Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Seicento è dominante l’idea che l’origine del cosmo e la formazione della Terra [...] , che tra il 1691 e il 1692 scrive un’opera dedicata a questo tema, la Protogea, pubblicata però solo nel 1749. Leibniz integra l’idea del disegno della Provvidenza con un’indagine di tipo chimico-fisico della storia della Terra. A suo parere, la ...
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VERITÀ
Bruno Nardi
È l'intrinseca coerenza e forza logica del giudizio, che, secondo Aristotele, "afferma essere quello che è, e non essere quello che non è". Ma sebbene il vero e il falso siano formalmente [...] aristotelica fra giudizî necessarî e contingenti, deriva la distinzione tra "verità di ragione" e "verità di fatto" (Leibniz), alla quale si riconduce quella vichiana tra "vero" e "certo", ma con significato nuovo, poiché il Vico rimprovera ...
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A seconda del punto di vista dal quale la consideriamo, la filologia è e insieme non è una disciplina speciale. È una disciplina speciale in quanto lavora intorno a problemi considerati in sé circoscritti [...] rifulsero uno Scaligero e un Bentley, sono tuttavia, nonostante l'erudizione immensa d'ingegni come il Sigonio e il Leibniz, il meglio dell'attività filologica tra il Quattrocento e il Settecento. Ma il Rinascimento aveva cercato anche di superare ...
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. Continuo e discontinuo fenomenico. - Consideriamo un gruppo di oggetti e le sensazioni che essi producono in noi: per semplicità limitiamoci a guardare gli oggetti stessi e a considerare quindi le sole [...] infiniti e in specie delle serie o somme d'infiniti termini, quali si introducono con Gregorio di S. Vincenzo, con Mercator e Leibniz, e soprattutto con la scuola di Newton. L'uso delle serie si estende, e gli analisti del sec. XVIII le adoperano ...
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Filosofo e critico d’arte statunitense, nato ad Ann Arbour (Mich.) il 1° gennaio 1924 e morto a New York il 25 ottobre 2013. La notorietà di D. è legata soprattutto ai suoi scritti di filosofia dell’arte, [...] lo statuto ontologico degli enti che ci rappresentiamo è una variante del principio degli indiscernibili di Gottfried Wilhelm von Leibniz (secondo cui non si danno due individui che condividano tutte le loro proprietà: non esistono due enti ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. La nascita del calcolo delle probabilita
Patrizia Accordi
La nascita del calcolo delle probabilità
Introduzione
Il carteggio del 1654 tra Blaise [...] pubblicarono soluzioni di alcuni di questi problemi sui quali si cimentarono, tra gli altri, anche Jan Hudde, Spinoza e Leibniz.
L'importanza del trattato di Huygens era dovuta non solo al fatto di costituire il primo lavoro interamente dedicato al ...
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FORTUNATO da Brescia (al secolo Girolamo Ferrari)
Ugo Baldini
Nacque a Brescia il 1° dic. 1701, da Giovanni Ferrari e da Angela Maioni, in una famiglia originaria di Mantova e di stato "onesto". I suoi [...] ; nelle opere successive compaiono progressivamente N. Malebranche e l'occasionalismo, I. Newton e la fisico-teologia da lui ispirata, G.W. Leibniz e i seguaci fino a Ch. Wolff, e in minor misura J. Locke e il materialismo hobbesiano. Anche sul piano ...
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scienze sperimentali e matematica
Angelo Guerraggio
Scienze sperimentali e matematica
La matematica non è una scienza empirica, eppure il suo sviluppo è strettamente legato a quello delle scienze naturali. [...] archimedei.
I tempi erano maturi per dotarsi di strumenti più raffinati. Comincia così a svilupparsi, a opera di Leibniz e Newton, l’analisi infinitesimale che esibisce tutte le sue potenzialità rivelandosi strumento più raffinato, non solo per il ...
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energia
energìa [Der. del lat. energia, dal gr. enérgeia, da érgon "lavoro"] [LSF] Capacità che un corpo o un sistema di corpi ha di compiere lavoro, sia come e. in atto, cioè che opera nel processo [...] e impropr., "forza", circostanza ancora adombrata nel persistente uso della locuz. "forza viva" (la vis viva contrapposta da G.W. Leibniz alla vis mortua, l'inerzia) per indicare l'e. cinetica (v. oltre); per tutto ciò, v. energia. ◆ [LSF] E. areica ...
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morte
Dal punto di vista biologico, la m. si può considerare come l’estinzione dell’individualità corporea, non tanto dei singoli elementi che la compongono, quanto delle necessarie correlazioni tra [...] cosmologiche secondo cui nascita e m. non sono che fasi di un incessante aggregarsi e disgregarsi di elementi. Così Leibniz postula una perenne metamorfosi organica che rende relativa e non più assoluta la distinzione tra vivo e morto, assimilando ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...