POLENI, Giovanni
Bruno Signorelli
POLENI, Giovanni. – Nacque a Venezia il 23 agosto 1683 da Giacomo e da Isabella Brugnol (Brajola o Brogiola).
Il padre, letterato e poeta, aveva combattuto come militare [...] dall’editore Conzatti. Il 1° novembre fu nominato socio dell’Accademia reale di Berlino su proposta di Gottfried Wilhelm von Leibniz. Nel 1717, in qualità di membro della Commissione per la valutazione dei disegni e dei lavori di costruzione della ...
Leggi Tutto
massimo
màssimo [agg. e s.m. Der. del lat. maximus, superlativo di magnus "grande" e quindi "il più grande" e, sostantivato, "cosa la più grande possibile"] [ALG] M. comune divisore di ideali di un anello: [...] m. comune divisore e il minimo comune multiplo) e che si è precisato ai tempi di I. Newton e G.W. Leibniz, con l'avvento dell'analisi infinitesimale, configurandosi infine, ai nostri tempi, nei suoi esatti termini variazionali: v. variazioni, calcolo ...
Leggi Tutto
Scienza che studia il pianeta Terra con riferimento alla sua composizione, alla sua struttura e configurazione, alla sua superficie e ai processi che vi operano, cercando di giungere alla conoscenza dell’evoluzione [...] le impronte di una successione cronologica di eventi e stabilì i principi fondamentali della stratigrafia; G. Leibniz, riferendosi alla teoria cartesiana della Terra come astro spento, ne interpretò più razionalmente il graduale raffreddamento ...
Leggi Tutto
Farmaceutica
Composto chimico ottenuto allo stato aeriforme per distillazione secca o per azione di acidi su sali, o per distillazione semplice. S. farmaceutico è lo stesso che alcolato. Lo s. acetico [...] delle Meditationes di Descartes, il termine mens è reso con esprit, e posto come equivalente di intelletto e ragione. G.W. Leibniz indica con s. l’anima ragionevole, e più propriamente pone l’equivalenza tra io e ‘sostanza, monade, anima, spirito ...
Leggi Tutto
IDEA
Guido Calogero
. Il termine di ιδέα passò nel linguaggio filosofico già nell'età presocratica, quando, p. es., venne usato da Democrito per significare, in conformità del suo senso originario, [...] ); così Spinoza definì l'idea come mentis conceptum, quem mens format, propterea quod res est cogitans, e Leibniz come propinquam quamdam cogitandi de re facultatem sive facilitatem. Analogamente, l'empirismo inglese (Hobbes, Locke, Hume) considerò ...
Leggi Tutto
LUCE (lat. lux; fr. lumière; sp. luz; ted. Licht; ingl. light)
Giovanni POLVANI
Giulio Carlo ARGAN
Lo studio delle modalità dei fenomeni luminosi e le ipotesi sulla natura della luce costituiscono [...] la luce. Tornando alle ipotesi euristiche di Descartes sono degni di nota i principî che P. Fermat e W. Leibniz introdussero per evitare l'ipotesi poco verosimile della maggior velocità della luce in mezzi più densi: Fermat ammettendo minimo il ...
Leggi Tutto
RIFORME, Età delle
Ettore Rota
Come età delle riforme s'intende quel periodo della seconda metà del secolo XVIII, essenzialmente tra il 1750 e il 1790, durante il quale l'opera dei capi di stato fu [...] l'astronomia e la meccanica, aveva dato all'ordine cosmico un'interpretazione scientifica, non teologica; Cartesio, Locke, Leibniz completarono il distacco. Il moto involse le lettere, il diritto, le dottrine politiche. Tutto fu affidato all'esame ...
Leggi Tutto
L'amore che, infuso nelle memhra mortali, dà agli uomini dolci pensieri e unioni beate, viene da Empedocle (fr. 17 Diels) elevato a principio cosmico, quale Amicizia (Φιλία, Φιλότης) contrapposta alla [...] XXXII, Cor.). Mentre per il naturalismo spinoziano anche il più elevato amore ha sempre una prima base egoistica, per Leibniz amare sive diligere est felicitate alterius delectari. E nelle minute analisi a cui sottopongono gli affetti umani i teorici ...
Leggi Tutto
LAMBERT, Johann Heinrich
Giovanni LAMPARIELLO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Matematico, fisico e filosofo, nato di famiglia francese a Mulhouse (Alsazia) il 26 agosto 1728, morto a Berlino il [...] della divina attuazione del mondo reale come ottimo tra i mondi possibili. Il L. resta quindi, con ciò, essenzialmente leibniziano e prekantiano, benché la sua accettazione di vedute dell'empirismo e il suo intento di una metodologia della metafisica ...
Leggi Tutto
VANINI, Giulio Cesare
Delio Cantimori
Nato a Taurisano di Lecce nel 1585, morto per strangolamento e bruciato a Tolosa, il 9 febbraio 1619, dopo una vita movimentata che diede origine, dopo la tragica [...] e la inorganicità del pensiero del V. giungendo perfino a supporre ch'egli fosse pazzo, come dice il Leibniz: probabilmente la morte prematura ha interrotto la formazione spirituale e speculativa del Vanini, che parla di altre moltissime ...
Leggi Tutto
leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...