integrale definito
integrale definito nozione che nasce storicamente dal problema del calcolo delle aree. Si supponga in prima istanza che ƒ(x) sia una funzione continua e non negativa in un intervallo [...]
dove F(x) è una generica primitiva di ƒ(x) sufficientemente regolare, per esempio continua in [a, b] (→ Newton-Leibniz, formula di). Le ipotesi della continuità di ƒ e di limitatezza dell’intervallo [a, b] possono poi essere mitigate. Sempre ...
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calcolo logico
calcolo logico locuzione che indica un sistema formale in cui è possibile tradurre rigorosamente il concetto di → dimostrazione. Ogni ragionamento formulato nel linguaggio naturale si [...] logica e dell’utilizzo di un procedimento di calcolo per esprimere qualsiasi inferenza si ha nel xvii secolo con G.W. Leibniz e nel secolo successivo con G. Boole che, nella sua Analisi matematica della logica, introduce un vero e proprio calcolo ...
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1. Generalità. - La parola "equazione", in latino aequatio, è la traduzione della parola greca ἴσωσις, usata già da Diofanto; ed etimologicamente significa eguaglianza. Ma in matematica viene usata nel [...] facevano la loro comparsa nell'analisi equazioni d'un nuovo tipo: le equazioni differenziali (il nome è dovuto a G. W. Leibniz). Per es., considerando il moto rettilineo d'un punto, e supposta data la forza sollecitante F al tempo t come funzione di ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] genealogico), contrapposto al ''greco'' e alle lingue dell'iò. Altrettanto originale fu la teoria classificatoria proposta da Leibniz, che collocò l'ebraico allo stesso rango di altre lingue all'interno del ramo ''aramaico'' o ''arabo'', distinto ...
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L'Eta dei Lumi. Introduzione. L'Eta dei Lumi: tempi, luoghi e modi
John L. Heilbron
Introduzione. L'Età dei Lumi: tempi, luoghi e modi
La divisione del tempo in secoli e della conoscenza naturale in [...] filosofia naturale newtoniana all'università, ma, diversamente da Hume, la apprese non attraverso lo scetticismo francese, bensì attraverso Leibniz e Wolff. Il risultato, comunque, fu una base più solida per una posizione analoga: la mente umana non ...
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GADDA, Carlo Emilio
Giorgio Patrizi
Nacque a Milano il 14 nov. 1893 da una famiglia originaria di Fagnano Olona, presso Varese.
Il padre, Francesco Ippolito, fratello di un ministro dei Lavori pubblici [...] nel '25, senza però discutere la tesi di laurea dedicata a Lateoria della conoscenza nei "Nouveaux Essais" di G.G. Leibniz, uno dei filosofi che, insieme con B. Spinoza e con I. Kant, maggiormente inciderà sulle sue riflessioni estetiche, etiche e ...
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BACCHINI, Benedetto (al secolo Bernardino)
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Nacque a Borgo San Donnino il 31 ag. 1651 da Alessandro e Giovanna Martini di "onesta", ma impoverita famiglia. Passò l'infanzía e la giovinezza a Parma [...] G. Ciampini e la conferenza dei Concilii a "Propaganda", in Rendic. d. Pont. Accad. di Archeol., XI (1935), pp. 95-106. Per Leibniz, M. Campori, Corrispondenza tra L. A. Muratori e G. G. L., Modena 1892. Per Muratori cfr. tra gli altri T. Leccisotti ...
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CIAMPINI, Giovanni Giustino
Silvia Grassi Fiorentino
Nacque a Roma il 13 apr. 1633 da Antonio, cittadino romano originario della Valtellina, e da Margherita Taglietti. Avviato agli studi giuridici dal [...] 'Académie deFrance (di cui il C. era corrispondente) sia con molta parte dell'erudizione europea, fino a comprendere lo stesso Leibniz.
L'accademia si riunì, prima settimanalmente poi una volta al mese, in casa del C. fino al 1689quando fu trasferita ...
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MARCHETTI, Alessandro
Cesare Preti
Nacque a Pontormo (ora Pontorme, frazione di Empoli), il 17 marzo 1633 da Angelo e da Luisa Buonaventuri. Terzo di cinque figli, non ancora adolescente rimase orfano [...] con il padre camaldolese Guido Grandi, lettore di filosofia nello Studio pisano oltre che matematico molto noto e apprezzato da Leibniz e da Newton per il suo tentativo di rifondare il galileismo conciliandolo con le teorie fisiche newtoniane e con l ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Stefano Simonetta
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Tra Seicento e Settecento si accende il dibattito sull’anima delle bestie, che affonda [...] passione in modo razionale.
Nasce dalla posizione cartesiana una polemica che si sarebbe protratta a lungo, coinvolgendo Leibniz, Locke, Cudworth, More, Shaftesbury, Cordemoy, Fontenelle, Bayle, Buffon, Rousseau e altri, e dove spesso è difficile ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...