese Masatake Kuranishi mostra che esiste sempre un certo tipo di famiglia olomorfa di strutture complesse [...] non standard. Abraham Robinson pubblica Non-standard analysis, libro in cui, a 250 anni dalla morte di Leibniz, si rende rigoroso ed efficiente l'approccio agli infinitesimi introdotto nel Settecento. Gli infinitesimi dell'analisi non standard ...
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Il Rinascimento. Il metodo e l'ordine del sapere
Cesare Vasoli
Il metodo e l'ordine del sapere
Prodromi di un dibattito
La ricostruzione del lungo dibattito cinquecentesco sui criteri fondamentali [...] un problema che, tra Seicento e Settecento, avrebbe appassionato non pochi autori, tra i quali sarà sufficiente ricordare Vico e Leibniz. Ma, a questo punto, si apre un altro capitolo di questo lungo dibattito, ormai estraneo all'età del Rinascimento ...
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Cultura
Francesco Remotti
Concezioni diverse di 'cultura'
È un dato acquisito e sotto gli occhi di tutti il fatto che esistono due concezioni fondamentalmente diverse di 'cultura': una classica e tradizionale, [...] come riconosce lo stesso Marx (v. Marx ed Engels, 1966, pp. 487-488) - possono venir meno del tutto al principio (leibniziano) della continuità: proprio quando gli uomini lavorano a "creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali epoche di crisi ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...