Teorie dell’architettura
Paola Gregory
In un mondo in ‘liquefazione’ e superproduzione qual è il nostro sembrerebbe aporetico parlare di teorie dell’architettura. Eppure, come chiarisce Vittorio Gregotti [...] Mille plateaux, 1980, trad. it. 1987; G. Deleuze, Le pli: Leibniz et le baroque, 1988, trad. it. 1990) a fornire nuova linfa vitale stato biologico» (A. Vidler, Skin and bones. Folded forms from Leibniz to Lynn, in Vidler 2000, p. 227). In tal senso ...
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Comunicazione e cognizione
Stefano Gensini
Il modello corrente della comunicazione
Chi, verso la fine del primo decennio del 21° sec., provi a interrogare Internet, dando come chiave il termine comunicazione, [...] a uno ‘comunicativo’ ha la sua (inconsapevole?) radice nella critica rivolta da Gottfried Leibniz a Descartes e alle cosiddette lingue universali della metà del Seicento. E a Leibniz e a Condillac si devono le prime indicazioni circa la capacità del ...
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Informatica umanistica
Andrea Bozzi
La definizione dell’informatica umanistica come disciplina nella quale interagiscono la scienza dell’informazione, l’utilizzo di sistemi di calcolo e il vasto universo [...] consultabile. Vi sono casi ancora più complessi di questo come, per es., quello della Monadologie di Gottfried Wilhelm von Leibniz (Lamarra 2004), dello Stirrings still di Samuel Beckett (van Hulle 2004) o dei taccuini di Friedrich Wilhelm Nietzsche ...
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VASCO, Giovanni Battista (in religione Tommaso). – Nacque a Torino il 10 ottobre 1733 (Torino, Chiesa metropolitana di S. Giovanni, Registro delle nascite e dei battesimi, 1733, c. 153r)
Paola Bianchi
da [...] liberi pensatori e illuministi (Tommaso Campanella, Baruch Spinoza, Renato Cartesio, John Locke, Christian Wolff, Gottfried Leibniz, Étienne Condillac, Voltaire, Denis Diderot, Jean-Baptiste d’Alembert, Charles Bonnet), contestandone le idee più ...
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integrale
integrale [s.m. e agg. Der. del lat. integralis, da integer "intero"] [LSF] Relativo alla considerazione di una totalità di elementi o che concorre alla costituzione di questa totalità. ◆ [ANM] [...] dell'intervallo d'integrazione. Ricordiamo che il segno ∫ con cui si denota qualunque tipo d'i., proposto da G.W. Leibniz, è una deformazione della lettera S, iniziale di Summa integralis, locuz. con cui si designò all'inizio l'integrazione definita ...
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MINGUZZI, Livio
Elisabetta Colombo
– Di famiglia forlivese, nacque ad Albano Laziale il 9 nov. 1858 da Quinto e da Luigia Colombani. Dopo gli studi liceali a Cesena si iscrisse all’Università di Roma, [...] del regime costituzionale, in Annuario della R. Università di Pavia, 1903, pp. 43-97). Riallacciandosi a G.W. Leibniz e alla scuola del determinismo idealistico, il M. riconduce l’obiettivo del regime costituzionale al «dirigere la volontà collettiva ...
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CAPONE, Gaspare
Paolo Mari
Nacque a Napoli l'11 apr. 1767, in una ricca e illustre famiglia di giuristi. Il padre Nicola lo indirizzò agli studi umanistici, che svolse sotto la guida dell'abate Foti; [...] di letture: utilizza Cuiacio, Struvio, Sigonio, Gotofredo, Muratori, Gravina, Fimiani, ma cita anche Grozio, Pufendorf, Montesquieu, Hume, Leibniz, Bentham e gli economisti inglesi. Ampia trattazione è anche dedicata al diritto longobardo e a quello ...
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BONFADINI, Iacopo
Virginia Cappelletti
Nato a Varago (Treviso) il 29 genn. 1771, da famiglia non agiata, attese allo studio delle lettere e della filosofia nel seminario di Treviso. Terminato il tirocinio, [...] kantiana. Dopo aver definito le posizioni precedenti la pubblicazione della Critica di Kant - fondamentalmente quelle di Locke, di Leibniz e della "scuola scozzese" (T. Reid, Dugald Stewart) - nei confronti del problema circa "l'origine delle nostre ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il XIII secolo rappresenta il periodo aureo della filosofia scolastica, se si pensa che [...] discussi invece sino ai giorni nostri: tipico il caso di Raimondo Lullo, la cui ars combinatoria ispirerà pensatori come Leibniz e viene ancora vista come una sorta di prefigurazione della logica dei computer.
Le dispute filosofiche e il dibattito ...
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numero
numero ente matematico primitivo, la cui nozione ha origine dall’operazione intuitiva del contare, dalla quale risulta la successione dei numeri naturali (uno, due, tre ecc.), nei quali oggi si [...] , l’esatta natura di questi nuovi enti numerici resterà a lungo oscura; ancora all’inizio del Settecento, G.W. Leibniz definisce il numero immaginario «meraviglia dell’analisi, mostro del mondo ideale, quasi anfibio tra l’essere e il non essere ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...