Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Giovanni Girolamo Saccheri
Vincenzo De Risi
Il matematico Girolamo Saccheri è considerato il primo scopritore (seppure suo malgrado) delle geometrie non euclidee. Nella sua opera principale, Euclides [...] suoi contemporanei e presso la nobiltà sabauda, e la sua fama giunse talvolta anche all’estero (Gottfried Wilhelm von Leibniz ne conobbe alcune opere). La sua cerchia di amicizie comprendeva i matematici Giovanni Ceva (1647-1734, fratello di Tommaso ...
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L'Eta dei Lumi: matematica. Il calcolo delle variazioni
Ivor Grattan-Guinness
Il calcolo delle variazioni
Il calcolo in una e più variabili
Una volta sviluppata la teoria della differenziazione e integrazione [...] , da una particella che si sposti nel tempo minimo da un punto dato a un altro (situato più in basso). Newton, Leibniz, lo stesso Johann e suo fratello maggiore Jakob I (1654-1705) proposero alcune soluzioni. Jakob Bernoulli, nella sua tesi dottorale ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Saggio sull’origine delle conoscenze umane di Étienne Bonnot de Condillac, uno degli [...] , scritta per partecipare a un concorso bandito nel 1746 dall’Accademia di Berlino, egli si ispira al sistema di Leibniz reinterpretato in chiave psicologica da Christian Wolff, nel Saggio del 1746 l’autore di riferimento diventa senz’altro Locke con ...
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VIVA, Domenico
Ugo Dovere
– Nacque il 19 ottobre 1647 a Lecce da Giacinto, barone di Specchiarosa, Specchiamezzana e Cucunule, e da Francesca Bozzomo. Seguendo l’esempio dello zio Girolamo, dopo aver [...] , Venetiis 1757).
Nel 1715 Barthelemy des Bosses segnalava a Gottfried Wilhelm von Leibniz il padre Viva tra i «buoni autori» gesuiti contemporanei (A. Robinet, G.W. Leibniz iter Italicum, Firenze 1988, p. 39). Ludovico Antonio Muratori lo ricordava ...
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CRIVELLI, Giovanni Francesco
Augusto De Ferrari
Nacque a Venezia il 20 sett. 1691 da Lavinia Minelli, nobile veneziana, e Marcello, la cui famiglia, dell'ordine dei segretari della Repubblica, era stata [...] XXIX (1745, pp. 337-96.
Tale dissertazione fisico-matematica si inseriva nella polemica suscitata quasi mezzo secolo prima da Leibniz allorché sui corpi in quiete e in moto si era allontanato da Cartesio, trovando la difesa di Bernoulli, Wolf, Clarke ...
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attenzione
Il termine latino attentio figura nel Medioevo relativamente allo svolgimento efficace della preghiera, della liturgia, della lettura o dell’ascolto della Sacra Pagina. Tommaso d’Aquino (Summa [...] , 8), affermando inoltre che, riguardo alle idee, la mente impegna sé stessa «con differenti gradi di attenzione» (II, 19). Leibniz, rispondendo a Locke con i Nouveaux essais (1704, ma pubblicati post. nel 1765; trad. it. Nuovi saggi sull’intelletto ...
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Famiglia originaria di Anversa, trasferitasi poi a Francoforte e quindi a Basilea, che, tra la fine del sec. 17º e il principio del 19º, ha dato otto matematici. In particolare, sono da ricordare:
1. Giacomo, [...] egli resta, come il fratello Giacomo, uno dei primi matematici che compresero, diffusero e svilupparono la nova methodus esposta da Leibniz nella famosa memoria del 1684: il calcolo infinitesimale. A lui si deve lo sviluppo in serie, che prese poi il ...
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Il termine, che letteralmente significa "scienza dell'uomo" ha un diverso valore a seconda che venga usato nel senso filosofico o in quello scientifico.
Dal primo punto di vista, l'antropologia è la dottrina [...] problema dei rapporti fra le due sostanze, il quale poi variamente fu posto e risolto dallo Spinoza, dal Malebranche, dal Leibniz.
Ma chi ha dato di tale concetto uno sviluppo e una trattazione scientificafu Emanuele Kant, il quale nell'università di ...
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POSTULATO (lat. postulatum; gr. αἴτημα)
Federigo ENRIQUES
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Significa supposizione o domanda che si fa al principio dell'insegnamento della geometria o di altra scienza [...] esperienze, ovvero ammessi provvisoriamente in vista delle conseguenze che ne dipendono; onde l'ideale (affacciato da Platone a Leibniz) d'una scienza fondata esclusivamente su definizioni e assiomi, ad esclusione d'ogni postulato (e d'ogni accenno ...
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computer
Roberto Levi
La macchina 'intelligente' e 'tuttofare'
Il computer è, probabilmente, l'invenzione più importante del Novecento. Nato come macchina per calcolare e poi per elaborare informazioni [...] posizione, effettuando così il 'riporto' su cui si basa il metodo dell'addizione.
Nel 1671, il filosofo e matematico tedesco Gottfried Wilhelm Leibniz inventò una macchina calcolatrice capace di eseguire tutte e quattro le operazioni dell'aritmetica ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...